Divergenze tra i sindacati sul dialogo con Andreotti di Marco Tosatti

Divergenze tra i sindacati sul dialogo con Andreotti Quasi certo per il 18 lo sciopero Divergenze tra i sindacati sul dialogo con Andreotti La Cgil mostra un atteggiamento scettico - La Federazione unitaria attende, comunque, l'esito dell'incontro governo-partiti Roma, 2 gennaio. Non ci sarà un nuovo incontro fra governo e sindacati prima del 5 gennaio, giorno in cui la segreteria della federazione unitaria Cgll-Cisl-Uil si riunirà per fissare la data dello sciopero già deciso dal direttivo. Lo ha confermato il segretario confederale della Uil, Ruggero Ravenna, mettendo così fine alle voci relative a questa possibilità diffuse nei giorni scorsi. Questa mattina vi è stato un breve vertice informale, a cui hanno partecipato lo stesso Ravenna, Macario e Camiti della Cisl e Marianetti della Cgil, per «approfondire» lo studio del documento inviato da Andreotti. Il presidente del Consiglio indicava in esso la posizione del governo su alcuni punti «caldi», e in pratica esprimeva una dichiarazione di disponibilità al dialogo, tanto da far parlare, in ambienti confederali, di una riunione «straordinaria» della segreteria per il 2 in vista di una prossima convocazione. Già da ieri però il tono dei commenti sindacali, e una smentita formale relativa alla riunione di segreteria, contribuivano a cancellare l'even tualità di un nuovo incontro a Palazzo Chigi a tempi rawicinatissimi. «Ora la palla è ai partiti — ha dichiarato Ravenna — e tutto dipende dagli esiti del vertice di mercoledì 4 gennaio fra i protagonisti dell'accordo programmatico». Il segretario confederale Uil ha sottolineato inoltre che «i dissensi fra le confederazioni non sono mai stati in merito alla proclamazione dello sciopero generale, ma ai risvolti politici che questo avrebbe comportato e quindi ai significati da attribuirgli. In ogni caso è prevalsa la linea della Cisl e della Uil, e tutti sono concordi nell'affermare che questo sciopero non possa determinare assolutamente la caduta dell'esecutivo, secondo quanto ha affermato lo stesso presidente del Consiglio nel corso della conferenza stampa di fine anno». La situazione attuale si presenta densa di dificoltà, secondo Ravenna e «purtroppo ì lempi dei partiti sono molto più lenti rispetto ai problemi del movimento sindacale. Il rischio che vogliamo assolutamente evitare è quello di dover chiedere, in assenza dell'avvio di un piano economico, un nuovo provvedimento tampone come quello recentemente approvato dei 400 miliardi alle aziende in crisi». Alle dichiarazioni di Ravenna hanno risposto in serata j ambienti Cgil e Cisl: «Le di- \ chiarazioni di un segretario confederale sui contenuto dell'incontro di stamane rispondono alle opinioni di chi le ha fatte, ma non hanno alcun rapporto con i contenuti dello scambio di idee che è avvenuto, né con gli orientamenti attribuiti alle altre organizzazioni. Orientamenti di azione e contenuti della posizione della federazione son quelli definiti dal comitato direttivo». L'attenzione sindacale è, dunque, rivolta al vertice del 4, anche se l'opinione prevalente è che difficilmente da i quella riunione potrà scaturire un programma economico che possa soddisfare completamente le richieste sindacali, tese a un mutamento radicale della politica economica. La possibilità di una convocazione del direttivo, per sospendere lo sciopero, sembra, allo stato attuale, lontanissima, e si dà per probabile il 18 gennaio come data della manifestazione. A questo proposito è da registrare l'opinione contraria allo sciopero generale di Paolo Sartori, della Fisba Cisl, secondo cui «solo un'assunzione di responsabilità da parte di tutti i gruppi sociali, e non inopportune quanto demagogiche e strumentali dichiarazioni di sciopero, può portare alla ripresa economica». Alcuni settori sindacali, in particolare interni alla Cisl, sembrano più sensibili all'esigenza di mantenere aperto il dialogo, mentre altri, pur definendosi disponibili a riprendere il confronto, sottolineano l'incapacità attuale dell'esecutivo a presentarsi come un interlocutore più valido: «Non possiamo con questo governo — ha dichiarato Silvano Verzelli, segretario coni federale della Cgil — intavolare un discorso sulla base delle nostre proposte, che mirano ad un cambiamento radicale della politica economica perché non è questo il governo destinato a cambiarla. Del resto — ha aggiunto Verzelli — il verdetto su Andreotti è già stato emesso ed il governo ha i giorni contati: quanti giorni saranno dipende dal gioco politico fra i partiti ». Marco Tosatti

Persone citate: Andreotti, Macario, Marianetti, Paolo Sartori, Ruggero Ravenna, Silvano Verzelli, Verzelli

Luoghi citati: Ravenna, Roma