Un pezzo di paradiso da salvare di Fabrizio Carbone

Un pezzo di paradiso da salvare Sulla costa di Nuoro dove vivono le ultime sei foche monache Un pezzo di paradiso da salvare Baunci (Nuoro), 3 gennaio, .... . Le luci e i colori sono gli stes si di agosto. Il mare è a specchio. La limpidezza e i silenzi provano che la natura è inviolata. La barca si arena a Cala di Luna e potrebbe essere l'ingresso del paradiso terrestre. Si alza in volo maestoso un airone Caterino che riposava a ridono dei canneti lungo un ruscello. Da qui, una piccola spiaggia a jor ma di falce, sovrastata da rocce a precipizio, comincia un'oasi di protezione, un parco naturale marino che sarà la meraviglia ecologica dell'anno 197S. Venticinque chilometri lungo il mare: fino a Capo di Monte Santa per conservare un patrimonio inatteso, giunto a noi grazie alle battaglie di un piccolo e povero comune del Nuorese, Baunei. Contro la previsione di un facile guadagno, contro il miraggio di lanciare al turismo incontrollato una costa invidiabile Pasquale Zucca, il giovane sindaco di una microsocietà dimenticata dagli uomini potenti, è riuscito ad opporsi alla speculazione e ora, con il concorso di più forze, sta per dar vita a una riserva integrale. Tutto lascia prevedere che la battaglia che ci sarà andrà in porto. Siamo lungo la costa orientale della Sardegna nell'a- , i rea geograficamente delimitala J_- /"\ ! Il , .* i i a i a e i e a ie: come Golfo di Orosei. Il turismo è già arrivalo più a nord e ha fatto i suoi scempi. La grotta del Bue Marino, a Cala Gonone, era un rifugio per la «foca monaca», unica specie vivente nel Mediterraneo. Nella cuvità che si apre a pelo d'acqua le foche sono sparite quando sono arrivali i visitatori e si sono spostate a sud. Quasi invisibili, dovrebbero essere non più di sei-sette esemplari. Le cerca, con ostinazione, padre Furredlìti, un sacerdote che è l'animatore del «Circolo speleologico Pio XI». Ha piazzato microfoni nelle grotte tra Cala Sisine e Ca¬ o j po Monte Sanili e Ita registrato e o . io lao a o e ra a n a a- i «tuffi» dei piccoli mammi'eri, riuscendo poi a dedurre la presenza di mezza dozzina di animali. Helmar Schenk, un biologo tedesco trapiantato in Sardegna, è il massimo esperto della zona. In una serie di perlustrazioni ha tracciato una «scheda» naturalistica che rende, meglio di ogni discorso, il clima ambientale. Non c'è traccia di distruzione forestale. Boschi di ginepro si alternano a leccete. Sono presenti l'olivastro e il lentisco, il mirto, l'alloro, il rosmarino, il corbezzolo, il carrubo, l'oleandro selvatico. E' il perfetto habitat pei la nidificazione dei gabbiani, dei falchi, cormorani, reale. degli avvoltoi, dei C'è anche l'aquila Un alternarsi di cale sabbiose, di rocce a strapiombo, di scogli e isolotti, di ruscelli. L'enlroter- ra è ricco di testimonianze della civiltà nuragica: resti di villaggi, dolmen, necropoli e «domus de janas», «le case delle fate» pei la fantasia dei pastori. A questo equilibrio ecologico quasi perfetto si contrappone una realtà economico-sociale di spaventosa arretratezza: pastorizia e agricoltura condotte in maniera arcaica, emarginazione, emigrazione, mancanza di un piano di sviluppo, assenza di mezzi. Pei iniziativa del comune di Baunei è stato apposto un cancello di ferro alla «Grotta del Fico». «Ci è costalo 700 mila lire — dice il sindaco — che per la nostra amministrazione è una grossa cifra. U cancello serve a proteggere la I natura dai vandali e noi speria \mq un giorno di venir rimborsa ti dalla Regione». Problemi che sembrano inconcepibili per chi è abituato a ragionare di «grandi cifre», pei chi maneggia bilanci di previsione e conta deficit di migliaia di miliardi. Ma Baunei ci offre un esempio commovente. E' un paese dove la popolazione cala, abituato a far quadrare somme con pochi zeri. Ha il merito di aver difeso la sua terra e il suo mare da ripetuti attacchi portali dai lottizzatori esterni, dai capitali «continentali» pronti a scat- tare per «mangiarsi» quest'ultima meraviglia. Ora il parco marino metterà la parola fine al problema. Le trattative sono in corso. C'è l'entusiasmo dell'assessore all'ambiente, Erdas, della Regione. C'è la «mediazione» del biologo Luigi Boitani, che I rappresenta il Wwf (Fondo mondiale per la natura) tra le posizioni di Baunei e Dorgali, i due comuni direttamente interessati. Ma mentre Dorgali ha un respiro turistico con un villaggio a mare che conia 60 mila presenze l'anno, Baunei non ha nulla e chiede in cambio un piano di sviluppo economico alternativo per la sua rinascita. E' una storia lieta che dovreb be concludersi senza sorprese L'esempio viene da uno degli angoli più abbandonati del nostro Mezzogiorno. Qui c'è la convinzione che i frutti a lunga scadenza saranno copiosi. Sarà poi compito della Regione, degli enti turìstici, pubblicizzare il parco. In Europa esiste un potenziale di visitatori che molti operatori del settore non sospettano. Sono milioni di tedeschi, inglesi, francesi, scandinavi di sponibili a un tipo di vacanza diversa. L'attrattiva è quella di raggiungere un piccolo paradiso a poche ore di aereo. Fabrizio Carbone

Persone citate: Cala Sisine, Caterino, Erdas, Luigi Boitani, Monte Santa, Pio Xi, Schenk