Papa e 5 vescovi fecieschi ridiscutono il caso Küng

Papa e 5 vescovi fecieschi ridiscutono il caso Küng Vertice segreto ieri sera a Castel Gandolfo Papa e 5 vescovi fecieschi ridiscutono il caso Küng Dalla Germania una nuova lettera del teologo, esonerato due settimane fa dall'insegnamento all'università di Tubinga - La sentenza dell'ex Sant'Uffìzio non è stata ancora applicata CITTA' DEL VATICANO — Papa Wojtyla ha lungamente riesaminato ieri sera il «caso KUng». sulla base di una nuova autodifesa del celebre teologo, in un eccezionale vertice a Castel Gandolfo. Tre cardinali e due vescovi erano venuti apposta dalla Germania ad appena tredici giorni dalla sentenza dell'ex Sant'Uffizio che ha probito a KUng d'insegnare teologia cattolica per non recare « turbamento aifedeln. La riunione, senza precedenti in casi del genere, si è iniziata alle 18, presenti i cardinali Joseph Hoeffner, presidente della Conferenza episcopale tedesca, Joseph Ratzinger, arcivescovo di Monaco, e Hermann Volk, arcivescovo di Magonza. tutti e tre contrari alle opinioni di KUng: i monsignori più moderati Otto Saier, arcivescovo di Friburgo in Brisgovia. e Georg Moser, vescovo di Stoccarda-Rotenburg. la diocesi in cui si trova Tubinga dove KUng insegna teologia dogmatica da 19 anni e dirige l'istituto di teologia ecumenica. Nell'assoluto segreto, sembra che siano intervenuti anche il cardinale Franjo Seper e monsignor Jerome Hamer, rispettivamente prefetto e segretario della Congregazione per la dottrina della fede (l'ex S. Uffizio): dopo dieci anni di moniti, stilarono il verdetto contro KUng, con frequenti consultazioni del Papa che lo approvò. L'udienza di ieri, che è durata molte ore compresa la cena alla mensa del Pontefi-, ce, venne decisa sabato 22 dicembre quando monsignor Moser fu ricevuto da Wojtyla al quale presentò una prima autodifesa del famoso teologo, giudicata «insufficiente» dall'ex S. Uffizio. La proposta del nuovo incontro avanzata da Moser fu accolta da Giovanni Paolo II, che invitò i cinque esponenti dei vescovi tedeschi: il loro portavoce, dottor Hammerschmidt, ha tenuto a precisare che non si tratta di «una delegazione dell'episcopato tedesco, ma di personaggi rappresentativU. Il fatto nuovo, si assicura, è la lettera di KUng che essi hanno consegnato al Papa. Si va verso una revisione davvero clamorosa o verso una conferma della condanna che ha suscitato tante reazioni nell'ala progressista e moderata della Chiesa cattolica, nel movimento ecumenico e nel mondo? E' difficile rispondere a questo quesito centrale. In Vaticano, sino a poche ore prima dell'udienza, si riteneva estremamente improbabile che il Papa «si rimangiasse» il verdetto approvato soltanto due settimane or sono. Comunque — si aggiungeva «molto, se non tutto dipende da KUng». In altri termini, il ritiro della sentenza è legato a una completa ritrattazione delle sue opinioni sull'infallibilità pontificia e su Cristo, ritenute erronee dal Papa e dall'ex S. Uffizio, «in accordo con i vescovi tedeschi», come affermava la dichiarazione ufficiale, evitando la formula più impegnativa di Conferenza episcopale tedesca». Vi sono riluttanze, se non divergenze, nell'episcopato tedesco dinanzi alla condanna del celebre teologo? E' probabile, se si è reso necessario il vertice di ieri e se monsignor Moser non ha per ora giudicato opportuno ritirare a KUng il necessario «nulla osta» per insegnare teologia nell'università statale di Tubinga, come gli ha imposto l'exS. Uffizio. Vi è un'opposizione tenace al provvedimento anche nel governo del land BadenWuerttemberg (Stato autonomo) cui appartiene Tubinga e il ministro della Pubblica Istruzione ha intenzione di confermare KUng nell'incarico. Si aprirebbe un conflitto politico con la Santa Sede malgrado l'esistenza di un Concordato che risale al 1935, cioè al regime nazista. E' possibile che il vertice di Castel Gandolfo, se 1 chiarimenti di KUng saranno considerati inadeguati, punti allora sull'obiettivo di riassorbire le forti critiche, dimostrando che i vescovi tedeschi hanno compiuto il passo straordinario presso il Papa e Giovanni Paolo II ha riesaminato l'intero dossier per trovare una via d'uscita, ma le spiegazioni di KUng erano insoddisfacenti. Perché, in questo caso, il teologo non è sospeso a divinis, ma rimane sacerdote pur essendo condannato per errori dogmatici cosi essenziali? L'altro ieri il cardinale Hoeffner, che ha approvato il verdetto accusando KUng di «inflessibilità sema esempio e rara incorreggibilità», ha dichiarato all'agenzia cattolica Kna: «Una Chiesa che non osasse lottare contro un'eresia non sarebbe più. una Chiesa», precisando che la decisione dell'ex S. Uffizio ha «l'autorità del Papa e non soltanto di qualche prelato ed è diretta non contro una persona, ma è ispirata dalla volontà di difenderei fedeli». Lamberto Fumo

Luoghi citati: Castel Gandolfo, Citta' Del Vaticano, Germania, Magonza, Stoccarda