Agnelli: per la Fiat il '77 è stato un anno positivo di Renzo Villare

Agnelli: per la Fiat il '77 è stato un anno positivo Fatturato di 11.100 miliardi (9270 nel '76), 337.700 dipendenti in Italia e all'estero Agnelli: per la Fiat il '77 è stato un anno positivo « La prosecuzione di politiche di "galleggiamento" dirette a coprire errori di gestione e condotta economica amplierebbe il disastro della pubblica finanza, renderebbe irreversibile la caduta morale nei comportamenti economici e trascinerebbe alla fine nella rovina le stesse aziende sane ». Così afferma il presidente Giovanni Agnelli nella «Lettera agli azionisti» che apre il «Notiziario Fiat» reso noto ieri. Agnelli prosegue affermando che « l'andamento complessivo del Gruppo nel 1977 riflette i risultati delle politiche impostate dopo la crisi energetica per accelerare i processi di diversificazione geografica e settoriale e per rafforzare le linee di difesa dei settori produttivi più toccati ». I principali risultati in Italia e all'estero confermano le parole di Agnelli. Il fatturato '77 è stato di 13.070 miliardi di lire contro 11.028 nel '76, il fatturato netto consolidato è stato di 11.100 miliardi contro 9270 nell'anno precedente; gli investimenti sono stati pari a 916 miliardi (813 nel '76); i dipendenti sono saliti a 337.700 contro 328.872 nel 1976. Le produ¬ zioni di alcuni settori significativi del Gruppo, escluse quelle su licenza, sono state: 1.390.000 autoveicoli (+0,6% sul '76); 119.000 veicoli industriali (+7,7%); 67.900 trattori ( + 0,9%); 9500 unità macchine movimento terra (+9,9 per cento). La produzione di acciaio del settore siderurgia (Teksid) è stata di 2.114.000 tonnellate (—3,7%). Anche la situazione finanziaria della Fiat è sensibilmente migliorata nel '77. Infatti il saldo che intercorre tra la situazione di debito di 130 miliardi alla fine del '76 e l'attivo di 208 miliardi alla fine del "77 è di 338 miliardi. Nella « lettera agli azionisti », dopo aver posto in risalto « l'importanza della Comunità europea quale mercato di sbocco per la Fiat », Agnelli fa presente che quello italiano è oggi l'unico ancora stagnante e che le relazioni industriali nel nostro Paese sono sempre molto difficili. Nel 1977 la Fiat ha compiuto gli investimenti programmati per rafforzare la propria competitività e migliorare le posizioni in alcuni settori, integrando le linee di prodotto ed i mercati di sbocco anche attraverso collaborazioni internazionali. «Si iscrive in questa strategia l'acquisizione di una partecipazione di controllo nella Hesston americana per il settore trattori. Nel 1978 saranno intensificate le attività di investimento collegate al nuovo ciclo di rinnovo della gamma automobilistica, che riporteranno il settore in primo piano tra gli impegni del Gruppo ». Inoltre — afferma Agnelli — « l'attuazione del progetto di decentramento ha compiuto un nuovo decisivo passo avanti con lo scorporo dalla Fiat delle attività siderurgiche apportate il 1° gennaio '78 nella nuova società Teksid Spa ». Agnelli così prosegue: «Nel 1977, per riflesso del miglioramento della struttura finanziaria ma non dei margini industriali, tono stati conseguiti risultati economici complessivamente positivi, che permettono di assicurare una remunerazione del capitale czionario, mantenendo così aperla la possibilità di riattivare un rapporto diretto con i risparmiatori. Pensiamo con questa condotta di contribuì- Renzo Villare (Continua a pagina 2 in settima colonna)

Persone citate: Agnelli, Giovanni Agnelli

Luoghi citati: Italia