Si preannunciano altre grosse nevicate non si va in montagna senza le catene di Giorgio Martinat

Si preannunciano altre grosse nevicate non si va in montagna senza le catene Dopo la furiosa ondata di maltempo dei giorni scorsi Si preannunciano altre grosse nevicate non si va in montagna senza le catene Tutte le strade, meno i valichi, sono percorribili - Particolare prudenza per chi scia: c'è il pericolo di valanghe, specialmente in Valle d'Aosta - L'insidia del «verglas», la patina di ghiaccio che causa molti e gravi incidenti - La Liguria spazzata da bufere di vento e pioggia: danni lungo tutta la Riviera Dopo le abbondanti nevicate di fine settimana, il tempo sembra essersi stabilizzato su tutto l'arco alpino, tranne la Liguria e il Cuneese. Ieri mattina ampie schiarite hanno rotto la monotonia del cielo coperto da più giorni, sulle Alpi orientali è addirittura tornato a splendere il sole. Ma nel pomeriggio le nuvole si sono di nuovo addensate: sintomo dell'estrema variabilità delle condizioni meteorologiche, che non consentono previsioni sicure. Anzi, la persistenza di correnti in quota da Sud-Ovest non promette niente di buono. In questa situazione, si pongono due interrogativi. Il primo riguarda le condizioni del traffico. Tutte le autostrade erano, fino a ieri sera, transitabili senza catene, anche in punti tradizionalmente ■difficili» come il passo del Turchino o quello della Cisa. Ma l'instabilità del tempo consiglia (in alcuni casi è una prescrizione della polizia stradale) di tenere le catene nel bagagliaio a chiunque affronti percorsi su una certa distanza e debba affrontare valichi montani anche a quote modeste. C'è il rischio di restare bloccati da improvvise e violente nevicate. Un altro pericolo è rappresentato dal « verglas»: il tempo è molto umido, le piogge diffuse, la temperatura sulle zone padane attorno allo zero di giorno e di notte assume segno negativo. Sui tratti più ombreggiati o battuti dal vento, sui ponti, lungo i corsi d'acqua, il sottile strato di ghiaccio vetrificato è in agguato, e richiede grande prudenza nella guida e velocità moderata. Un altro pericolo è rappresentato dal «verglas»: il tempo è molto umido, le piogge diffuse, la temperatura sulle zone padane oscilla attorno allo zero di giorno e di notte assume segno negativo. Sui tratti più ombreggiati o battuti dal vento, sui ponti, lungo i corsi d'acqua, il sottile strato di ghiaccio vetrificato è in agguato, e richiede grande prudenza nella guida e velocità moderata. Il secondo interrogativo riguarda il pericolo di valanghe. L'abbondanza di neve nei giorni scorsi è stata una fortuna per l'industria turi-' stica; in mancanza di precipitazioni, in questi giorni sarebbero fioccate le disdette sugli alberghi. Invece, dovunque si registra il «tutto esaurito», gli sciatori si affollano sulle pi- ste, non soltanto nei centri di maggior richiamo, ma anche nelle località più dimenticate, Tuttavia, la presenza di gran di masse di neve ancora fresca e instabile crea obiettive situazioni di pericolo in molte valli, soprattutto nella Val d'Aosta, dove la coltre nevosa ha superato in certe zone due metri d'altezza. A questo proposito, bisogna distinguere il pericolo sulle strade e quello sulle piste di sci. Nessuna strada, per ora, è bloccata, su tutto l'arco alpi no, per il pericolo di slavine. Ma chiunque si diriga verso la montagna, tenga presente che il cartello con il divieto di transito può comparire da un momento all'altro: una nuova precipitazione, un mutamento di temperatura o una sensibile variazione nell'umidità possono ricreare la minaccia anche sulle strade, come nei giorni scorsi. Diverso è il discorso per gli sciatori. Sui pendii ad alta quota il pericolo è ancora attuale. E' pericoloso uscire anche di pochi metri dalle piste battute e controllate. Il consiglio è di praticare lo sport preferito con molta cautela, senza dimenticare che basta il passaggio di un animale o di un altro sciatore imprudente