La neve ha bloccato la discesa che viene recuperata stamane di Giorgio Viglino

La neve ha bloccato la discesa che viene recuperata stamane La neve ha bloccato la discesa che viene recuperata stamane (Dal nostro Inviato speciale) Garmisch, 31 gennaio. Giornata piena di neve e vuota di sport, con rinvio della discesa libera femminile dopo mille esitazioni e ripensamenti che hanno fatto una vittima Innocente, la sovietica Nadezhda Zelova, che è ora ricoverata in ospedale con una lussazione all'anca, due vertebre schiacciate e qualche contusione sparsa. Aveva preso a nevicare subito dopo la mezzanotte e con ripensamenti diversi, cioè maggiore e minore Intensità, non ha più smesso fino a oggi pomeriggio. Nuvole basse, temperatura elevata, flocchi larghi come farfalle e bagnati al punto da rendere scivolosa come sapone ogni superficie. Su In cima, alla partenza, la neve era, com'è logico, più abbondante, ma non bastava quella, perché c'era una nebbia che rlduceva la visibilità a pochi metri. La pista, mal ripulita dalla neve, assicurava uno svolgimento irregolare, anche perché dal lungo plano si riusciva a stento ad uscire senza Tacchettare. C'erano tutti gli elementi per annullare e rinviare a domani, ma come sempre gli Interessi in ballo erano troppi e opposti e pertanto si è voluto tentare a tutti I costi di far disputare regolarmente la prova. DI dieci in dieci minuti si è continuato a rinviare, annunciando prima la decisione di aumentare il numero delle apripista, poi di anticipare la partenza delle ultime dieci concorrenti davanti a tutte per assicurare un certo numero di tracce valide. Per la disputa erano gli svizzeri e I tedeschi, per l'annullamento gli austriaci, agnostici gli altri, che a lume di buonsenso però puntavano sulla soppressione. C'è una tradizione elvetica nella buona sclolinatura, c'è una situazione reale di superiorità da parte degli austriaci, che hanno sciatrici tecnicamente bravissime come Proell e Totschnigg. In giuria l'unica voce contrarla e, di buonsenso era quella dell'Italiana Laura 0diard, ma era una contro tante e non veniva ascoltata. Alle 13 prende il via il primo apripista con una telecamera, poi quelli equipaggiati completamente, eccettuata la Matous, che rifiuta lo stupido ruolo assegnatole. Tocca alla prima concorrente, la Zelova appunto. Scende per qualche centinaio di metri lungo la prima pendenza di rilievo acquistando una buona velocità, ma vagando un po' a caso, non abituata a farsi una linea propria ma a seguire quella delle altre più brave. Arrivata al salto della stradina, Nadezhda ha una velocità per lei eccessiva ed è fuori linea troppo a sinistra, cerca di correggersi, ma ì già in voi» tutta sbilanciata sullo sci Interno, atterra direttamente sul fianco destro e prènde una gran botta che poi viene aggravata dal ruzzolone successivo. Il risultato l'ho detto. Scendono ancóra una spagnola, un'olandese e un'australiana e poi la giuria, senza che sia mutato alcunché, decide che è ora di sospendere la gara. DI 11 a vénti minuti, quando le concorrenti rimaste riprendono a scendere In allenamento cronometrato, Il cielo si sgombra per permettere una sortita del sole. C'è tempo per scendere dal 2'26" della prima concorrente In gara agi) l'55"92 della Nadlg in prova con una velocizza¬ zione che è soltanto In parte dovuta all'abilità della svizzerotta di Flums. Sarebbe stata comunque una gara Irregolare, decisa non soltanto dalle scioline ma dal numeri di partenza. Chi sbaglia tutto è la Proell, non in pista ma verso II pubblico, ventimila persone che avevano resistito con cocciutaggine tutta tedesca per tre ore sotto la neve: Irride I presenti affrontando l'ultimo schuss con larghi curvonl da slalom. La ricambiano con una bordata di fischi mal tanto meritata. La giornata è chiusa, si ritorna in centro città, con la confusione di sempre, un'ora d'auto per cinque chilometri. Tutto da rifare domani. Anche la coda per la strada, Giorgio Viglino

Persone citate: Matous, Proell