Lady Clementine, prima di morire..... di Mario Ciriello
Lady Clementine, prima di morire..... Lady Clementine, prima di morire..... (Dal nostro corrispondente) Londra, 13 gennaio. Lady Clementine Churchill riposa da un mese accanto al marito, nel piccolo camposanto di Bladon, ma, d'improvviso, è di nuovo al centro dell'attenzione nazionale e internazionale. In sole 48 ore, è stata prima bersaglio di critiche, poi oggetto di lodi. La sua già vivida personalità si è arricchita di nuovi colori. Cos'è avvenuto? Ieri, gli esecutori testamentari rivelavano che Lady Churchill aveva distrutto il famoso ritratto del marito dipinto da Graham Sutherland. Oggi, un ospedale di Londra ha informato che gli occhi di Lady Churchill «sono stati usati per trapianti della cornea a beneficio di due pazienti». Se la vicenda del quadro è ancora piena di punti oscuri e sconcertanti, lo stesso non si può dire del gesto reso noto questa sera dal Moorfields Eye Hospital. La moglie di Sir Winston subì negli anni '50 un piccolo intervento a un occhio, e mentre era in ospedale i medici le spiegarono che moltissime persone | avrebbero potuto riacquistare la vista grazie a una nuova cornea. Quel giorno stesso, Lady Churchill decise di donare gli occhi, decisione confermata più volte negli anni successivi. La signora spirava il 12 dicembre scorso e la figlia, Lady Soames, informava immediatamente il Moorfields Eye Hospital. Ventiquattro ore più tardi, due pazienti parzialmente ciechi ricevevano le due cornee. Dovrà passare ancora qualche settimana prima che si possa valutare l'esito dell'operazione, ma il professor Patrick TrevorRoper, direttore della «banca degli occhi» presso il Moorfields Eye Hospital, è ottimista. «Credo di poter dire che, nel peggiore dei casi, i due pazienti vedranno meglio di c.me vedevano prima. Anche un successo parziale è sempre un successo». La prima reazione del profano è stata di stupore: quei celebri e bellissimi occhi non avevano infatti ben 92 anni di vita? «Gli occhi di un vecchio sono generalmente buoni come quelli di un giovane — ha spiegato TrevorRoper — ecco perché il gesto di Lady Churchill è importantissimo, è un incitamento agli anziani». Una donna da ammirare, dunque: e gli inglesi sembrano decisi ad ammirarla nonostante la distruzione del quadro. E' vero, non sono mancate le critiche, ma assai meno severe di quanto si potrebbe immaginare. Qualche giornale straniero ha parlato di un «coro di proteste», di «indignazione»: ma non c'è nulla di vero. Gli inglesi amano i grandi eccentrici, soprattutto se portano nomi come Churchill, li amano e li perdonano. Neppure Graham Sutherland ha alzato la voce. «E' un atto dì vandalismo artistico piuttosto raro nella storia dell'arte. Cionondimeno, non sento né amarezza né rancore». E in un breve editoriale, il Times, pur rammaricandosi della «perdita di un capolavoro», avverte che «non bisogna pronunciare un giudizio morale sull'azione di Lady Churchill». I fatti principali sono ormai noti. Il quadro fu dipinto da Sutherland su richiesta del Parlamento, per offrirlo a Churchill in occasione del suo ottantesimo compleanno. Sir Winston, che non aveva molta simpatia per l'arte moderna, odiò la tela fin dall'inizio. Non potè esimersi dal lodarla nel discorso ufficiale, a Westminster, ma disse poi: « Sembro un idiota, in questo ritratto. E sono tutto meno che un idiota ». Fatto sta che l'opera, invece di essere appesa in Parlamento, scomparve. Orbene, secondo la storia narrata ieri dagli esecutori testamentari, Lady Churchill, « di propria iniziativa » e « senza consultare o informare nessuno », fece bruciare o bruciò personalmente il quadro tra il 1955 e il 1956, cioè circa 18 mesi dopo l'ultima pennellata. Un dramma artistico (e finanziario, perché la tela, secondo Sutherland, vale almeno 170 milioni di lire) ma anche un affascinante mistero. Si sa che Clementine Churchill odiava il ritratto ancor più del marito: ma cosa la spinse a darlo alle fiamme? Nel comunicato di ieri si leggeva che l'esistenza stessa di quell'immagine « tormentava l'animo dello statista »: ma è mai possibile che 10 tormentasse al punto da ordinarne la distruzione? Donna pratica, e pacata, Clementine ha agito forse non per uno sfogo personale, ma perché convinta che il quadro aggravasse le tremende depressioni di cui il marito aveva sempre sofferto e soffriva con crescente frequenza. Forse vide nel quadro una effigie malefica e crudele. Forse, non è un episodio di eccentricità ma di sconforto o di angoscia. Forse, Lady Churchill era malata in quei giorni, e il suo spirito era tribolato. Come ricorda 11 Times, « non sappiamo quali fossero allora i suoi sentimenti ». Si brancola in una penombra, in cui è impossibile giudicare perché è ancora impossibile sapere. Mario Ciriello
Luoghi citati: Londra
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