Schlesinger, Occhiuto e Savona presidenti degli istituti di credito Imi, Icipu e Cis

Schlesinger, Occhiuto e Savona presidenti degli istituti di credito Imi, Icipu e Cis Varato un primo «pacchetto» di nomine, le altre attese a fine gennaio Schlesinger, Occhiuto e Savona presidenti degli istituti di credito Imi, Icipu e Cis ROMA — Il governo ha varato ieri un primo pacchetto di nomine bancarie, dando sistemazione ai vertici dei tre principali istituti di credito speciale. Una decisione contrastata fino all'ultimo, soprattutto da parte socialista che ha visto cadere le residue possibilità di portare alla presidenza dell'Icipu-Crediop Paolo Baratta attuale vice presidente dell'Istituto. Il posto del dimissionario Franco Piga sarà invece occupato da Antonino Occhiuto, ex vice direttore generale della Banca d'Italia. Su Occhiuto, peraltro, come vedremo, è venuto fuori una specie di «giallo», in quanto l'alto funzionario, assumendo la nuova carica, pare ricadrebbe nell'incompatibilità prevista dalla legge 336 sugli ex combattenti. Ma andiamo con ordine. Istituto Mobiliare Italiano. Alla presidenza dell'Istituto Mobiliare Italiano (Imi), il maggiore degli istituti di credito a medio termine, andrà Piero Schlesinger, presidente della Banca Popolare di Milano. Il suo nome si era fatto subito dopo le dimissioni di Giorgio Cappon. Tra l'altro, a lui si deve la lunga e faticosa opera di mediazione per la creazione del consorzio di salvataggio della Sir-Rumianca, il gruppo chimico di Rovelli verso il quale l'Imi è esposto per oltre 1500 miliardi. Dalla formazione del consorzio bancario e dal suo avviamento dipende di conseguenza, sia pure in forma non determinante, il futuro dell'Imi. La circostanza, quindi, che alla presidenza dell'istituto sia stato chiamato Schlesinger, sul quale si è trovato faci]-' mente l'accordo di tutti i partiti, consolida le possibilità di applicazione non solo del piano di risanamento finanziario e gestionale della Sir, ma anche di riordino della situazione finanziaria dell'Imi. Credito Industriale Sardo. Il nuovo presidente del Cis (Credito Industriale Sardo) sarà Paolo Savona, attualmente direttóre generale della Confindustria. Savona, nel gioco delle nomine è entrato all'ultima ora. Le candidature sulle quali si discuteva erano quelle del direttore generale Antonio Ferrari e dell'ex deputato Giuseppe Tocco. Evidentemente, la lotta tra i due. ha spinto Cossiga, particolarmente interessato come sardo alla sistemazione del Cis. a ricercare un candidato fuori della mischia, dotato di alta professionalità e competenza tecnica che potesse coagulare il consenso di tutti. E' probabile che a indicare a Cossiga il nome di Savona sia stato Guido Carli, grande estimatore del nuovo presidente del Cis, avendolo avuto al suo fianco come stretto collaboratore negli ultimi anni. A Savona spetterà il faticoso compito di riportare su un piano di efficienza la gestione del Credito Industriale Sardo. Un lavoro arduo se si considera che quasi 1*85 per cento degli impieghi del Cis è concentrato su un solo «rischio», cioè la Sir di Rovelli. Istituto di Credito per le Opere di Pubblica utilità. Alla presidenza dell'Icipu-Crediop, lasciata libera nell'agosto scorso da Franco Piga, andrà, come abbiamo detto, Antonino Occhiuto. Anche il suo nome è stato fatto all'ultimo momento. Anzi, la sua candidatura era stata avanzata da Pandolfi per il Banco di Napoli. A sollecitare la nomina pare sia stato direttamente il governatore Ciampi, anche per liberare il posto occupato da Occhiuto nel consiglio di amministrazione della Bri (la Banca del Regolamento Internazionale di Basilea), posto al quale dovrebbe andare adesso Paolo Baffi. Probabilmente, per non creare contrasti con Rinaldo Ossola, che resta il principale candidato alla presidenza del Banco di Napoli, si è deciso di spostarlo all'Iclpu, «bruciando» il candidato socialista Paolo Baratta. Il psi, fino all'ultimo, con interventi diretti su Cossiga, ha tentato di impedire il passaggio di Occhiuto. C'è stato anche un piccolo giallo, non ancora risolto. Il nuovo presidente dell'Icipu pare non possa assumere incarichi in enti pubblici, in quanto, si è detto, al momento del collocamento a riposo dalla Banca d'Italia avrebbe usufruito della legge dei combattenti, con la «gratifica» di sette anni di anzianità nel pensionamento. La legge specifica che in questo caso non si possono assumere né consulenze né altri incarichi in enti pubblici. Al Consiglio dei ministri il problema è stato sollevato, ma sia Cossiga sia Pandolfi avrebbero assicurato che da accertamenti condotti, Occhiuto nell'andare in pensione non avrebbe goduto di alcuna legge speciale. Adesso, dato che sulle nomine si dovrà esprimere, entro 30 giorni, l'apposita commissione parlamentare, è probabile che un esame più accurato della posizione di Occhiuto venga fatto in Parlamento. Chiuso 11 capitolo degli istituti di credito speciale, restai aperto quello delle banche ordinarie e delle Casse di Risparmio. L'impegno del governo è di risolvere entro il 31 gennaio la sistemazione delle aziende di credito meridionali, soprattutto del Banco di Napoli Natale Gillo