Una nevicata con lampi e tuoni

Una nevicata con lampi e tuoni Un fenomeno assai raro ha suscitato curiosità e anche un po' di sgomento Una nevicata con lampi e tuoni La spiegazione del meteorologo: «In mezzo alla stratificazione nuvolosa si è formato un cumulonembo temporalesco» - Il solito disagio in città per lo sgombero della neve cominciato in ritardo - L'assessore: «Difficile trovare spalatori» - Caos nei treni - La pioggia ha trasformato le strade in paludi A tre giorni dal Natale, dieci centimetri di neve, caduta tra le 23 di venerdì e le 5 di Ieri, hanno cambiato il volto alla città. Torino si è svegliata ed ha cominciato a vivere l'ultimo sabato pre-natalizio, con in cuore la sensazione che. almeno sotto il profilo meteorologico, questo 1979 sta finendo secondo la tradizione. Anche se molta gente è andata a dormire un po' turbata verso l'una. nel momento in cui la neve cadeva più fitta, sono stati visti e sentiti lampi e tuoni. Un evento eccezionale. L'ufficio meteo di Caselle l'ha spiegato cosi: «In messo alla tranquilla stratificazione nuvolosa che ha provocato la nevicata, si è formato il cumulonembo, una nube temporalesca che ha prodotto lampi e tuoni Sul Tirreno si sono scatenati numerosi temporali: Di quest'ultimo evento hanno subito le conseguenze i treni provenienti dal Sud che, a causa di un'interruzione della linea ferroviaria nei pressi di Civitavecchia, sono arrivati a Porta Nuova con ritardi notevoli, anche di cinque o sei ore. La città ha patito i soliti disagi anche se verso mezzogiorno un violento acquazzone ha provveduto a sciogliere sulle strade quel po' di neve residua che i mezzi del Comune non avevano ancora rimosso. Difficoltà e pericoli hanno corso gli automobilisti che stavano rincasando verso le 2 di notte, quando già la neve aveva ricoperto le strade e non erano ancora stati orga- ruzzati gli interventi del caso. Ci sono stati tamponamenti (senza feriti gravi), macchine fuori strada, automobilisti in panne. L'aeroporto di Caselle è rimasto aperto, mentre più difficile è stato raggiungere i centri di villeggiatura alpina. A Pont-Saint-Martin. sull'autostrada di Aosta, per tutta la mattinata le due corsie di marcia sono state ostruite da autotreni finiti di traverso. I primi interventi sono scattati verso le 2 di notte. Il Comune ha avuto a disposi¬ zione 1200 persone tra giardinieri, netturbini, dipendenti, dell'Amrr e cottimisti, e 600 autocarri (200 per il trasporto della neve, 300 per la viabilità minore, 100, muniti di lame frontali, che hanno sgomberato i grandi corsi). Sale e sabbia sono stati cosparsi prima sulle strade della collina e in serata anche in pianura. Dice l'assessore ai Lavori pubblici ed ecologia Marzano : «Alle 6 tutti i mercati, tranne quello di San Secondo, erano sgombri: puliti anche passag¬ gi pedonali e vie di accesso al cimitero. Unici problemi: la scarsa adesione di volontari (solo 100) e l'isola pedonale di via Garibaldi'. Sul primo, l'assessore commenta con rammarico: «Forse i giovani preferiscono andare a sciare invece che guadagnare 26 mila lire per otto ore dì lavoro». Sul secondo (via Garibaldi) il Comune è intervenuto con potenti getti d'acqua e sale e con un successivo lavoro manuale. Marzano ha rivolto un appunto anche alle portinaie e ai negozianti «che avrebbero dovuto provvedere allo sgombero dei marciapiedi. Noi non possiamo essere dappertutto». L'intervento di ieri è costato (sono cifre ufficiose) circa 80 milioni. Nell'arco dell'anno il Comune spende per operazioni antlneve, in media oltre mezzo miliardo. «Con questi soldi — spiega l'assessore —si potrebbe costruire una scuola materna. E magari la si potrebbe chiamare, se non ci fosse questa esigenza, Neve '79, Neve 'SO e cosi via». La nevicata, tra l'altro, ha fatto saltare le lezioni in otto aule del terzo piano della scuola elementare Collodi 1, di corso Corsica 168. Il tetto del prefabbricato (costruito 16 anni fa) è stato dichiarato pericolante dai vigili del fuoco. Le infiltrazioni d'acqua hanno allagato le aule e se non si prowederà ai lavori di ristrutturazione in queste feste, i 1200 allievi della Collodi non potranno tornare a scuola il 3 gennaio. Alle 9 è saltato un chiusino in piazza Derna per la rottura di una tubazione dell'acquedotto. Quasi tutte le cantine dei palazzi dal civico 201 al 209 di corso Giulio Cesare sono state invase dall'acqua. Anche il traffico automobilistico ha subito deviazioni. Le previsioni parlano chiaro. Avremo altra neve prima della fine dell'anno. E forse altri lampi e tuoni: anche la natura, talvolta, vuol fare l'originale. Treni presi d'assalto da chi ha rinunciato all'auto. Porta Nuova era affollata come a Ferragosto

Persone citate: Marzano

Luoghi citati: Aosta, Civitavecchia, Pont-saint-martin, Torino