Gli antichi cavalli di San Marco di Renato Rizzo

Gli antichi cavalli di San Marco Successo a Palazzo Madama, settantamila visitatori Gli antichi cavalli di San Marco L'esposizione, dedicata alla memoria di Marziano Bernardi, si chiuderà il 4 febbraio E' dominata dalla stupenda testa verde-oro di uno dei grandi destrieri - E' l'avanguardia della quadriga "ammalata" di cui si tenta il salvataggio - Contributo dei lettori » Sono un concetto diventalo forma, volume, massa. Sono una idea platonica diventata armonia-. I quattro cavalli bronzei di oan Marco mostrano da 24 secoli nel loro peregrinare per il mondo, dall'Eliade a Costantinopoli, a Venezia, quella che uno studioso ha definito - l'espressione magnifica della forza idealistica della Grecia antica ». Dalla metà di novembre una mostra organizzata dal Comune e dedicata alla memoria di Marziano Bernardi che, nei suoi articoli su La Stampa aveva lanciato l'idea di affidare alla generosità dei torinesi il restauro della quadriga attaccata dal vaiolo del tempo, propone una visione artistico-scientifica della scultura. L'esposizione di Palazzo Madama che si concluderà il 5 febbraio è, infatti, un vero atto di fede dell'arte nella scienza, - il frutto — come sottolinea l'assessore alla cultura, Giorgio Balmas — del maturare nel Paese di una nuova e diffusa attenzione alle necessita di mantenere un rapporto con la propria storia; di evitare, al di là delle suggestioni della civiltà dei consumi, l'alienazione dal proprio passato ». E cosi, accanto alla superbia olimpica della testa verde-oro di uno dei quattro puledri veneziani posta al centro della sala, ecco il contorno di cento analisi chimiche, fotografiche, fotogrammatiche, spettrografiche: tutto il ventaglio di « aiuti » che la scienza, l'archeologia, le tecniche di restauro consentono. Il problema dei quattro ■ cavalli d'oro ■ è legato al tempo: dal quarto secolo avanti Cristo (epoca in cui probabilmente sono nati, anche se la loro creazione e la mano di chi li ha plasmati rimangono a tutt'oggi misteriose) aria e climi diversi hanno ferito i grandi corpi bronzei; hanno corroso, inciso, assottigliato, forato la trama del mantello che l'artista aveva raschiato, dopo averlo coperto d'oro, per dare ombre alle masse abbacinanti. Per opporsi all'ingiuria dei secoli, aggravata pesantemente dal nostri anni d'inquinamento atmosferico. La Stampa raccolse nel '70 fra i suoi lettori 131 milioni: un modo per assicurare il supporto della scienza a quest'opera che il primo procuratore di San Marco, ing. Favaretto Fisca, ha definito « messaggio di poesia e di alta civiltà >. Oggi, a Palazzo Madama, si vede la realtà concreta di questi sforzi compiuti, fra l'altro, dall'Istituto di topografia del Politecnico di Torino. A che cosa si è giunti? Alla scoperta dell'unica soluzione possibile per evitare la morte della quadriga ammalata: preservarla, In un museo, dall'anidride carbonica e dall'umidità mettendo al suo posto, sulle colonne della facciata di San Marco, una copia. E qui, il problema è ancora tecnico: e possibile trarre da questi corpi sfiniti quattro • gemelli ■ senza pregiudicare irreparabilmente la matrice? I cavalli saranno smontati (la testa esposta a Torino è appunto il primo risultato di questa operazione chirurgica) ed analizzati centimetro per centimetro. A questo scopo serviranno, ancora, i fondi raccolti dal nostro giornale sette anni fa con una piccola « crociata ■: dare un luogo tranquillo ai quattro destrieri provati dal tempo e giunti nel 1204 a Venezia al termine della tredicesima crociata, dopo la presa di Costantinopoli. A Palazzo Madama, in due mesi e mezzo d'ininterrotto successo, circa 70 mila persone sono sfilate davanti alla grande testa del cavallo di San Marco cui fanno corona altre immagini di antichi puledri: occhi guizzanti di animali bizzarri, orecchie erette, froge dilatate, vene e nervi tesi in un nitrito che esplode dal bronzo. E c'è anche H contributo della nostra terra in questa rassegna classica: un balteo d'epoca antonina proveniente da Aosta, ritrovato nel '55 in un'- insula ■ di abitazione romana a nord-ovest della * porta principalis dextera •: ancora cavalli sbalzati in un gioco di chiaroscuri. Lui, il destriero d'oro che dà il nome all'esposizione (gli altri componenti la quadriga sono a San Marco), ha uno sguardo altero e nobile che sa fondere sentimenti contrastanti: potenza e serenità, dinamismo e classica compostezza. Dietro la sua fronte larga e piana vibra un mistero: forse quello della Storia. Renato Rizzo In estatica ammirazione davanti alla nobile testa del cavallo di Venezia

Persone citate: Eliade, Favaretto Fisca, Giorgio Balmas, Marziano Bernardi

Luoghi citati: Aosta, Costantinopoli, Grecia, Torino, Venezia