Proviamo il cappuccio da contadino?

Proviamo il cappuccio da contadino? L'alta moda (uomo-donna) boccheggia ma non rinuncia alle bizzarrie Proviamo il cappuccio da contadino? (Nostro servizio particolare) Roma, 15 gennaio Da anni si va dicendo che l'alta moda boccheggia, dissanguata dagli alti costi di produzione e delle materie prime; che per tenerla in vita ci vuole altro che la sparuta cerchia di clienti disposte a pagare mezzo milione un vestito. Eppure l'alta moda continua a resistere allestendo collezioni sempre più spettacolari e costose. Tutto ciò accade per mantenere il prestigio dell'etichetta extra con cui viene avallata ia vendita del prèt-à-porter. La sartoria di lusso sopravvive infatti grazie all'ossigeno della moda-pronia e dei grossi compratori esteri, puntuali all'appuntamento romano dell'eleganza (in maggioranza i ricchi tedeschi, avvantaggiati negli acquisti dalla forza del marco). Una ventina di sartorie, femmini¬ li e maschili, di Roma, Milano e Torino, raggruppate nella capitale per la presentazione ufficiale della moda italiana, ci dicono come vestiranno uomini e donne nella prossima primavera-estate. Per il mondo femminile sono proposti i colori pastello, delicatissimi, romantici che si rispecchiano nelle lucenti sete pregiate impiegate con dovizia per abiti leggiadri, movimentati da ondulazioni, arricciature, pieghe a solei nelle sottane codificate dalla lunghezza sotto al ginocchio, sovente con orli asimmetrici e con corpini blusanti caratterizzati da ampie maniche a pipistrello. Lo stile fluttuante di questi vestiti si adatta perfettamente alle nuove scarpette piatte, da ballerina, ispirate a Carla Fracci, create da Aldo Sacchetti. La moda maschile firmata da Brioni, Litrico, Palazzi, Piattelli, Warver. Coccoli e Calandra esibirà invece le collezioni per quattro stagioni. Ugo Coccoli vestirà gli uomini con i colori delle automobili secondo la « cartella colori » della Lancia quali il beige Sahara, il bianco Dover, azzurro Lipari e blu. Per l'inverno le tinte saranno quiete e pacate articolate tra il nocciola e il marrone castagna. Le linee esprimono il concetto dell'eleganza pratica che non scende ai compromessi troppo facili delle fantasie superflue. Nicola Calandra presenta modelli improntiti decisamente sullo schema classico concedendo ampio respiro al tema sportivo svolto con estrema disinvoltura e casualità. Suggerita per l'estate la giacca-camicia anticaldo, sfoderata, di linea scivolata e comoda. Nei colori naturali dell'ecrit sono realizzati gli abiti in lino, seta, canapa e cotone. Novità assoluta è la giacca blazer confezionata nel tipico tessuto da cravatta interpretato nelle varianti delle rigature classiche in splendide composizioni cromatiche. E' una idea giovane, inedita che offre anche l'alternativa alla consueta formula del tradizionale smoking estivo. Lo sportwear della mezza stagione si identifica nella giacca di linea cinese con colletto chiuso a camicia, tasche e taschini applicati. Un pizzico di folk nostrano indirizzato all'inverno vedrà in passerella lo « scapularo » siculo, la mantella con cappuccio che i contadini portano da secoli, riproposta sia nella sua versione primitiva sia nella derivazione del cappotto a raglan di linea molto ampia. Elsa Rossetti

Persone citate: Aldo Sacchetti, Brioni, Calandra, Carla Fracci, Elsa Rossetti, Litrico, Palazzi, Piattelli, Ugo Coccoli

Luoghi citati: Lipari, Milano, Roma, Torino