Violenze di autonomi, fascisti sparano in nuovi scontri con la polizia a Roma di Giuseppe Fedi

Violenze di autonomi, fascisti sparano in nuovi scontri con la polizia a Roma Una ventina tra feriti e contusi, 65 persone arrestate Violenze di autonomi, fascisti sparano in nuovi scontri con la polizia a Roma Roma, 10 gennaio. Ancora una giornata di tensione; Roma vive altre ore drammatiche. Il piano antiterrorismo varato dopo l'uccisione dei tre missini si rivela efficace, ma non riesce a scongiurare i focolai di violenza che si accendono in varie zone della città. Il bilancio, nella tarda serata, è frammentario: una ventina fra feriti e contusi, auto incendiate, mezzi dell'Atac rovesciati, un tram della Stefer assaltato dai fascisti, alcuni dei pochi negozi rimasti aper. ti danneggiati, 65 giovani (fra cui 12 ragazze i arrestati per resistenza, violenza, oltraggio alla forza pubblica e concorso in tentativo di omicidio. Le prime avvisaglie di quanto avverrà nel pomerig! gio si hanno nella tarda mattinata, quando la questura, ; per comprensibili motivi di ! ordine e sicurezza, vieta due ' manifestazioni. Si tratta di un « presidio di massa » in piazza dell'Alberane, a poche I centinaia di metri dalla sezione del msi di via Acca La• renzia, e di un corteo che ! attraversi il quartiere del: l'Appio Tuscolano partendo alle 17 da piazza Santa Cro! ce in Gerusalemme, indetti j ieri dagli autonomi dopo una : assemblea alla facoltà di legge. «Eventuali cortei ed as> scmbramenti — informa un comunicato — saranno sciol! ti e si procederà ai sensi di I legge nei confronti degli or- | gomitatovi e dei porteci-1 i ponti ». A Palazzo Chigi e al Vimi- l naie Andreotti e Cossiga han no uno scambio di idee con il sindaco Afgan sulle mistire adottato per fronteggiare l'ordine pubblico. Il ministro j dell'Interno conferma che le zone nevralgiche della città sono presidiate. Polizia e carabinieri sono affiancati da pai taglie di osservazione, pronte a intervenire in caso di necessità. Contingenti iti assetto di guerriglia sono stati disposti all'Appio Tuscolano. mentre è previsto un controllo serrato di tutte le sedi di partito, associazioni, enti e organizzazioni politiche per prevenire attentati. L'obiettivo della questura — in diretto collegamento con il Viminale — è quello di creare ima rete di servizi che blocchino del tutto possibili intenzioni torrorist ielle o che quanto meno non diano possibilità di fuga ad attentatori e teppisti. Alle 17, ora fissata per il concentramento, duecento autonomi, fronteggiati a distanza dà due plotoni di polizia e carabinieri, si radunano sull'Appia, all'altezza di via Cesare Baronie di fronte alla sode del comitato di quartiere. Dimostranti e forze dell'ordine si fronteggiano per mezz'ora in silenzio, poi parto l'ordine di disperdere il gruppo, Inseguiti citigli agenti che sparano lacrimogeni, i dimostranti fuggono per le vie adiacenti lanciando bottiglie incendiarie. Una provoca lui principio d'incendio in un negozio. Attraverso la nuvola di fumo che avvolge la zona la situazione sembra normalizzarsi. Ma la calma dura poco, e, verso le lt!, inizia la serie delle violenze fasciste. Do po aver rovesciato im autobus dell'Atac all'altezza di via Acca Larenzia, i missini assaltano ad ima fermata un tram della Stefer, malmenando alcuni passeggeri. La guerriglia divampa m via delle Cave, piazza Santa Maria Au siliatrice e via Gallia. Una telefonata alla sala operativa dell'Anna informa che in via Eviuidro i neofascisti hanno sparato una ventina di colpi d'arnia da fuoco contro automezzi dei carabinieri e della polizia. Alle 19, attestati lungo via delle Cave, i missini lanciano bottiglie incendiarie contro le forze dell'ordine e le auto in sosta; trenta vengono fermati. Le porte d'ingresso del cinema New York vengono chiuse, mentre dalla questura e dal comando della legione dei carabinieri affluiscono rinforzi, fra cui due mezzi blindati. I manifestanti del « Comitato proletario del Tuscolano » (che fa riferimento all'area dell'autonomia operaia, n.d.r.), dopo le prime cariche della polizia, si sono invece allontanati dalla zona. La segreteria regionale del msi ha intanto reso noto che «le famiglie dei tre giovani militani di destra assassinati. Franco Bigonzetti. Francesco Ciavatta e Stefano Recehioni. avuta comunicazione che il Comune era a disposizione per la celebrazione di solenni, pubbliche esequie, hanno annunciato la loro intenzione, umanamente e cristianamente comprensibile, di dare luogo a riti funebri assolutamente riservati ai soli famigliari, per onorare i loro ragazzi fuori da qualsiasi clamore di folla, nel chiuso di un dolore die dev'essere rispettato e protetto ». I funerali di Bigonzetti e Ciavatta si svolgeranno domani. Infine, il sindaco Afgan, durante una riunione svoltasi nel pomeriggio in Campidoglio per preparare la conferenza sull'ordine pubblico che si terrà a Roma il 26 e 27 gennaio, ha rivolto un appello alla popolazione. « Bisogna intensificare — ha detto — l'iniziativa convergente dei cittadini, delle forze politiche, sindacali, e sociali, in stretto rapporto con le istituzioni, affinché i disegni dei violenti si infrangano contro le ragioni umane più profonde della compattezza dello schieramento dem ocra lieo. Ovunque esistano forme democratiche di organizzazione sociale, dovrà estendersi la mobilitazione popolare e la vigilanza antifascista ». Giuseppe Fedi

Persone citate: Andreotti, Bigonzetti, Ciavatta, Cossiga, Francesco Ciavatta, Franco Bigonzetti, Stefano Recehioni

Luoghi citati: Gerusalemme, New York, Roma