Lotta in difesa della vita

Lotta in difesa della vita Lotta in difesa della vita Don Reinero interviene nella polemica nata fra gli studenti del Gioberti dopo la lezione su Madre Teresa e la legge sull'aborto Don Bernadino Reinero, insegnante di religione al liceo Gioberti, ci ha inviato la seguente lettera in merito all'articolo (La Stampa del 21 dicembre) in cui si riportavano le polemiche reazioni di alcuni studenti a una sua lezione su un'intervista di Madre Teresa di Calcutta. Questo il testo del documento. •Ritengo necessaria una precisazione intorno ai fatti accaduti al "Gioberti". Svolgevo la lezione in V A; aveva come argomento l'Intervista concessa da Madre Teresa di Calcutta (premio Nobel per la pace) al settimanale "Il Sabato". •Alle affermazioni in difesa della vita di Madre Teresa — che non è personaggio politico, ma cristiana di grande fede e con una umanità da tutti riconosciuta — alcuni allievi hanno malamente reagito, manifestando evidente disprezzo per le sue idee: "Ma che cosa ne sa di queste cose, quella che è una suora!". In tale clima ho ritenuto di dover motivare perché l'aborto sia un assassinio, un attentato alla vita umana, senza peraltro applicare il giudizio a nessun caso particolare, tanto meno a quello riferito dalla cronista del suo giornale. •In una lezione successiva in IV C entravano in classe una ventina di studenti estranei alla vicenda che mi interrompevano dicendo: "Dobbiamo fare un proclama: indire un'assemblea contro un professore che fa lezione contro una legge dello Stato". Da me invitati a chiedere al preside la regolare autorizzazione rispondevano: "Dal preside andremo dopo". Qualcuno soggiungeva: "Hai colmato la misura. Tu sei un nemico". ■Al termine delle lezioni gli stessi ragazzi sbeffegglanti, mi accostavano in corridoio, polemizzando ancora, alcuni canticchiavano: "Le pallottole son di piombo..."; uno intanto mi faceva cenno ironicamente alle gambe. Era lo stesso che si sarebbe adoprato per pubblicizzare l'accaduto attraverso i giornali. L'antefatto non mi ha certo predisposto ad un incontro sereno coi giornalisti. •L'accusa di stalinisti da me rivolta ad alcuni studenti è giustificata dal fatto che costoro vogliono un potere assoluto nel liceo, che nessun altro esista e parli nella scuola. Basta leggere le scritte murali, i tazebao che definiscono i cristiani un "impaccio", che li definiscono "ottusamente gretti" perché dopo due anni dall'approvazione della legge sull'interruzione di gravidanza perseverano nel sostenere "la cosiddetta lotta in difesa della vita". •A commento di tale episodio non posso non esprimere la mia amarezza nel constatare che degli studenti mi impediscono l'esercizio del diritto di dare un giudizio su una legge dello Stato, che riguarda la dignità e la vita di ogni uomo. Legge che prevede peraltro l'obiezione di coscienza. Tutto questo è plagio? E' far politica? A me pare piuttosto che sia legittimo esercizio del mio compito di insegnante di religione. •Aggiungo che questi ragazzi che sembrano le vittime di un professore che impedisce loro di esprimersi o addirittura tenta di plagiare, sono essi stessi, a mio parere, vittime di pesanti condizionamenti ideologici che non permettono loro di confrontarsi civilmente e correttamente con opinioni diverse».

Persone citate: Bernadino Reinero, Gioberti, Madre Teresa

Luoghi citati: Calcutta