Trovato assassinato il metronotte sparito col furgone e 600 milioni

Trovato assassinato il metronotte sparito col furgone e 600 milioni Como: in un prato con 2 rivoltellate ad una tempia e 4 al cuore Trovato assassinato il metronotte sparito col furgone e 600 milioni Como, 8 gennaio. La guardia della « Mondialpol » scomparsa sabato sera con un furgone e seicento milioni di incasso dei supermercati milanesi è stata trovata assassinata in un prato di Olginate, a pochi chilometri da Lecco. L'uomo, Enrico Viani, di 25 anni, è stato ucciso con due colpi di «7,G5» alla tempia e quattro al cuore. Il cadavere è stato scoperto da alcuni ragazzi che stavano giocando. Sono andati dal primo vigile urbano di Olginate che hanno incontrato e gli hanno detto: « C'è una guardia che dorme nell'erba ». Il vigile è andato a vedere e si è reso subito conto che l'uomo che indossava la divisa della Mondialpol era stato ucciso. Dai primi accertamenti tutto lascia pensare ad una i< esedizione » a sangue freddo. Prelegato con il furgone, pare dopo essere stato narcotizzato (sono state trovate tracce di ovatta tra la barba), ormai era in condizione di non nuocere. Sorge dun¬ que l'interrogativo: perché i banditi hanno voluto (o dovuto) ucciderlo? Aveva riconosciuto qualcuno? Conosceva la persona che lo ha convinto ad aprire la portiera del furgone che per regola- mento avrebbe dovuto tenere bloccata? Enrico Viani ed il furgone con i 600 milioni sono scomparsi sabato sera in via Cagherò. Il veicolo era appena giunto davanti all'emporio, dopo aver fatto il giro dei quattordici supermercati del medesimo tipo, per ritirare gli incassi del sabato sera; due «vigilantes» sono scesi per prelevare anche l'incasso di questo supermercato e, al ritorno, non hanno più trovato né l'automezzo né il collega né, ovviamente, i soldi. Il furgone è stato ritrovato un'ora dopo in via Brera: vuoto, senza tracce di effrazione. E' stato portato alla caserma dei carabinieri di via Moscova: all'interno c'era la pistola di Enrico Viani e, secondo le testimonianze dei colleghi dello scomparso — le guardie giurate Massimo Bianchi e Placido Sciolino —, tutto quanto era in perfetto ordine come si trovava al momento in cui essi erano scesi. La mancanza di tracce di colluttazione e il fatto che le portiere blindate non risultino forzate contribuiscono a rendere misterioso l'episodio. Appare strano che una banda, seppure perfettamente organizzata, sia riuscita, nel giro di appena due minuti (il tempo impiegato dai colleghi del Viani per il prelievo dell'incasso) a trovare il modo di costringere l'agente ad aprire le portiere e a muoversi dal punto in cui aveva parcheggiato. Non resta che formulare delle ipotesi. Una potrebbe essere che un malvivente, vestito da guardia giurata, si sia affacciato ai vetri del veicolo, pregando il Viani di per¬ mettergli di entrare, tradendo così la sua buona fede. O, ancora, i rapinatori potrebbero addirittura aver neutralizzato una eventuale reazione del Viani spruzzandogli sul volto della sostanza narcotizzante. Il giallo è lontano dall'essere risolto e gli inquirenti indagano seguendo molte ipotesi. Enrico Viani era incensurato e l'unica volta che il suo nome è stato fatto in questura è stato nell'agosto scorso, quando denunciò che ladri erano entrati in casa sua impadronendosi della pistola ma non toccando altro. Ornella Rota La vittima Enrico Viani

Luoghi citati: Como, Lecco, Olginate