Caldo dibattito sulla "rivoluzione"

Caldo dibattito sulla "rivoluzione" Nel Salone de La Stampa, cittadini e amministratori a confronto Caldo dibattito sulla "rivoluzione" Per tre fitte ore (40 interventi) raffiche di domande e risposte sulla nuova viabilità - Sindaco, assessore, presidente dell'Alni hanno fornito spiegazioni a negozianti, impiegati, professionisti, operai - Novelli: "Se ci sono degli errori li correggeremo" L'assessore Rolando si slede fra 11 sindaco Novelli e 11 presidente dell'Atm Bertottl; osserva la folla che gremisce la sala conferenze de « La Stampa », dice: « Però! Questa rivoluzione del traffico, forse ha portato più gente qui che auto in via Santa Teresa ». Sono le 21 di giovedì e circa 4G0 persone stipate attendono Impazienti per dare 11 via al «match» dialettico con 1 responsabili del progetto che ha mutato viabilità e abitudini nel centro storico. Un breve saluto del direttore Arrigo Levi, poi il capo cronista Gabriella Poli apre le « ostilità », pregando tutti di rimanere nell'ambito di un confronto sereno e costruttivo. Invita il presidente della Camera di commercio, Enrico Salza a sostenere la parte della «pubblica accusa»: un ruolo Ingrato, svolto con molto equilibrio non scevro da un'iniziale, garbata ironia. « Rolando e un assessore con personalità interessante. Ma questa rivoluzione dipende proprio solo da lui? No. E' un progetto corale della giunta. L'informazione su queste misure c'è stata; il dibattito con le categorie interessate si era iniziato da tempo ». Poi la raffica delle domande: « Come si inseriscono questi primi provvedimenti di viabilità con il piano dei trasporti di Torino e dell'area metropolitana? Lei assessore dice: "Aumenteranno i posseggerl sui mezzi pubblici", ma ci crede? I tram nelle zone chiuse alle auto, forse sono più veloci. E nelle altre? Ad esemplo ho letto tra le numerose lettere di protesta arrivate a "La Stampa" che il 52 sbarrato, il 51, il 64 sono più lenti di prima. Che cosa ne pensa il presidente Atm? Quali saranno I vantaggi di queste misure? « Infine, il sindaco e l'assessore hanno affermato più volte che i provvedimenti, se si dimostreranno davvero sbagliati, saranno rivisti. Finora l'unica modifica è stata quella (già posta sotto accusa) di far viaggiare i bus fra gli alberi. Sarete disposti a fare radicalmente marcia indietro ed a riportare tutto come prima? Magari eliminando le "barriere" che state costruendo? ». L'assessore Rolando: « Salza ha inquadrato le misure nel modo più giusto collegandole al piano dei Trasporti. Abbiamo infatti programmato gli interventi. Questi sono i primi. Fra tre mesi vedremo come sono andate le cose e correggeremo gli errori (senza snaturare il principio) per poi proseguire con nuovi interventi anche in periferia ». Precede eventuali obiezioni: «Mi si chiederà: perché avete complicato le cose semplici? Rispondo: sia per motivi tecnici, sia per tener fede al programma generale. Dovevamo chiudere via Garibaldi per riparare un selciato pericoloso per tutti, anche per i tram; era dunque necessario spostare la dorsale Atm altrove e la scelta è caduta sulle vie Cernala e Pietro Micco, anche perché lì vi erano già le rotaie. ». « E' inoltre necessario decongestionare il centro dalle auto; bisogna consentire una maggiore velocità ai mezzi pubblici. Ecco perché non ci fermeremo a questo: dovremo passare da una rete tranviaria concentrica, com'è l'attuale, ad una rete a griglia, capace con la minor spesa possibile, di servire nello stesso modo tutta la città ». Conclude: <i II centro comunque è sempre accessibile alle auto. Lo slogan, "Il centro a chi va in centro", vuole solo scoraggiare l'attraversamento del "cuore" metropolitano. Ci sono tanti percorsi alternativi, rapidi. Perché oltre 260 mila automobilisti si sono, da sempre, ostinati a passare in corsi a "traffico decrescente", come il Galileo Ferraris o Re Umberto che finiscono cioè in una strozzatura? Con quest'operazione infine abbiamo aumentato i parcheggi di 4 mila posti auto (da 21 a 25 mila). Sono ancora pochi di fronte all'attuale richiesta per 52 mila macchine. In futuro vedremo come intervenire. Tutto dipende dalle disponibilità finanziarie ». Rolando ha Anito. Si asciuga la fronte. Applausi zittiscono le voci della contestazione, l'assessore concede uno stretto sorriso. Ma non ha tempo di rilassarsi, cominciano gli interventi del pubblico (saranno in tutto 40), deve subito annotarli. Il primo a parlare è l'ardi. Ferruccio Clavarino che, propone il tema dei parcheggi, suggerisce rimesse sotterranee: « Per esempio sotto le aiuole di corso Matteotti. I costi sarebbero elevati, ma questo ststema di posteggi comporterebbe grandi vantaggi ». Il signor Blemml mitraglia di quesiti l'assessore. Uno (« Lo sa lei, Rolando, che grazie alla sua rivoluzione l'inquinamento in via S. Teresa è aumentato di molto? ») suscita cori di consensi, urla di « Bravo », « E' vero », « La via ora è una camera a gas ». Biemmi conclude critico: « Infine, manca la segnaletica per arrivare alle tangenziali ». E' la volta dell'ing. Chrlstillin, presidente dell'Automobile club. Dopo l'accusa « Non avete mai accolto le proposte dell'Aci », Chrlstillin espone complessi calcoli per dimostrare: « Le auto adesso, in centro impiegano almeno 5 minuti in più di prima. Solo per questi ritardi il vostro progetto causa danni alla collettività per circa 40 milioni al gior¬ no, 8-10 miliardi all'anno. Ne avete tenuto conto? ». Dalla platea si alzano commenti stupiti, battimani Isolati. Parussa, dell'associazione agenti e rappresentanti di commercio: « Quali misure adotterete per permetterci di lavorare nelle zone vietate alle macchine? ». Ronza, del comitato di quartiere Torino centro, con tono tribunizio: «Non vogliamo quartieri privilegiati, non ci sta bene com'è ridotta piazza Arbarello ». Insiste sulla necessità di avere nella zona giardini e complesso di servizi, raccoglie qualche applauso, alcuni fischi, dal fondo arriva un urlo: « Basta, non facciamo comizi ». Grandls, vicepresidentee Ascom: « Strazzeri mi invita a nozze, ma è inutile polemizzare. Non abbiamo fiducia nel programma comunale, soffriamo di gravi danni. Dò comunque atto a Rolando che ha accettato di formare una commissione per rivedere i nostri problemi ». Applausi scroscianti. Ferro .della Uil: « Verificheremo innovazioni col tempo. Ringraziamo la giunta di aver avuto il coraggio dì sottoporsi ad un giudizio pubblico. Comprensibili le proteste, non si può discutere partendo sempre e solo da una ottica particolaristica ». Rapisarda, negoziante del centro. Dice ccn violenza: «Avete ingolfato il traffico (assordanti consensi). Bertotti dice che il tram scorre. E ci credo, se sbagli fermata devi poi prendere l'aereo per tornare indietro » (ilarità e applausi). « Sul tram nessuno paga » (altri battimani, grida di «Hai ragione»), Parussl, tassista della Cisl, lamenta: « I vigili non ci lasciano j passare in via Garibaldi e piazza ' Statuto, siamo obbligati a lunghi giri ,ai clienti le corse oggi finiscono col costare almeno 1000 lire in più ». Chiavazza, benzinaio di Porta Susa: « Due chioschi in piazza Statuto hanno chiuso, io oggi ho incassato 4600 lire. Come posso tirare avanti? Permettete a chi arriva dal cavalcavia di corso Inghilterra dt attraversare via Cernala ». La Macchia, abitante a GrugUasco, e Neri, di borgata Vittoria, se la prendono con la lentezza dei bus, il primo incalza: « Da Savona a Torino, 4 ore di treno; da Porta Nuova a casa, sul pullman ne ho impiegate 2 »; il secondo assicura: « 51, 51 sbarrato, 52 sono marmotte, più di prima». Giacomino, rappresentante degli studenti di veterinaria, fa il panegirico della bicicletta, voce dal fondo: « Ma, in bici ci mandi anche tua madre? ». Risate. Rolando risponde a tutti, l'uditorio attento e, a giudicare dalle reazioni, modetratamente soddisfatto. Ricomincia la pioggia di interventi. Ssrvetto, commerciante di piazza Statuto: « Affari a catafascio. Ci sono negozi con 20-30 dipendenti, se si continua così, molti proprietari dovranno licenziare ». Un suo collega, Baroni, di via Po: « Per noi le cose vanno bene, bisogna comunque revocare il divieto di sosta per tutta la via ». Bauchiero, della Cgil: « Le misure prese sono proficue, ne devono seguire altre analoghe ». Fa BsvibpCs eco Baldereschi, del sindacato ferrotranvieri Cgil: « Siamo vicini alla paralisi completa del traffico, i provvedimenti adottati devono essere estesi anche all'esterno. Necessarie alcune immediate modifiche: i Itram 6 deve giungere fino a Porta Nuova, si ~estltuisca al 52 il vecchio percorso». L'ing. Saitta: « M irivolgo a Bertotti. Perché non si è pensato di rendere gratuito il servizio? Forse la gente sarebbe più invogliata a salire sui veicoli pubblici, inoltre si rlsparmierebbe parecchio sul costi del personale. Considerata l'astronomica entità del deficit non è certo con queste misure viarie o con il rincaro del biglietto che si potrà contenere il passivo. Ci vuole altro. Il servizio gratis dovrebbe risultare vantaggioso ». Cipriano, tabaccaio della Cisl: « Perché questo dibattito non lo avete fatto prima di attuare la rivoluzione? Avreste avuto la consultazione preventiva con la base. Nessuno ha parlato del piccoli commercianti. Per t colleghl con negozi come il mio è sempre più dura. CI sono già le leggi fiscali, ci mancava questo piano. I piccoli tabaccai hanno redditi da fame ». Voce dal fondo, beffarda: « Andate a lavorare alla Venchi Unica ». De Luca, rappresentante case prefabbricate: « Giusto istituire le corsie preferenziali per l'Atm, assurdo però invertire l sensi unici, come in via Manzoni che era un naturale prolungamento dt corso Vinzaglio ». Un aspetto del salone de « La Stampa », affollatissimo durante l'assemblea di giovedì Ruggero Bertotti Corrado Ferro

Luoghi citati: Savona, Torino