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Corte Costituzionale riunita per i referendum radicali La sentenza forse nella mattinata di oggi Corte Costituzionale riunita per i referendum radicali Roma, 17 gennaio. I quindici giudici della Corte Costituzionale sono alle prese da questa mattina con gli otto referendum chiesti dal partito radicale. La sentenza che dovrà decretarne l'ammissibilità, o meno, non è facile. I giudici debbono prima di tutto stabilire se è da prendere in considerazione l'obiezione pregiudiziale che l'avvocato dello Stato ha fatto per conto del governo, e che se accolta invaliderebbe buona parte degli otto referendum. L'avvocatura sostiene, in pratica, che non sono ammissibili referendum su leggi «costituzionalmente necessarie», e chiede un giudizio della corte in proposito. L'avvocato Mellini, che rappresenta il comitato per i referendum, ha ribattuto questa mattina davanti alla corte, che è da respingere l'obiezione dell'avvocato dello Stato, perché la corte ha in questa fase il solo compito di verificare se la richiesta di referendum riguarda le materie escluse dall'art. 75 della Costituzione. Dopo avere ascoltato sia l'avvocato dello Stato che il rappresentante del comitato per i referendum, la corte si è riunita nel pomeriggio per prendere le sue decisioni. Il lavoro è lungo e non è da escludere che la corte possa proseguire le sue riunioni anche nei prossimi giorni. Il giudice Elia, nell'intervallo dei lavori, non ha però escluso che la sentenza possa essere definita già questa sera. Se otto giudici su quindici dovessero decidere di respingere la tesi dell'avvocato dello Stato, la valutazione dei referendum avverrebbe in base all'art. 75 della Costituzione, che, nel caso specifico, potrebbe far considerare improponibile forse il solo referendum sul Concordato tra Italia e Santa Sede. Per i restanti referendum si dovrebbe votare in una domenica compresa tra il 15 maggio e il 15 giugno, molto probabilmente, domenica 11 giugno. a. rap.