Esplode colpi con una pistola finta è ferito dai carabinieri e arrestato

Esplode colpi con una pistola finta è ferito dai carabinieri e arrestato La moglie l'aveva rimproverato ed era corsa a chiedere aiuto Esplode colpi con una pistola finta è ferito dai carabinieri e arrestato Si è conclusa con l'arresto la «notte brava» di un operaio di San Mauro che sabato sera — dal suo alloggio — ha esploso colpi di una scacciacani (acquistata per i botti di Capodanno) verso la moglie e i carabinieri. Questi hanno risposto con una rivoltellata autentica e l'uomo è rimasto ferito. Portato in ospedale, guarirà in dieci giorni. Ieri pomeriggio, poi, è stato rinchiuso alle Nuove. L'episodio — che poteva concludersi tragicamente — è avvenuto alle 22. Protagonista Giuseppe Parolo, 27 anni, operaio alla Miehelin, coniugato, padre di due bambini, strada della Fonte 1, Rivodora. Sabato pomeriggio l'uomo aveva acquistato in un negozio della città una rivoltella, simile a una Beretta calibro 6,35. Era però inoffensiva, essendo uno scacciacani. Tornato a casa l'ha fatta vedere alla moglie, Nunzia Prota, 31 anni: «Con questa festeggeremo l'anno nuovo, sentirai che scoppi». La donna lo ha rimproverato. Il marito si è infuriato e l'ha minacciata. La donna, spaventata, è corsa dai carabinieri: «Mio marito ha alzato il gomito — ha raccontato — si è comperato una rivoltella e me l'ha puntata contro. Ho paura». Poco dopo Nunzia Prota è tornata a casa accompagnata dai carabinieri e ha bussato al suo alloggio: «Giuseppe, vieni fuori un momento: devo parlarti». Per risposta l'uomo ha lanciato un paio di ingiurie contro la moglie e poi ha socchiuso la porta. I carabinieri e la donna hanno visto spuntare una mano con la rivoltella. Poi alcune fiammate e detonazioni. «Non so che cosa gli sia preso — ha raccontato Nunzia Prota —. Ha sparato tre quattro colpi verso di noi e poi si è rinchiuso dentro». Uno dei carabinieri ha risposto con la sua calibro nove. Un proiettile ha bucato il vetro della porta e ha scheggiato il muro. Poi, di rimbalzo, ha colpito di striscio al ventre il Parolo. Sono passati alcuni minuti e il Parolo ha cominciato a gridare: «Sono ferito. Mi arrendo, non sparate più. La mia pistola è finta». Ha avuto la forza di aprire la porta e poi si è accasciato urlando vicino al presepe preparato dai suoi bambini, con gli abiti che si arrossavano di sangue. Con un'ambulanza è stato portato all'Astanteria Martini e medicato. A terra i carabinieri hanno poi ritrovato la sua «arma». Era veramente uno scacciacani, che non sparava pallottole, ma faceva solo rumore e fiammate. «E come potevamo saperlo — ha detto uno di loro —, dai colpi sembrava una pistola autentica. Abbiamo dovuto difenderci». Ieri il Parolo è stato arrestato per detenzione e porto abusivo di arma. Ora è alle Nuove, a meditare sulla sua bravata, che potevacostargli la vita. Una marcia del Sermig come invito alla pace Alle 21,30 di questa sera parte dal Cottolengo la Marcia della pace organizzata, com'è consuetudine, dal Sermig (Servizio missionario giovani) per dedicare l'ultimo giorno dell'anno a questo problema che assilla l'umanità. La marcia è stata preceduta, sabato e ieri, da incontri presso la tenda (donata dalla Regione) che il Sermig ha innalzato in piazza San Carlo e alla quale si è recato anche il presidente della Provincia. Salvetti, portando 50 milioni per le vittime della violenza nel mondo. La giornata odierna comincerà alle 15 con raduni e dibattiti al Cottolengo; alle 19.30 si svolgerà il Cenone del digiuno, vale a dire un incontro di preghiera durante il quale i partecipanti verseranno l'importo del cenone di Capodanno; quindi alle 21,30 marcia con fiaccolata fino alla Consolata dove si celebrerà la messa di mezzanotte. Giuseppe Parolo Accanto,!;] moglie Nunzia

Persone citate: Beretta, Giuseppe Parolo, Nunzia Prota, Parolo, Salvetti

Luoghi citati: San Mauro