Dayan da oggi è a Roma: chiederà che l' Italia non riconosca l' «Olp»?

Dayan da oggi è a Roma: chiederà che l' Italia non riconosca l' «Olp»? Dayan da oggi è a Roma: chiederà che l' Italia non riconosca l' «Olp»? Roma, 8 gennaio. Moshe Dayan, ministro degli Esteri israeliano, comincia domani la sua visita ufficiale a Roma. Si fermerà quattro giorni e avrà colloqui con Leone, Andreotti e Forlar1'; giovedì sarà ricevuto da Paolo VI. l'I viaggio di Dayan si inquadra nell'offensiva di pace israeliana iniziata dal governo Begin nell'estate del 1977. Non si deve dimenticare che negli scorsi giorni si è recato in visita a Gerusalemme il presidente del Parlamento europeo Emilio Colombo, mentre lo stesso Dayan è stai to a Bruxelles e a Bonn, il premier Begin a Londra. L'obbiettivo del governo israeliano sembra quello di ottenere un intervento della Cee e della Nato a favore del piano israelo-americano per la pace in Medio Oriente, ma soprattutto di rompere l'isol?mento politico di Gerusalemme. Su quali argomenti politici si soffermerà Dayan nei colloqui con Leone, Andreotti e Forlani? E' probabile che il ministro degli Esteri israelia¬ no si adoperi per bloccare un'eventuale decisione italiana di riconoscere ufficialmente l'Olp (Organizzazione per la liberazione della Palestina), riconoscimento che è già avvenuto ad opera di alcuni partners europei: Francia, Belgio e Lussemburgo, mentre Londra avrebbe dato a Begin garanzie di soprassedere al riconoscimento dei «diritti nazionali»; e Bonn avrebbe assunto una posizione intermedia. L'Italia sinora è rimasta in attesa, e Dayan potrebbe suggerire ad Andreotti di seguire l'esempio inglese. Se la Comunità europea facesse blocco nel riconoscere l'urgenza della creazione d'uno Stato palestinese indipendente e autonomo, la diplomazia di Gerusalemme subirebbe un grosso scacco. Alla Nato, Dayan chiederebbe di poter ospitare alcune basi dell'alleanza in Israele in cambio di «garanzie» per la sua sicurezza. E' evidente che l'offensiva europea di Gerusalemme mira anche a uscire dalla dipendenza totale (so¬ prattutto per il rifornimento di armi) e univoca dagli Stati Uniti. L'Europa ha una presenza e un futuro sviluppo nel mondo mediterraneo, logico quindi c^e Israele guardi ad essa con es;remo interesse. Del problema palestinese e dell'assetto di Gerusalemme Dayan parlerà anche, siovedi, con Paolo VI. Il Vaticano vede le due questioni come decisive per arrivare a una pace globale in Medio Oriente. Le buone relazioni della Santa Sede con l'intero mondo arabo non sono un mistero, quindi Dayan non compie soltanto una visita di cortesia o esplorativa; va ricordato che non vi sono rapporti diplomatici tra Vaticano e Israele, ma scambi di contatti tra i due Stati sono avvenuti sin dal tempo di Pio XII. Anche la recente soluzione del «caso Capucci» (il vescovo cattolico mons. Capucci condannato in Israele sotto l'accusa di traffico d'armi per la Resistenza palestinese) ha rimosso un altro ostacolo tra Israele e la Santa Sede. r. s.