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Una nuova inchiesta nel Friuli Una nuova inchiesta nel Friuli (Segue dalla 1" pagina) ra di sciacallaggio sviluppatasi all'ombra dei terremotati. Intanto, come avevamo anticipato nei giorni scorsi, l'ex sindaco di Maiano, Girolamo BanCera, anch'egli condannato ieri per concussione, è stato raggiunto da una nuova comunicazione giudi- ziaria del giudice Formato: il sospetto è che Bandera si sia appropriato di novanta milioni avuti per sgomberare il territorio di Maiano dalle macerie. E contemporaneamente sua moglie, Luigia Modesto, titolare di una rivendita di frutta e verdura, lia ricevuto una comunicazione del magistrato: in questo caso il sospetto è di essersi fatta intestare uno dei prefabbricati donati al Friuli, senza averne diritto. Ma, lo ripetiamo, si tratta nel caso del sindaco e della moglie di «pesci piccoli», i primi a cadere nella rete. Di tutt'altra risonanza è invece il nome dell'industriale Snaidero, che dovrà essere un'altra volta interrogato dal giudice istruttore. A Snaidero, consigliere comunale democristiano di Udine, non venne inviata comunicazione poiché si presentò spontaneamente dal giudice alle prime avvisaglie. Dopo il primo interrogatorio, che mirava ad accertare se i danni subiti dalla Snaidero fossero stati «dilatati» per ottenere un maggiore indennizzo, l'industriale fece pubblicare un comunicato di smentita sugli spazi pubblicitari di alcuni quotidiani. Ora il dott. Forma'! vuole riascoltarlo. Renato Corazzo, direttore della Pi-ecasa, che ha già mandato in galera Bandera e Balbo, mantiene la promessa di coinvolgere altra gente? La magistratura udinese sembra bene avviata perché non trascorrano dieci anni, come nel Belice, prima di smascherare i colpevoli. Un'altra cosa che ad Udine ci si chiede è se il prefetto Spaziante, condannato a Savona per omissione di rap- | porto (tenne per sé l'informazione che Balbo e Bandera pretendevano tangenti) si dimetta oppure attenda una sentenza d'appello. Spaziante, lo ricordiamo, è stato condannato a centomila lire di multa e, cosa molto grave, a un anno di interdizione dai pubblici uffici. Mario De Angelis