Processo del Friuli: verso la nullità

Processo del Friuli: verso la nullità Troppi dubbi al di là del dibattito, sia formali, sia sostanziali Processo del Friuli: verso la nullità La sentenza del tribunale di Savona rischia di essere capovolta in sede d'appello - Si ha l'impressione di una eccessiva fretta (Dal nostro inviato speciale) Savona, 22 gennaio. Ma che processo è, questo a Giuseppe Balbo e Gerolamo Bandera, nell'aula grande del tribunale di Savona? Che processo è, questo che vede latitare testimoni importanti, voci autorevoli che potrebbero spiegare molte cose? La «GB e GB» sta seduta sul banco degli imputati, ma ci sta larga. Altri personaggi aleggiano attorno a quei legni consunti, ma non verranno mai a posarvi i celebri lombi. Non ci sarà dibattito, alla ripresa, giovedì prossimo. Parleranno gli avvocati, parlerà il pubblico ministero. Poi, la sentenza. Che sentenza sarà? Quattro giorni trascorsi in aula hanno lasciato sensazioni sulla pelle. Fretta, tanta fretta di chiudere tutto. Mercoledì. Folla dietro le transenne, giornalisti a gogò, avvocati, una schiera. C'è Biondi per la parte civile, marpione toscano, uomo politico, avveduto «delfino» di Zanone; c'è Monteverde, antico di mestiere e di malizia, difende il sindaco Bandera; c'è Palmieri, giovane e biondo «prestigiatore del foro»: Balbo era matricola con lui, lo difende per amicizia, «è senza una lira», dice pietosamente. Il grande spettacolo va a incominciare. Eccezioni procedurali come se piovesse: contro la parte civile, contro la competenza territoriale, contro la mancata acquisizione di testi importanti come Zamberletti Giuseppe, onorevole d'emergenza, rientrato nell'ombra di Varese dopo il «veni, vidi, vi¬ , , - M ,è Acjerno | confyerma e se ne m E ]siamo a sabato. ci» fra i terromotati. Tutte re-1 spinte e andiamo avanti. \ Ma una. almeno, di gueste\eccezioni, è ineccepibile: il reato, sia concussione. sia\ corruzione (nel primo caso il' fvnzionario «chiede» ì soldi, nel secondo «accetta» l'offerta) è avvenuto ad Udine, nel caso di Bandera che ha preso i suoi 13 milioni direttamente dalle mani del titolare della «Precada», Renato Corazzo; ed è avvenuto a Linate nel caso di Balbo, che i quattrini (14 milioni) li ha presi da un intermediario, quelRedaelli, rappresentante «Precasa», \ che, a sua volta, li aveva ritirati a Savona. E qui sta l'inghippo. Fonti autorevolissime in fatto di diritto affermano categoricamente che il reato è consumato nel momento in cui i soldi sono finiti materialmente in mano all'imputato. Quindi Udine, o Milano. Non certo Savona. Giovedì. Entrano i testi, «conferma la deposizione resa in istruttoria?», chiede il presidente Gatti. «Confermo». «Vada pure». «No, no», gridano gli avvocati, «vorremmo chiedere...». Si va avanti così tutto il giorno, e tutto venerdì, quando si deduce l'inutilità di far testimoniare un commissario di polizia, visto che, a qualsiasi domanda, quello (il vicequestore Acjerno, per la precisione) risponde: «L'ho già scritto nel verbale». Il fatto è che si ha l'idea che nel verbale non ci sia scritto proprio «tutto», o non almeno in esatto ordine ero- 1 che il cancelliere, il quale do ; vrebbe, secondo la procedura, stendere i verbali d'udienza minuto per minuto, in modo da appianare subito eventuali Succede che il presidente, dopo una ventina di minuti, decide di rinunciare ad ogni altro testimone (e respinge le istanze contrarie del pubblico ministero e della difesa) e di dichiarare chiuso il dibattito. Una teste. Maria Sgambati, è fuori che aspetta da tre giorni e mezzo. La mandano via. Ad un'altra il soggiorno è pagato da giornalisti ed avvocati, si chiama Maria Chinese, è vedova e non sa come saldare il conto dell'albergo prima di tornarsene a Majano. Le avevano detto che sarebbe bastato andare e venire... E. sempre sabato, si scopre contestazioni, in realtà non fa 1che prendere appunti, un po' come noi giornalisti e poi, con comodo, stenderà il suo «pezzo». Il quale, però, a differenza dei nostri, ha valore legale. Protestano gli avvocati ed allora viene loro concesso, martedì mattina (domani per voi che leggete) di prender visione dei verbali finalmente «in bella copia». Poi, giovedì, si correrà veloci verso la chiusura. «Dunque, parleran- j no gli avvocati Biondi e Na i sutti per la parte civile e il j dottor Boccia per l'accusa in | mattinata...», dice il presiden- te. Il quale non sa, a quanto pare, che Biondi di solito meno di due ore non ci mette mai, per una discussione, e che gli altri non gli sono da meno. Resta una domanda: perché tanta premura? Non si rende conto il tribunale di Savona che dalla sua sentenza il Paese, il Friuli, si aspet tano molto? O se ne rende conto e preferisce scaricare la "palata bollente» n«« Cor te d'Appello dì Genova, fra qualche mese? Sarà interessante, allora, vedere con quali espedienti giuridici il dispositivo della sentenza potrà essere messo in condizione di resistere all'esame dei giudici di secondo grado. Nella storia recente non sarebbe la prima volta che le opinioni, fra i due collegi giudicanti, a Genova ed a Savona, presenterebbero delle divergenze. Mauro Benedetti ! L'on. Zamberletti