A Ivrea sospiro di sollievo di Marina Cassi

A Ivrea sospiro di sollievo A Ivrea sospiro di sollievo DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE IVREA — La città tira un sospiro di sollievo; l'incubo dei licenziamenti alla Olivetti si è dissolto. Nell'antico centro cittadino, tra lo sfavillio dei negozi carichi di addobbi natalizi, si intrecciano i commenti, si susseguono nei piccoli crocchi le domande e le valutazioni. Per tutti interpreta gli umori il sindaco Mario Viano, che ha avuto una parte importante nella vertenza e che più volte, anche con toni drammatici, aveva ricordato che i licenziamenti avrebbero assestato un duro colpo alla città. Nel suo ufficio austero nel vecchio municipio non riesce a celare la soddisfazione: «Eravamo ormai tutti convinti che questo sarebbe stato un Natale molto triste; i commercianti erano preoccupati, i lavoratori pieni di angosciose aspettative. Ed invece l'accordo ci riporta, almeno da questo punto di vista, un minimo di serenità*. Aggiunge: «Nel consiglio comunale di ieri sera avevo augurato ai miei concittadini una positiva soluzione della vertenza ed avevo anche ricordato che attorno ai lavoratori si era stretta tutta la collettività, conscia del peso che avrebbero avuto per tutti i licenziamenti*. Si interrompe, l'ottimismo si incrina, riprende: «Purtroppo oltre alla crisi economica, al terrorismo, ai problemi petroliferi, è di oggi la notizia dell'aggravamento della situazione della Montefibre. Questo dimostra che le difficoltà non sono mai finite; se si chiude positivamente una situazione, subito se ne apre un'altra*. Dalla Curia arriva anche la voce di monsignor Bettazzi; il vescovo si era prodigato nelle scorse settimane per una positiva soluzione della vertenza: «Questo accordo ci fa entrare — dice — più serenamente nel clima delle imminenti feste natalizie. E' una vittoria della solidarietà, dei lavoratori, del Canavese, dell'intera regione*. Prosegue: «Il problema non era tecnico, ma umano; l'ingresso del governo nella vicenda ha potuto accelerare la soluzione. Noi auspichiamo che il metodo del dialogo possa divenire un esempio per tutte le situazioni difficili». Fuori dalle sedi ufficiali, nei negozi ele¬ ganti del centro, come nelle piccole botteghe, i discorsi sono gli stessi: «Speriamo che l'accordo abbia conseguenze anche per noi*. Finora, infatti, gli affari natalizi non sono stati buoni. • C'è stata una flessione — dicono in molti —, la paura di perdere il posto di lavoro ha consigliato la prudenza nello spendere. Le tredicesime, per lo più, non sono state toccate*. Un breve giro in alcuni negozi conferma questa analisi; soltanto una piccola bottega di giocattoli non ha subito flessioni, ma, si sa, a Natale si taglia su tutto tranne che sui doni ai bimbi. Se la città nel suo insieme ha accolto la notizia dell'accordo con soddisfazione, in fabbrica si sono toccate punte di entusiasmo. In più di un reparto la tradizionale festicciola natalizia si è trasformata in una festa vera e propria per la fine della vertenza. Panettoni, bottiglie di spumante hanno fatto il loro ingresso in capannoni ed uffici. Ma oltre a festeggiare, in fabbrica si è anche discusso. Assemblee, brevi, si sono tenute un po' dovunque. Ugo Rigoni, operatore Firn di zona, ricorda le 60 ore di sciopero, le due grandi manifestazioni di massa, gli oltre tre mesi di mobilitazione ed aggiunge: «Le assemblee sono andate bene, la gente è venuta senza farsi pregare. C'è stato persino qualche momento di commozione, perché l'accordo dimostra che il padrone non è riuscito a metterci in ginocchio, a sconfiggere il sindacato. E questo grazie al fatto che in questa battaglia abbiamo schierato tutta la città, gli enti locali, le forze politiche, persino il vescovo*. Gli fa eco Giorgio Rigola, delegato degli impiegati: «Oltre all'euforia però dobbiamo ricordare, e lo abbiamo fatto stamane nelle assemblee, che adesso non si smobilita; che l'accordo da scritto deve divenire una realtà*. Paolo Braghin, impiegato, annuisce: «Certo, tirare un sospiro di sollievo è giusto e sacrosanto; dire che i padroni non ci hanno battuto è la verità. Ma sia chiaro: si deve andare avanti, si devono sciogliere i dubbi e le incertezze. E, soprattutto, si tratta di gestire l'accordo in tutte le sue parti e portare a casa cose concrete.. Marina Cassi

Persone citate: Bettazzi, Giorgio Rigola, Mario Viano, Panettoni, Paolo Braghin, Ugo Rigoni

Luoghi citati: Ivrea