Oggi Andreotti depone sul fallito "golpe-70"

Oggi Andreotti depone sul fallito "golpe-70"Pure ascoltato Vicari (parte lesa) Oggi Andreotti depone sul fallito "golpe-70" Il generale Miceli aveva accusato i politici di essere al corrente dei tentativi eversivi (Dalla redazione romana) Roma, 8 gennaio Reduce da Catanzaro dove sabato scorso il Presidente del Consiglio ha sostenuto un confronto con il giornalista Massimo Caprara durante il processo per la strage di piazza Fontana, domani Giulio Andreotti affronterà a Roma la corte d'assise che sta giudicando i 77 cospiratori accusati di aver tentato nel dicembre 1970 di compiere il colpo di Stato. Giulio Andreotti è un testimone importante nel processo: era ministro della Difesa nella primavera e nell'estate 1974, nelle settimane immediatamente precedenti la destituzione di Vito Miceli da capo del Sid (lasciò la carica il 30 luglio '74). L'ex generale, accusato di favoreggiamento in questo processo, durante il suo interrogatorio-fiume durato sette udienze, ha accusato i politici di aver sempre saputo tutto di quanto il servizio segreto aveva appreso sui tentativi golpisti messi in atto dai gruppi eversivi. Miceli aveva anche detto di aver informato Andreotti nel '74 di quanto l'allora capo del reparto «D» — sicurezza interna — Gianadelio Maletti aveva raccolto sull'argomento insieme con il capitano Labruna. Quel materiale — raccontalo in 56 cartelle — fu poi consegnato alla magistratura che avviò l'inchiesta conclusasi con lo accuse contro i 77 «cospiratori» attualmente sotto processo. La testimonianza di Andreotti ó particolarmente attesa anche perché più volte Miceli ha dichiarato di rite nersi un perseguitato, vittima di una manovra che sa rebbe stata messa in atto contro di lui proprio nel '74 dai vertici politici. Domani, subito dopo il presidente del Consiglio sarà la volta di Angelo Vicari, parte lesa in questo processo, per che era il capo della polizia, quando ia notte del 7 dicem bre '70, secondo l'accusa, un manipolo di cento neofascisti penetrò nel Viminale per armarsi ed essere pronto al colpo di Stato, poi fallito per un contrordine.

Luoghi citati: Catanzaro, Roma