Provincia, quale futuro? di Gianni Bisio

Provincia, quale futuro? Intervista al vicepresidente Ardito I Provincia, quale futuro? L'ente cerca una nuova collocazione in vista della nascita dei comprensori e delle Unità dei servizi - I problemi del personale Cosn significa, cirri, ossero vicepresidente di un ente in discussione come la Provincia? Giorgio Ardilo, 35 anni, comunista di formazione cattolica, ricopre questa carica da poco più di tre mesi. «Vuol dire — risponde, dopo un attimo di Indecisione — vivere l>iù di ogni altro cittadino, un briciolo meno del presidente, l'incertezza del futuro. Stare comunque male. Se si puoi partecipare al risanamento del Paese, significa non accorgersi delle "sberle", usi pure questo termine, die arrivano da Comuni, Regione, e Stato, e cercare tenacemente di individuare quale può essere, punto per punto, l'iniziativa dell'ente». Ardito ricorre ad un esempio per spiegarsi* «Abbiamo avviato un'iniziativa di decentramento del personale per le costituende unita locali dei servizi. Ebbene in Regione l'hanno vista come una nostra Interferenza net loro compiti, alcuni Comuni l'hanno presa come un tentativo della Provincia di recuperare un ruolo di controllo. In realtà era solo un modo di cominciare a ristrutturare ti personale sulla base del processo che sta andando avanti con la legge sanitaria, la "616", la "39". Se non lavoriamo dicono che la Provincia è uno spreco di risorse. Se facciamo qualcosa, non per riaffermare il vecchio ruolo, ma per preparare l'ente intermedio, il nostro attivismo viene scambiato per un tentativo di rilancio». Novelli ha detto che, dopo aver seminato due anni, per l'amministrazione pci-psl e ora il momento di raccogliere. Lo stesso discorso si pub fare a Palazzo Cisterna? «Qui il problema e totalmente diverso. I Comuni oggi hanno pochissime competenze di legge, in un futuro molto vicino avranno responsabilità di gestione in tutti i settori. Invece, quasi sicuramente, il nuovo ente intermedio (che sostituirà la Provincia) non avrà più. tutte le competenze gestionarie di oggi e avrà altri compiti. Per noi la data di partenza non e il 15 giugno, ma l'accordo di luglio tra i sei partiti...». — Che sta saltando... «Ma per approdare, speriamo, a risultati più avanzati. Credo che in questa materia difficilmente potremo andare indietro. Due punti sono fertili: l'ente intermedio sarà unico c avrà compiti di programmazione e gestione a essa legata. Gli altri punii sono in discussione, ma c'è una volontà unitaria. Noi abbiamo cercato, e stiamo cercando, di adeguare le strutture della Provincia a quelli che saranno i modi di operare futuri, con riferimento al Comprensori e alle Unità locali del servizi. Anche il bilancio '78 sarà fatto in Questa linea». Nel dibattito in consiglio ima parte della de e il psi mostrano Imbarazzo, a volte irritazione, per la coincidenza di certe vedute tra voi e qualche democristiano. Per ragioni economiche e sociali la Provincia potrebbe essere governata da una giunta dc-pci? «No. Ogni collaborazione con la de. anche per volontà soggettiva dei consiglieri comunisti, passa attraverso l'unità della sinistra. E' un punto non modificabile». Come sono 1 rapporti con il psi? «Buoni, se la collaborazione durerà, continueranno a migliorare. Certo i problemi non mancano. Collegialità della giunta, responsabilità e coordinamento interassessorile sono concetti difficili da attuare: in questo colpe ne hanno sia l socialisti die i comunisti». Nel 'TI vi sono state in Provincia 15 «dimissioni» in odore di <tlice/isiamenfo». / sindacati non hanno fiatato. I/o si sarebbe potuto fare anche prima del 15 giugno? «Sono stati casi pacifici, senza clamore. O erano persone die già avevano diritto (dia pensione, o avevano un altro lavoro, o erano praticamente scomparse. Ci sono da sanare ancora molte situazioni di questo tipo e stiamo facendo un'accurata indagine. Voglio anche individuare questi casi in cui il lavoro è svolto male o in quantità insufficiente. Le "dimissioni" ci sarebbero potute essere anche prima del 15 giugno, ma la de non era in grado di agire cosi e non lo voleva fare». Nel personale c'è malcontento: si dice che l'amministrazione è iroppo ferrea, a volte dittatoriale. CI sono voci della creazione di un sindacato autonomo. L'ultima polemica riguarda i pacchi dono natalizi: molti si chiedono perché sono «paternalismo» por i 2500 di- | pendenti della Provincia e non ■ per i 12 mila del Comune? «71 per- sonale ha ragione e non essere confenfo. Responsabilità ce ne so- no nella situazione di insicurezza | per la trasformazione dell'ente. ! ma anche nell'amministrazione. I 1 Non è una giustificazione, ma in I due anni sono cambiati 4 assessori al personale. .Ili rendo conto idei malcontento, ma stiamo cercando dt portare avanti un discorso migliorativo complessivo. AbI hiamo 11 dovere dì essere terrei c I non lo siamo abbastanza. 1 conI cctti di autorità e gerarchia vanno ! sostituiti dalla responsabilità in( divtduale e collettim. Ho preso | del provvedimenti disciplinari e I continuerò: certo me ne vergogno quando penso a Crociani o alla lista dei 500», Sindacato autonomo: «Rischia di indebolire i lavoratori. Se nasce perche qualcuno ritiene che Cali. Cisl e UH non stano indipen denti dall'amministrazione, quel | qualcuno si sbaglia. Siamo indipendenti dai sindacati salvo che | pcr j contratti». Pacchi dono: «C'è ■ autonomia delle amministrazioni ed e un problema irrilevante. Al loia sì potrebbe dire clic il Corali ne dà anche la medaglia a chi va | '« pensione. In Provincia questo ! non si !""■ I Gianni Bisio Giorgio Ardilo

Persone citate: Crociani, Giorgio Ardilo, Novelli