sul manto ancora intatto per provocare il distacco di enormi lastroni. Ed ora. qualche notizia più particolareggiata. Il maltempo sulla costa ligure non ha avuto, da sabato scorso, la parentesi di calma concessa altrove. Piove ininterrottamente da cinque giorni, soffia (dopo lo scirocco di Natale), una gelida tramontana, la temperatura a Genova era scesa ieri sui cinque gradi. Una violenta mareggiata batte la costa: a Genova ha infierito sulle opere «a mare» del nuovo superbacino galleggiante, in fase di ultimazione, causando danni per fortuna non gravi, sui venti-trenta milioni. Tra Nervi e Zoagli, la violenza congiunta di mare e vento ha strappato dagli ormeggi piccoli natanti, trascinandoli al largo; divelto baracche, cabine ed opere precarie e disseminato l'.Aurelia» di sabbia, terra e detriti. Nell'entroterra ligure, la temperatura è discesa sotto lo zero e la pioggia, da ieri mattina, si è mutata in neve. In molte zone, verso sera, aveva raggiunto il metro d'altezza. Per ora, sulle autostrade, le catene sono prescritte soltanto nel bagagliaio, come pure sulle statali del Piemonte e del Sassello; ma sulle statali del Colle di Nava (Imperia) e della Val d'Aveto (Genova) devono essere montate da chi non abbia già i pneumatici chiodati. Il valico del Melogno (che unisce l'alta Val Bormida alla Riviera) e il Colle dei Giovetti (tra Calizzano e Bagnasco) sono stati bloccati da una fitta nevicata. Al Melogno, la corriera per Finale è stata costretta ieri mattina ad una sosta di alcune ore. finché uno spazzaneve dell'Arias non ha liberato il passaggio. Nel Cuneese, la neve è cominciata a cadere ieri mattina: a Limone aveva superato i trenta centimetri a metà pomeriggio. Su tutte le strade anche di fondovalle c'è obbligo di catene al seguito, che è necessario montare per risalire verso le testate delle valli. Fa molto freddo (il termome¬ tro ha superato di poco lo zero a Cuneo), c'è pericolo di slavine, ma per ora non sulle strade, che sono tutte aperte al traffico, sia pure con il pericolo di insidiosi strati di «verglas». Anche i treni funzionano regolarmente, compresa la linea Cuneo-Nizza, che però è impari al compito: le vetture stracariche lasciano a terra molti passeggeri, in particolare le folte comitive di svedesi che arrivano in aereo a Nizza e vorrebbero proseguire per ferrovia verso Limone. Nelle vallate del Pinerolese e in genere nella provincia di Torino non è piovuto né nevicato, tutte le strade sono transitabili senza catene (compreso il valico del Monginevro), il pericolo di valanghe è pressoché inesistente. Non cosi in Valle d'Aosta, come si è detto: ma per ora le grandi strade sono tutte aperte e transitabili senza catene, fino all'imbocco del tunnel del Bianco. Obbligo di catene (o di ruote chiodate) per risalire invece le valli laterali (Champoluc, Gressoney, Cervinia, Pila, Valgrisanche. ecc.). La temperatura oscilla fra un massimo di —3 e i —13 ai 3500 metri di Plateau Rosa. Sono arrivati oltre 60 mila ospiti; le località maggiori stanno letteralmente scoppiando e continua ad arrivare gente: anche i centri minori sono al limite della capacità. Ieri il tempo è stato coperto, ma con frequenti schiarite. Sole invece, almeno per tutta la mattinata, sulle Alpi venete e sul Trentino-Alto Adige. Sono chiusi solo i passi di alta quota, come il Tonale o il Carezza, aperti tutti gli altri, compreso il Brennero, che non registra più gli ingorghi della vigilia di Natale. Traffico normale, senza catene, su tutte le strade di fondovalle. ristabiliti per Natale i collegamenti con i villaggi rimasti isolati sabato scorso e riparate, in Val Venosta, le linee elettriche danneggiate dagli alberi caduti sotto il peso della neve. Giorgio Martinat Pechino. Nei giorni scorsi il maltempo ha colpito gran parie dell'Europa e dell'Asia. Nella foto un gruppo di giovani cinesi pattina davanti alle mura della «città proibita» (Associated Press)

Persone citate: Arias, Aurelia, Giovetti, Melogno, Nava, Pila