Le schede consegnate entro venerdì agli alunni delle elementari e medie

Le schede consegnate entro venerdì agli alunni delle elementari e medie Le schede consegnate entro venerdì agli alunni delle elementari e medie Già distribuite negli istituti privati - Discordi pareri delle famiglie - " mento di giudizio più adatto del voto" - "Meccanismo troppo complt 'Strulesso " Entro il 10 febbraio i ragazzi delle elementari e medie Inferiori dovranno ricevere la scheda di valutazione sostitutiva della pagella e dei voti. Quelli delle scuole private l'hanno già ricevuta nel giorni scorsi. Quelli delle pubbliche l'avranno In settimana. I ragazzi finora interpellati si sono dichiarati scettici nei confronti della scheda. Soltanto quelli con giudizi chiaramente positivi l'hanno apprezzata. Come ogni novità la scheda ha sostenitori e contestatori. Sentiamo ora la voce delle famiglie che l'attendono In questi giorni. Dice Giovanna Maurino, quattro figli, una bimba alla elementare Mazzini: «Per me la scheda va bene. Ritengo che il giudizio possa dare una idea più chiara della preparazione dell'alunno. Sfuma la competitività negativa e tramonta il mito del primo della classe. Con i nuovi metodi di insegnamento che privilegiano, fin dalle elementari, il lavoro collettivo a scapito di quello individuale, la scheda rappresenta sicuramente uno strumento di giudizio più adatto di un voto lapidarioi. DI parere diverso è Laura Benavuti, una figlia In quarta elementare all'istituto religioso Principessa Clotilde: Mi pare che i voti possano dare maggior soddisfazione. E poi in fondo ci slamo abituati». Ma poi confessa: «In linea di massima non sono contraria alla scheda. Forse evidenziando, a differenza del voto, le sfumature della preparazione, può essere di aiuto per gli alunni, come mia figlia, che sono molto timidi. Bisogna, però entrare nel nuovo ordine di idee». Giovanni Florio, due figli in prima e terza media alla Antonelli, sostiene: «Ritengo la scheda un passo avanti nell'evoluzione scolastica. Da questo documento dovrebbe uscire un profilo più ampio degli alunni. Con il voto so se mio figlio Ita studiato o non ha studiato. Con la scheda posso individuare quali sono i suoi problemi di apprendimento, il suo modo di comportarsi a scuola e posso provare gli strumenti per alutarlo». Stella Orsini, un figlio In quinta elementare alla Martin Luther King, è favorevole alla scheda: «Il giudizio è senza dubbio migliore di quel numero che rappresentava, fino a ieri, il voto. Anche il ragazzo è convinto di questo. D'altra parte vi è già abituato. In passato l'insegnante assegnava il voto, ma sul quaderno scriveva un giudizio su compiti, lezioni, comportamento». Una nota amara nella voce di Francesca Nebbia, insegnante e madre di due bimbe, una In se¬ conda elementare alla Mazzini, l'altra in terza media alla Massari. «Come insegnante, benché non ne sia toccata direttamente perché la mia cattedra è nelle superiori, ne penso abbastanza male. La scheda è troppo complessa, richiede troppo tempo per la sua stesura. I bambini non credo capiscano il giudizio. Il voto non era un giusto metro di valutazione, ma non lo è neppure questo tipo di scheda. Come madre dico che incita poco a fare meglio e di più. Però nonostante tutto il giudizio è da preferirsi al voto. Resta la necessità di trovare un tipo di scheda meno complessa per maestri e professori e più chiaro per le famiglie».

Persone citate: Antonelli, Giovanna Maurino, Giovanni Florio, Laura Benavuti, Martin Luther King, Mazzini, Stella Orsini