Cossiga e Ingrao condannano l'attentato ai giovani del msi di Gianfranco Franci

Cossiga e Ingrao condannano l'attentato ai giovani del msi Impegno di una lotta più incisiva contro la violenza Cossiga e Ingrao condannano l'attentato ai giovani del msi Il ministro dell'Interno annuncia nuove unità di intervento speciale - Pianificato l'armamento della polizia - Nel dibattito il pri conferma il passaggio all'opposizione Roma, 10 gennaio. «La conferma del nostro convinto dissenso dalle motivazioni, dagli obiettivi e dai metodi dell'azione che il movimento sociale italiano svolge nel Paese non impedisce assolutamente la più piena, incondizionata e vigorosa condanna e deprecazione per la violenza omicida che è stata portata contro i giovani aderenti al msi», ha detto stasera alla Camera il ministro dell'Interno, Cossiga, rispondendo alle interrogazioni presentate da tutte le parti politiche sui tragici fatti che hanno insanguinato e allarmato la capitale in questi ultimi giorni. Il ministro ha parlato per oltre mezz'ora in un'aula abbastanza affollata in ogni settore dopo che il presidente dell'assemblea, il comunista Ingrao, aveva rinnovato il cordoglio di tutti ai familiari dei due giovani missini assassinati e a quelli del terzo ragazzo ucciso dai carabinieri nei disordini successivi. «Non voglio qui ripetere le valutazioni che ho già espresso subito dopo gli eventi, ma sento — ha detto Ingrao — che questa volta c'è una ragione particolare per parlarne ancora in quest'aula. Questa Repubblica, nata dalla Resistenza, vuole vivere e si riconosce nei principi di libertà e di rispetto della persona umana, di democrazia per cui tanti italiani hanno dato la vita, e respinge con orrore il metodo dell'assassinio». Rivolgendo quindi il pensiero alla madre di uno dei tre giovani, che dinnanzi al figlio morente aveva manifestato fede nella democrazia, il presidente della Camera ha detto: «Voglio dirle che noi speriamo di rispondere alla sua ansia con i fatti, che sono le vere cose che contano». Cossiga ha fatto la cronistoria completa degli episodi di violenza politica di opposta matrice succedutisi a Roma dal 24 dicembre e che culminarono sabato scorso nel barbaro agguato dinanzi alla sezione del msi di via Acca Larenzia dando luogo ad una lunga serie di azioni di ritorsione «fermamente condannabili» con attentati, atti di vandalismo e ferimenti compiuti | a Roma e in molte altre città. Il ministro ha rivolto a questo proposito un appello a respingere le suggestioni all'autodifesa, al ricorso ad una violenza che « concorre a creare un clima in cui aumentano le vittime ». « Lo Stato, i partiti democratici, le associazioni sindacali, le categorie professionali e produttive hanno resistito — ha detto — all'urto della violenza, hanno reagito compostamente e responsabilmente all'aggressione grave, anche omicida, non hanno accettato, anzi respinto, la provocazione . E questa è la linea che tutti dobbiamo seguire per rendere vano il disegno eversivo ». Cossiga ha anche affermato che nessuno « può arrogarsi un inesistente diritto di sanzione, invocando inesistenti legittimazioni a giudicare e condannare un partito politico presente in Parlamento », ma ha aggiunto che dall'altro canto « nessuna parte politica, neppure in nome dell'offesa o violenza subita, può sostituirsi agli organi dello Stato o permettere o tollerare che i suoi appartenenti ciò facciano ricorrendo alla ritorsione o anche solo al vandalismo stupido ». Quanto agli strumenti adottati per far fronte a questa nuova ondata di violenza politica, Cossiga ha riferito che sono in corso di realizzazione « forme più incisive di coordinamento con le varie forze dell'ordine, anche sul piano dei mezzi tecnici, sia al vertice che alla periferia ». In particolare, è in corso la riorganizzazione dei servizi investigativi ed operativi, quali gli uffici politici e le squadre di intervento della p. s., mentre si sta provvedendo al riordino di analoghi servizi e reparti dell'arma dei carabinieri. Sono ormai prossimi al pieno approntamento anche le unità di intervento speciale, particolarmente addestrate e equipaggiate per affrontare situazioni di particolare gravità, cioè le cosiddette «teste di cuoio ». Sul piano del¬ l'approvvigionamento e dell'armamento, sta per essere « integralmente realizzata » :a pianificazione dei mezzi necessari per la maggiore tutela dell'incolumità fisica delle forze dell'ordine. Dopo aver auspicato la pronta approvazione dei provvedimenti relativi all'ordì..e pubblico in discussione in Parlamento, Cossiga si è anche soffermato sulla sostituzione del questore di Roma e sulle successive dimissioni dello stesso. La decisione del dott. Migliorini — ha detto Cossiga — è « giustificabile sul piano umano ». Ma ha respinto « sdegnato » l'accusa, di aver ceduto alle pressioni di chicchessia. Nelle repliche al discorso di Cossiga molti degli inter- rogati hanno puntato sul legame fra situazione politica e capacità del governo di far fronte al terrorismo e alla violenza. Il capo gruppo socialista, Balzamo, ha rilevato nelle dichiarazioni del ministro « chiarezza sui fatti, ma assenza di linea politica » sostenendo che la situazione attuale « porta il segno di una incertezza di fondo che accentua difficoltà e pericoli ». Il repubblicano Mammì, molto critico, ha invitato il governo a trarre le logiche conseguenze dall'andamento del dibattito. « Per parte nostra — ha aggiunto — le abbiamo già definite e quindi confermo il ritiro dell'appoggio rfella "non sfiducia" da part-" dei repubblicani al governo Andreotti ». Insoddisfatti anche il radicale Panj nella e il socialdemocratico Preti e il demoproletario Cordisieri. Almirante ha contestato la versione del ministro sul ferimento mortale da parte dei carabinieri del giovane missino, ma ha rivolto un appello alla pacificazione sostenendo che « i violenti sono i nostri peggiori nemici ». Gianfranco Franci

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