Stordito con un colpo al capo lo rapinano di dieci milioni

Stordito con un colpo al capo lo rapinano di dieci milioni In via Matera il ragioniere di un'azienda Stordito con un colpo al capo lo rapinano di dieci milioni Tornava dalla banca dove aveva ritirato i denari per le buste paga Venaria: aggredita in casa, legata e minacciata con un coltello Il ragioniere di una ditta di impianti elettrici e industriali è stato aggredito ieri mattina davanti ai cancelli dell'azienda. Gli assalitori si sono poi impossessati della borsa con dieci milioni e sono fuggiti. Nessuno ha assistito alla scena. L'uomo, medicato al Nuovo Martini per contusioni al viso e a una spalla, non ricorda nulla. E' successo a mezzogiorno in via Matera 22, di fronte alla sede della ditta di Silvano Destro. Qui lavora da quattro anni Paolo Micheloni, 53 anni, largo Tirreno 115. E' l'uomo di fiducia dell'azienda. Ieri mattina, rientrando da un giro di visite a clienti, è passato nella sede del Credito Italiano di via Barletta, dove ha ritirato 10 milioni per confezionare le buste paga. Racconta come può l'accaduto: « Non ricordo niente. So solo die ero appena sceso dall'auto, avevo con me la borsa con i milioni e mi stavo avvicinando al cancello di ingresso: improvvisamente ho sentito un grande dolore al capo. Devo essere svenuto, e quando ho ripreso conoscenza ero all'ospedale. Mi spiace molto per il grosso danno che ho procurato, senza averne colpa, alla ditta ». Probabilmente i rapinatori lo hanno pedinato fin dall'uscita dalla banca, per poi tendergli l'agguato. Uno del banditi gli ha sferrato, col calcio della rivoltella, un violento colpo da dietro che lo ha tramortito. Cadendo il Micheloni ha riportato la lussazione di una spalla. Anche nella ditta nessuno si è accorto di nulla: una signora ha visto l'uomo a terra, insanguinato, e ha avvertito il titolare dell'azienda. Del rapinatori nessuna traccia. Una vedova di 57 anni è stata malmenata, legata e rapinata da due giovani a Venaria. E' Caterina Mezzano Corio, via Sciesa 31. Verso le 16 sente suonare il campanello. « Credevo che fosse uno dei miei figli — ha detto la donna ai carabinieri — però, forse per presentimento, ho messo la catenella alla porta. Ho aperto, c'erano due giovani sul vent'anni, un uomo e una ragazza, con m-ossi occhiali da sole. M'hanno chiesto se nella casa c'erano degli apparta¬ menti da affittare, ho risposto no e sono andati via ». Dopo pochi minuti sono ritornati chiedendo di telefonare. Al cortese rifiuto, il giovane ha aperto la porta con una spallata. La ragazza ha puntato un coltello alla gola della donna. L'hanno quindi immobilizzata e legata con bende e cinghie ad una sedia della camera da letto. Dopo aver messo tutto a soqquadro hanno portato via le bustepaga del figli, circa mezzo mi lione. Prima di fuggire la ragazza ha minacciato: « Non dire nulla ai carabinieri sennò ti apriamo la gola ». Alcuni vicini hanno avvisato i carabinieri del nucleo radiomobile; contemporaneamente ai militari è arrivato uno dei figli, Giorgio, di 24 anni, che ha scavalcato la finestra e liberato la madre. Dopo le prime cure la derma è stata giudicata guaribile in 15 giorni per contusioni multiple e trauma cranico. iiiiuiin iiuiiiiiimiiiiiiiiii •immillili Il rag. Paolo Micheloni non ricorda nulla - Caterina Mezzano Corio, l'aggredita

Persone citate: Caterina Mezzano, Caterina Mezzano Corio, Micheloni, Paolo Micheloni, Silvano Destro

Luoghi citati: Venaria