Pio IX, un papa tra polemiche ed esaltazioni

Pio IX, un papa tra polemiche ed esaltazioni A 100 anni dalla morte Pio IX, un papa tra polemiche ed esaltazioni Roma, 7 febbraio. Le celebrazioni per il centenario della morte di Pio IX, che si sono aperte oggi a Roma in S. Lorenzo al Verano dov'è sepolto e a Senigallia dove nacque nel 1792, sembrano contrappore i fautori d'una Chiesa tradizionale a quelli d'una Chiesa più aperta. Nella basilica di S. Lorenzo s'erano dati convegno, per il rito, sedici cardinali, prelati e cattolici in gran parte tradizionalisti, che vedono in Pio IX soprattutto il papa del primato e dell'infallibilità pontifici, il papa del «Syllabus», cioè dell'elenco degli errori moderni da condannare. Il card. Pietro Palazzini, conterraneo di Pio IX e presidente del Comitato organizzatore marchigiano-romano, ha esaltato l'opera ferma di quel papa che «riportò gli uomini a quella verità che non muta per variare di uomini», non potendo la Chiesa identificarsi con un tipo di società «allora liberale, oggi in prevalenza marxista e laicista né entrare in connubio con un culturalismo che finisce disperato perché fine a se stesso». Il porporato ha accusato i critici di Pio IX di non credere «nella divina istituzione» del primato e dell'infallibilità. L'altro aspetto che sta a cuore dei tradizionalisti è la correlazione fra il Concilio Vaticano I, e il Concilio Vaticano II che «lo completò». Su\V«Osseruatore Romano», che dedica stasera due pagine con sette studi su Pio IX, padre Cornelio Fabro sottolinea questo legame fra i due Concili e rinfaccia ad «alcuni teologi conciliari, sedotti dal problematicismo (leggi scetticismo) delle filosofie contemporanee e dall'orizzontalismo (leggi materialismo) dell'odierna società dei consumi di aver spesso, sotto il pretesto della libertà di ricerca, forzato e travolto il messaggio del Vaticano II per sminuire e subordinare l'autorità del papa». Molto più cauto è il prof. Carlo Snider, che patrocina la causa di beatificazione di Pio IX, in corso da 80 anni. Snider rileva con saggezza che, nel groviglio di testimonianze e di ricerche, si comprende «quanta prudenza occorre prima di pronunciare la sentenza sull'eroicità delle virtù di Pio IX». In un 3ttro saggio, il gesuita padre Giacomo Martina, uno degli storici più accurati di Pio IX, reagisce alle clamorose accuse rivolte al papa del primato dallo storico svizzero don August Bernard Hasler, monaco benedettino, 40 anni, nel volume «Pio IX: infallibilità papale e primo Concilio Vaticano», (pubblicato in tedesco a Stoccarda l'anno scorso). Citando fonti dell'epoca, lo Hasler fa propri i giudizi di «altero, arrogante, fanatico e orgoglioso» su Pio IX. Hasler ritiene che Pio IX, durante il Concilio, soffrisse di epilessia, come da giovane, e riferisce la voce che Pio IX fosse il «padre naturale» del card. Filippo Maria Guidi, Arcivescovo di Bologna, che fu rimproverato dal papa durante il Concilio perché conciliante con gli antinfallibilisti: «Ma, Santità, io difendo la tradizione». E Pio IX, tagliente: «La tradizione sono io». Padre Martina replica, in sostanza, che Hasler non ha seguito un metodo critico delle fonti, fidandosi soprattutto di quelle anti-Pio IX. E a proposito del supposto «figlio naturale», scrive che lo studioso svizzero «ha compiuto una autentica cattiva azione basandosi sui pettegolezzi del conte Kulczycki». Hasler replica: «Martina sottovaluta le fonti che, in gran parte, sono vescovi per niente nemici della Chiesa; non dice che l'archivio vaticano su quel periodo è per metà chiuso, che molti documenti sono misteriosamente irreperibili o furono distrutti specie dai gesuiti; che non si sa dove Guidi sia nato; che Pio IX era sensibile al misticismo, alle profezie dì don Bosco. Io rispondo che questi e altri aspetti dovrebbero stimolare le ricerche». Polemiche ed esaltazioni si intrecciano, cento anni dopo la scomparsa di Pio IX. 1. f.

Luoghi citati: Bologna, Roma, Senigallia, Stoccarda