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"In dogana quante difficoltà tra orari, mance, imposizioni,,Gli autotrasportatori a congresso "In dogana quante difficoltà tra orari, mance, imposizioni,, Istituito un albo professionale: "E' indispensabile per mettere un po' d'ordine nella categoria" - Problemi assicurativi e fiscali Il convegno della Fai (Federazione Autotrasportatori Italiani, sede a Torino, c. Vittorio Emanuele 36j all'hotel Atlantic di Borgaro è stato affollato, una volta tanto non per teorizzare, deprecare o auspicare, ma per informare i propri associati su un problema concreto: come e perché è necessario (entro aprile) per tutti gli autotrasportatori chiedere l'iscrizione all'albo professionale. Né si tratta di argomento da addetti ai iavori (in tutta Italia gli addetti al settore sono 225.000-) dato che ormai il costo dei trasporti incide per una buona percentuale sui prezzi di ogni tipo di merce. « L'istituzione dell'albo si è resa necessaria — dice Elio Campeotto (un'azienda di una trentina di dipendenti che porta in giro per l'Europa prodotti alimentari) consigliere provinciale della Fai — per difendere la categoria e fare un po' di pulizia nell'ambiente, cioè eliminare gli abusivi e soprattutto quei mediatori che sfruttano i padroncini i quali, essendo sempre in viaggio, non sono in grado di procucurarsi il lavoro. « C'è gente che guadagna fior di quattrini senza nessuna autorizzazione. L'albo servirà anche per dare assistenza a tutti gli iscritti, in campo assicurativo, sociale, organizzativo, bancario e così via. Per ora noi siamo tra le categorie più sfruttate e ignorate. Tante volte alla fine dell'anno facendo i conti ci accorgiamo che abbiamo lavorato per la Fiat (che ci vende i camion) per le banche (interessi al 25 per cento) e per i clienti, dato che le tariffe sono ferme a tre-quattro anni fa, mentre i costi sono saliti da far paura ». Parlando di prezzi vai la pena di ricor¬ dare che un bilico frigorifero (trattore e semirimorchio, potenza che può arrivare a 350 cavalli) costa fino a 90 milioni, un pneumatico vale la bellezza di 330 mila lire, una motrice normale costa oltre 40 milioni eccetera. Gli autisti che fanno le linee internazionali (Tir) guadagnano sulle settecentomila lire, oltre gli imprevisti. «I problemi sono tanti, ma basta ricordare quello delle dogane: in tutta Europa funzionano bene e alla svelta, solo da noi è il caos — dice Pietro Picatto, primo in Piemonte a fare trasporti oltre confine fin dal 1955 —. Gli episodi non si contano; se in Olanda per fare qualsiasi operazione bastano dieci minuti, da noi ci vogliono due giorni; per non parlare degli orari. Magari un autista è fuori da una settimana, con tremila chilometri sulle spalle, rientra a Vipiteno e siccome sono le sei, gli tranciano le dita con gli sportelli. Ti dicono: mi spiace stiamo chiudendo. « Magari il sabato, cosi quello deve stare fuori ancora due giorni. Per non parlare delle mance a tutti, dai poliziotti ai funzionari, ai veterinari che controllano la carne. Delle volte da mezzo vitello a forza di tagliarne dei pezzi ne arriva giù solo più un quarto ». « Prima di Natale, un camion — aggiunge un altro — tornava dalla Germania con dei trenini. Lo ferma la stradale e chiede cosa c'è sopra. Han detto: "Certo, abbiamo dei figli". Insomma sono andate tre scatole di trenini che poi abbiamo dovuto rimborsare al cliente. Il fatto è che se non glieli dai i rivoltano il camion e qualcosa che non va lo trovano e ti fanno il verbale ». r. se.

Persone citate: Elio Campeotto, Pietro Picatto

Luoghi citati: Borgaro, Europa, Germania, Italia, Olanda, Piemonte, Torino, Vipiteno