Civiltà del '700 a Napoli di Adriaco Luise

Civiltà del '700 a Napoli Un avvenimento culturale di interesse internazionale Civiltà del '700 a Napoli La manifestazione si articola in una serie di mostre che forniscono un'immagine viva di un'epoca in cui Napoli seppe vivere al passo con le grandi capitali europee - Esposti dipinti, arazzi, mobili, porcellane e collezioni d'armi DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NAPOLI — Un Natale dominato da timori e incertezze, ma rischiarato da un avvenimento culturale di vasta risonanza internazionale. In questi giorni, in concomitanza delle feste di fine d'anno, si è inaugurata la mostra sulla .Civiltà del '700 napoletano». Napoli si ripropone all'ai-' tenzione degli studiosi e di un vasto pubblico con l'allestimento di una mostra che ripercorre a ritroso, in un impegno notevole di coordinamento e revisione storica e filologica un secolo particolarmente creativo e fecondo nel campo del diritto, della storia dell'economia, ma anche delle più ricche manifestazioni della produzione artistica dalla ceramica agli arazzi, alle sete ai mobili, alle porcellane ai bronzi, alla pittura, alle stampe tipografiche... L'imponente rassegna ha il pregio e il fascino di fornire un'immagine straordinaria della nuova cultura del '700 caratterizzata da un'intensa vivacità di idee, da una molteplicità di interessi sollecitati da un momento storico felice e raffinato. La mostra non è fine a se stessa, ma rappresenta un momento di riflessione e di approfondimento su un'epoca in cui Napoli seppe vivere al passo con le grandi capitali europee, aperta e sensibile al soffio dell'Illuminismo, delle moderne correnti di pensiero. Si tratta di una «mobilitazione culturale» andata in porto per l'entusiasmo e l'impegno rigoroso di studiosi quali il sovrintendente alle gallerie della Campania Raffaello Causa, il professor Roberto Pane lo storico Giuseppe Galasso e altri esperti anche stranieri a cui si sono affiancati per oltre due anni nell'opera di restauro molti gruppi di giovani laureati e diplomati reclutati in base alla legge 285. La mostra sulla «Civiltà del '700 napoletano» ha richiesto un'intensa ricerca analitica e metodologica, una molteplicità di interventi anche economici. Il Comune di Napoli, la Regione l'Ente provinciale del Turismo il Museo di Detroit e di Chicago — dove tra un anno verrà trasferita una parte della rassegna — con contributi finanziari hanno reso possibile la realizzazione dell'iniziativa che per la vastità dell'argomento e del fenomeno culturale da illustrare, potrà giungere a conclusione soltanto nella prossima primavera. L'ultima manifestazione del ciclo è prevista infatti per Pasqua con un'esposizione sull'attività architettonica ed edilizia del 18 Secolo a Napoli. La carrellata sul '700 è accompagnata da un catalogo di notevole richiamo culturale: oltre le schede relative agli oggetti esposti il testo contiene saggi critici sui diversi aspetti della civiltà napoletana dall'intensa produzione artistica e artigianale alle condizioni politiche e sociali dell'epoca. Al momento, nelle sale del prestigioso museo di Capodimonte sono raccolti raffinati tesori. Sono esposti 150 dipinti che illustrano i vari momenti della pittura napoleta¬ na quelli più classicheggianti ispirati all'aristocrazia e alla corte dei Borboni, quelli non meno importanti a carattere ecclesiastico e religioso. Nel suo insieme la rassegna costituisce un'inesauribile parata di opere d'arte con tele di Luca Giordano. Vaccaro. Solimene Francesco De Mura. Felice Falciatore. Una sezione dedicata a Gaspare Traversi di cui è atteso uno studio di Ferdinando Bologna, un'altra al paesaggio italiano e straniero. Risulta naturalmente difficile accennare a tutto ciò che la mostra offre, all'eccezionale importanza della manifestazione. Vi sono arazzi che testimoniano l'arredo delle dimore reali: mobili rari e preziosi della manifattura napoletana: cinquanta magnifici pezzi della scultura in argento, ottanta gioielli di porcellana prodotti dalla Real Fabbrica di Capodimonte: collezioni di armi, medaglie, monete, oggetti artistici e anche la ricca produzione dei presepi provenienti da raccolte pubbliche e private della regione. La manifestazione si articola in varie sedi: nei Palazzi reali di Napoli e di Caserta, al Museo di San Martino, alla Villa Pignatelli. nella villa della principessa Floridia al Vomero. Mostre collaterali, dove sono raccolte anche opere provenienti dall'estero, saranno allestite alla Biblioteca Nazionale all'Archivio di Stato al Museo Correale di Sorrento: saranno esposte le iniziative dell'editoria napoletana dell'epoca, i principali documenti sulla civiltà del '700. una serie di «atti economici» di notevole interesse storico e culturale. Adriaco Luise