Il tocco di classe dei grandi del jazz

Il tocco di classe dei grandi del jazz Il tocco di classe dei grandi del jazz Chet Baker: «The touch of Your lips», stereo 33 Steeplechase. Il nuovo Baker è recentissi mo. registrato in Danimarca durante l'estate. Accanto al trombettista americano appaiono il chitarrista Doug Raney (che è figlio ed emulo del grande Jimmy) e il bassista Nils Pedersen, vanto del jazz europeo. In tale, bene assortita, compagnia, Chet suona la sua tromba e canta, facendo — come sempre — tanta musica anche se usa il semplice repertorio della canzone americana. Jazzman istintivo, musicista fin nel midollo, Baker incanta per la delicatezza dei climi quasi intimistici e impressiona per la facilità analitica che mostra nello sviscerare e poi ricostruire temi e strutture armoniche^ Sani Jones: «Changes & Things», 33 stereo Xanadu. Veterano bassista dal passato glorioso. Sam Jones propone ora un gruppo a suo nome nel quale appaiono altri americani sovente di stanza o di passaggio nell'Europa dei festival e dei concerti: recentemente scomparso Blue Mitchcell alla tromba. Slide Hampton al trombone. Bob Berg al tenore, Barry Harris al piano e Louis Hayes alla batteria. Il disco vive in gran parte sull'abilità dei solisti e grazie ai temi di Benny Golson (autore anche del qui presente «Stable Mates»). Machito: «Fireworks», 33 stereo Coco Records. Gigante tra i giganti du- rante gli anni in cui la musica Afrocubana era riuscita a incantare anche i jazzmen, Ma-'* chito, ormai dimenticato in Europa, si riaffaccia nelle vetrine dei dischi con un nuovo L. P. che rivive dei fasti di un'epoca ormai lontana. • I ritmi dell'America latina, ribollenti sotto i suoni del jazz, hanno sempre trovato fans ed estimatori appassionati che ora possono riascoltare un idolo d'altri tempi. Fra le trombe appaiono Jon Faddis e Lew Solof f. Sunny Murray: «Apple Co-i res», 33 stereo Philly Jazz. Oltre dieci anni fa, Sunny Murray era il batterista che dava al suo strumento un nuovo ruolo, forza e rabbia. Personaggio fondamentale nell'evoluzione del Free, Sun'ny è sovente registrato quale leader discografico di eccellenti gruppi. Accade anche in questa occasione dove si possono ascoltare anche il sassofonista Frank Foster (ex Count Basie). gli Oiver Lake e altri dell'ultima ondata. Stan Getz: «Quartet in Paris», 33 stereo Verve. Registrato in diretta alla Salle Pleyel durante un memorabile concerto (1966), il nuovo disco di Getz ci presenta il sassofonista in forma eccellente mentre macina refrains accompagnato da tre sidemen di tutto rispetto qua-, li il vibraf onista Gary Burton. il bassista Steve Swallow e il batterista Roy Haynes. Franco Mondini Il sassofonista Stan Getz

Luoghi citati: America, Danimarca, Europa