Minor tensione

Minor tensione Minor tensione Con il suo annuncio la Corte costituzionale ha allentalo un poco la tensione tra i partiti. I referendum promossi dai radicali costituivano un grosso turbamento, in particolare per il pei. Si dice che la sua intransigenza degli ultimi tempi fosse dovuta alle preoccupazioni per i rischi che comporta il voto, perché (almeno su alcuni temi) qualunque scelta avesse fatto si sarebbe trovalo in posizione imbarazzata. Più di tutti temeva il referendum sul Concordato: per ragioni di base non poteva condurre una propaganda in favore, ma per ragioni politiche non poteva chiedere che fosse abrogato, perché avrebbe rotto con una buona parte del mondo cattolico ed avrebbe annullato la faticosa opera di inserimento tra i cattolici culminata con la lettera di Berlinguer a Bettazzi e le polemiche che ne sono seguite. Inoltre un referendum sui rapporti tra l'Italia e la Santa Sede avrebbe rialzato un disagevole steccato tra comunisti e democristiani. Dei quattro referendum rimasti il più difficile da evitare (attraverso la correzione delle leggi contestate), è quello relativo alla Legge Reale. I più ostiinvece possibile evitare quelli sull'Inquirente e sui manicomi. Rimane il referendum sul finanziamento pubblico dei partiti: il pei ha fatto sapere che non gliene importa nulla anche se venisse abrogato, così la de. Il motivo è che la legge è stata mal compresa dai cittadini. Eppure, senza il finanziamento pubblico si tornerebbe al finanziamento occulto, con le conseguenze tristi che ognuno può immaginare. In più il finanziamento pubblico è un atto democratico perché permette la vita anche dei piccoli partiti. C'è comunque più spazio adesso perché le forze politiche concordino quelle « prudenti modifiche », cui accennava Moro, per modificare le leggi soggette a referendum. Se i partiti trovassero un'intesa su questi punti, come pure un'intesa sul programma (al quale stanno lavorando), forse diventerebbe più facile una soluzione della crisi di governo. I motivi della decisione della Corte costituzionale saranno resi noti con la sentenza scritta: soltanto allora si potrà sapere perché ha bocciato quattro referendum e perché ha accolto gli aliri quattro. Palmella ha affermato che «questa è la pagina più nera degli ultimi trentanni» e il comitato per i referendum ha detto che «la sentenza odierna corrisponde ad un colpo di Stato legale». Come si fa a valutare una sentenza che non si conosce? Con i loro commenti esagitati Pannella e il comitato assumono una posizione di violenti e dimostrano di non sapere accettare le norme e le istituzioni di un paese democratico. La Corte è voluta dalla Costituzione, g. ir.

Persone citate: Berlinguer, Bettazzi, Moro, Pannella

Luoghi citati: Italia