Lettere segrete da Londra di Stefano Reggiani

Lettere segrete da Londra Fantacronache di Stefano Reggiani Lettere segrete da Londra Giuseppe Mazzini, esule a Londra, è ormai ridotto l'ombra di se stessa. Perduto, per l'età, il favore delle signore inglesi, gli resta solo il carteggio con La Malfa, mai interrotto dal 1837, nel quale ancora oggi appare ben desta la preoccupazione per la sua Patria e il desiderio di aiutarla. Le lettere che pubblichiamo, di pochi giorni fa, riguardano il « problema dell'aria ». Nelle lettere La Malfa è chiamato talvolta affettuosamente Ugolino, e Mazzini Zio Barba. «Ugo carissimo, dopo la cartolina da Pechino non ho ricevuto altre notizie dirette e un poco me ne dolgo. La Voce Repubblicana che acquisto ogni sera all'angolo di Trafalgar Square non mi basta, sento l'esigenza di un tuo commento spassionato, ma cerco ugualmente di farmi un'idea delle cose d'Italia. Ugolino mio, non ci dormo la notte; vorrei aver con me Saffi e Armellini (si farebbe a Roma un triumvirato storico) e vorrei che Garibaldi potesse sbarcare in Sicilia: credo che in Mille potrebbero ricostruire le case del Belice che dopo dieci anni sono ancora ferme allo stadio di baracche. Infelice isola! Dimmi che cosa vi è accaduto di buono, oltre la tua nascita? Apprendo tuttavia che presto s'inizieranno i lavori alla diga dello Jato e che Palermo potrà bere, dopo tanta sete. Mi pare un pìccolo segno di speranza in una spaventevole siccità politica. La Sicilia avrà l'acqua, finalmente. Ma il vero problema che ti propongo è questo: quando avrà l'aria l'Italia? «Tu stesso mi scrìvesti prima del viaggio in Cina: "L'Italia ha bisogno di una ventata d'aria nuova per spazzare via quella viziata che circola nelle stanze del Palazzo" Parlavi di Palazzo Chigi, di Palazzo Venezia o del Quirinale? Ti so molto concreto e poco incline alle immagini; ma quanto all'aria sei rimasto nel vago. Eppure, avendo coraggio, si potrebbero progettare aerodotti e depuratori. Conosco un buon ingegnere politico di qui che potrebbe esservi utile, a parte l'ideologia pasticciata che professa (e un eurolaborista). Scrivimi presto. A sapervi senz'aria soffro anch'io. Ieri ho parlato ad Hyde Park ed è venuto ad ascoltarmi anche il principe Filippo. Che io stia perdendo mordente? Un abbraccio a Biasini. Tuo Giuseppe». * * «Caro Zio Barba, non penso affatto che tu stia perdendo mordente, temo piuttosto per le convinzioni della Corona inglese. Ho riletto in queste notti di insonnia, che condivido con te, gli statuti della Giovane Italia e della Giovane Europa, e li ho trovati attualissimi, come le tue analisi dell'insurrezione e della guerriglia, si capisce contro lo straniero. Peccato che poi l'Italia l'abbia liberata un re. Se tu tornassi in Patria, sono sicuro che i fratelli Taviani ti darebbero una parte in un film; loro sono specialisti nelle rivoluzioni fallite dell'Ottocento e quanto al presente si tengono sulle generali, raccontando favole di pastori sardi. «Ho fatto ristampare il tuo trattatello sui "Doveri dell'uomo", ma in certi ministeri si vende poco. Come hai saputo, io cerco di at¬ tuare il tuo motto "Dio e Popolo" nell'unico modo possibile, partendo dall'ipotesi che Dio si trovi nella de e il Popolo nel pei. Spero che almeno il Buon Dio mi perdoni, e che un accordo sia utile; anche se ci sono dei devoti in America che vorrebbero Dio deciso a far tutto da solo. Dicono che all'inizio del mondo c'è riuscito, ma si sa che i tempi cambiano. Scusami, ho un poco divagato, per non affrontare il problema essenziale che tu poni: il problema dell'aria. C'è bisogno di aria nuova nella politica italiana, ma dove trovarla? La Cina è molto distante e poi temo che l'aria si guasterebbe nel trasporto. Tu hai qualche idea? Un abbraccio garibaldino. Ugo». ★ ★ «Caro Ugo, ho pensato molto al problema dell'aria e capisco che le soluzioni tecnologiche sono le più lunghe e complicate. Speravo nella formula dell'eurocomunismo ("Dio, Popolo e Ceti Medi"), ma vedo che qualcosa s'è inceppato durante il processo di distillazione. E me ne dispiace, sinceramente, anche se bisogna dar tempo e fiducia all'Europa, come pensano gli inglesi, che, ad ogni buon conto, hanno rinviato le elezioni. Insomma, ho scoperto che in Scozia c'è una zona selvaggia, una specie di brughiera dove l'aria è assolutamente pulita e tonificante per tutti i politici. La chiamano semplicemente Aria Libera. Sono andato sul posto e ne ho riempito un grande pallone-mongolfiera che spedisco subite per via aerea. Lo riconoscerete dalla scritta "W l'Italia". Cari saluti. Giuseppe». * * «Prof. Giuseppe Mazzini, Trafalgar Square, Londra. Telegramma. Aria promessa non pervenuta, aerostato forse perduto sulla Manica. Altri oggetti volanti avvistati non recano scritta W l'Italia. Provveda nuovo invio, speriamo bene stop, democratici italiani».