Ponte aereo a Kabul per 50 mila russi

Ponte aereo a Kabul per 50 mila russi L'America accusa d'interferenza Ponte aereo a Kabul per 50 mila russi DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Con un gigantesco ponte aereo, durato oltre due giorni, e con più di 150 voli dei grandi Antonov militari, l'Urss ha sbarcato a Kabul, la capitale dell'Afghanistan, a cavallo di Natale, numerosi battaglioni d'assalto e mezzi motocorazzati, nonché elicotteri e artiglieria pesante. Contemporaneamente, ha inviato alla frontiera presso il fiume Amu Darya. In appoggio alle tre divisioni arroccate là da alcuni giorni, altre due divisioni, portando cosi il totale dei soldati a 50 mila. In una pubblica protesta, il Dipartimento di Stato ha definito questi spo-. stamenti di truppe «una smaccata interferenza negli affari interni di uno Stato sovrano e indipendente^, invocando la sua condanna «da parte di tutti i membri della comunità internazionale». «Posso affermare — ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato Hodding Carter — che l'Urss è entrata in una nuova, pericolosa fase di impegno militare in Afghanistan». Ha affermato che gli spostamenti confermano che «te guerriglia islamica ha messo in gravissime difficoltà il regime comunista afghano», lasciando intendere che esso cadrebbe senza l'appoggio di Mosca. Hodding Carter ha anche detto di non poter collegare l'intervento militare sovietico a Kabul con la crisi iraniana: «Afa esso rende ancora più instabile la situazione nell'Asia centrale» Secondo il Pentagono, il ponte aereo ricorda quello di tre anni fa con l'Etiopia, con l'unica differenza che allora fu condotto in segreto mentre a Kabul si è svolto sotto gli occhi dei passeggeri dei normali voli di linea Prima che la notizia fosse resa pubblica, il Dipartimento di Stato aveva già diffidato per la seconda volta in tre giorni l'Urss dal- l'intervenire in Afghanistan con le armi. «Un intervento del genere — aveva dichiarato un portavoce — trasformerebbe l'Afghanistan in uno Stato satellite, ponendo fine alla sua funzione tradizionale di Stato cuscinetto». . ." Mentre oggi la Casa Bianca e il Dipartimento di Stato contemplano dure iniziative nei confronti dì Mosca, non escluso il ricorso all'Onu. l'altro ieri il Dipartimento di Stato si era limitato a dire che «te situazione crea gravi problemi di sicurezza per il Pakistan e costituisce un pericoloso precedente per un altro intervento militare, questa volta nell'Iran». In un'Intervista al Us News and World Report, il consigliere della Casa Bianca Brzezinski ha insistito sulla minaccia russa in Asia Centrale e nel Golfo Persico, ammonendo che queste regioni «sono di interesse vitale per gli Stati Uniti non meno dell'Europa e del Medio Oriente». Assumendo un atteggiamento rigido, In netto contrasto con la politica conciliante del segretario di Stato Vance. «Esiste maggiore incompatibilità tra il mondo dell'Islam e l'Urss che tra il mondo dell'Islam e gli Stati Uniti — ha dichiarato —. Noi non abbiamo disegni di dominio sul mondo dell'Islam, anzi li scoraggiamo: noi siamo interessati alla sua totale indipendenza... L'Urss invece cerca di assoggettarli, come ha già fatto con le decine di milioni di musulmani nel suo territorio». Brzezinski ha proseguito: «Se fossi un iraniano, non dimenticherei che per secoli l'Urss ha tentato di impadronirsi dell'Iran. Se fossi un afghano, sarei preoccupato dei movimenti delle truppe sovietiche in Afghanistan. Se fossi un musulmano, mi guarderei da chi perseguita la mia religione, e uccide coloro che vogliono l'autonomia», e. c.

Persone citate: Brzezinski