"Regolamento,, dopo il brindisi al '78 ucciso un giovane nella discoteca di Amedeo Lugaro

"Regolamento,, dopo il brindisi al '78 ucciso un giovane nella discoteca Il delitto in un piccolo paese presso Pavia "Regolamento,, dopo il brindisi al '78 ucciso un giovane nella discoteca Cinque colpi • La vittima era un elemento della malavita milanese (Dal nostro corrispondente) Pavia, 1 gennaio. Cìngue pallottole calibro 22 sparate da distanza ravvicinata hanno ucciso questa notte poco prima dell'una nei pressi di una discoteca a Bereguardo (9 chilometri da Pavia), un giovane di 30 anni, Nereo De Poi, residente a Razzano, un paesino a Qualche chilometro da Milano. Due dei proiettili lo hanno raggiunto alla fronte a al cuore. Il movente del delitto sarebbe da ricercare in un regolamento di conti tra appartenenti alla malavita milanese. La vittima era conosciu¬ ta come un « duro » nel sottobosco della delinquenza organizzata die agisce nell'hinterland, di Milano. Nereo De Poi era entrato con un gruppo di amici mezz'ora dopo la-mezzanotte nella discoteca « 04 » di Bereguardo, affollata, a quell'ora, da circa duecento persone che avevano appena finito di brindare al nuovo arino. Dopo pochi minuti, secondo le testimonianze raccolte, è scoppiata una violenta lite tra il gruppo De Poi e un altro gruppo di cinque persone. Pochi istanti dopo, tutti i contendenti si sono ritrovati fuori in un cortiletto semibuio. E lì la lite si è conclusa con cinque colpi di pistola che hanno ucciso all'istante il De Poi. L'omicida o gli omicidi, subito dopo il delitto, si sono dileguati facendo perdere ogni traccia. « Lo sapevo che prima o poi ci sarebbe scappato il morto », ha dichiarato stamane ai cronisti il presidente della cooperativa che gestisce la discoteca, Vittorio Bonetti, 32 anni. La discoteca « 04 » abitualmente frequentata da giovani del Pavese, della Lomellina e del Milanese, era divenuto luogo di ritrovo anche della malavita lombarda. Si parla di droga (lo stesso presidente della cooperativa ha dichiarato di avere spesso ritrovato nel cortiletto interno del locale siringhe di plastica vuote), di traffico di armi, di base di passaggio di refurtiva (gioielli e altra merce). Questo l'ambiente dove è maturato l'assassinio di Nereo De Poi, che stanotte non era armato mentre, secondo alcune testimonianze, abitualmente portava una pistola. C'è inoltre un altro particolare: proprio dal primo gennaio, cioè tre quarti d'ora prima della sparatoria, la gestione della discoteca era passata dalla cooperativa, che l'aveva diretta da qualche anno, ad un gruppo di giovani milanesi capitanati da un certo Gaetano (non si conosce, almeno per il momento, il cognome). E' appunto singolare il fatto che, subito dopo il cambio di gestione, sia scoppiato questo regolamento di conti conclusosi con un morto. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Tognolatti, che nella stessa notte ha interrogato un amico della vittima, un testimone, Achille Maggi, 26 anni, di Rozzano; entrato insieme al De Poi nel locale, lo aveva seguito anche nel cortiletto dove è avvenuto il sanguinoso scontro. Il Maggi è stato interrogato per tutta la mattinata nella caserma dei carabinieri di Bereguardo. Nel pomeriggio, visto che aveva continuato a tenere la « bocca cucita », è stato dichiarato in stato di fermo e rinchiuso in una cella nella caserma dei carabinieri di Pavia con l'accusa di reticenza. In mattinata è giunta a Bereguardo la donna che conviveva con il De Poi. una bella ragazza di 17 anni. Lucia Passala'cqua, madre di un bambino di un anno e mezzo, Mirko, e incinta di quattro mesi. La giovane era an'lata a convivere con il De Poi poco prima di Natale Amedeo Lugaro

Persone citate: Achille Maggi, Lucia Passala'cqua, Nereo De Poi, Razzano, Tognolatti, Vittorio Bonetti