Topolino e Pavese

Topolino e Pavese Topolino e Pavese La storia italiana di Topolino è cominciata in un settimanale torinese, all'inizio degli Anni 30. I pionie ri di Walt Disney in Italia non sono appassionati di fumetti o esperti di disegno animato, ma letterati di alto lignaggio, come Lorenzo Gigli, Franco Antonicelli, Cesare Pavese. Lo ri vela il numero di Tuttoli bri che sarà in edicola a partire da domani, in un servizio che prende lo spunto dalla vertenza giudiziaria fra la Nerbini e la «Vecchi ricordi», per le ristampe anastatiche dei Topolino «d'epoca». Due anni prima di essere pubblicato dalla Nerbini, Topolino era stato scoperto da Gigli, il traduttore di Faulkner, che allora dirigeva L'illustrazione del Popolo, La prima strip apparve nell'ultimo numero di marzo 1930, ad appena due mesi dall'esordio di Mickey Mouse su una analoga rivista americana. Ma il dato più singolare è l'interesse per Topolino di Cesare Pavese, anche perché legato a una delle iniziative di maggiore rilievo nella cultura degli Anni 30: la casa editrice Frassinelli. Il tipografo editore aveva acquistato alcune storie di Topolino e le aveva affidate a Franco Antonicelli e a Cesare Pavese, che, allora, aveva appena finito la sua storica traduzione del Moby Dick di Melville. Apparvero in due volumetti, sotto la dizione «a cura di Antony» (Antonicelli). Ma è certo che le traduzioni fossero di Pavese. Vennero messi in vendita a cinque lire. Oggi, in antiquariato, ognuno di quei volumetti è quotato duecentomila lire.

Luoghi citati: Italia