Il pop, tra reggae e vecchie melodie

Il pop, tra reggae e vecchie melodie Proposte di ogni genere nelle strenne discografiche del rock e della canzonetta Il pop, tra reggae e vecchie melodie Ecco un catalogo delle più interessanti strenne di musica' giovanile. LE BANDE ROCK — / Jefferson Starship: Freedom at point Zero (Grunt) riporta intatta la mitica fantasia colorata della musica californiana, in un clima sonoro aperto alle avventure spaziali di Paul Kantner. Gli ZZ Top: Deguello (Wb) è una raccolta esemplare di rockblues, duro, aggressivo, con la grinta bianca dello stile di Chicago. I Boomtown Rats: The fine art of surfacing (Mercury) è una ricostruzione spiritosa e intelligente del primo rock, alla moda dei Rolling, secondo i moduli ormai tipici della «newwave». I Tubeway Army: sono in testa alle classifiche inglesi con questo Replicas (Atlantic), che fa di Gary Numan il profeta elettrico del suono robotizzato. IL REGGAE — E1 la musica d'oggi, che ha contagiato tutto e tutti. I nomi più famosi sono Bob Marley e Peter Tosh, ma ora la Ri-Fi ha acquistato un'etichetta (la Trojan) per cui hanno inciso nei primi Anni Sessanta le formazioni giamaicane più autentiche, die stavano fuori del circuito commerciale. Ed ecco, una vera strenna, quattro dischi di quel catalogo anche in Italia: The best of Toots & the Maytals, la trascinante verve di Big Youth, il ritorno del Ken Boothe con Who gets your love, e l'antologia brillante e ricca di fascino dei Greatest hits dei Pioneers. I BALLABILI — Per chi ama il genere romantico, la Cgd ha stampato quattro pezzi di ampio respiro melodico (c'è Nicola di Bari, un «lento» napoletano di Mimmo di Francia e perfino il «Concerto di Varsavia») sotto il titolo di Grande Slow. a Mettendo invece insieme il meglio da lui suonato nella trasmissione tv Fantastico, il maestro Tony De Vita pubblica con etichetta Ariston, un'antologia molto piacevoledi brani celebri (dal «Cielo in una stanza» al «Nostro concerto», «E se domani», «Arrivederci»,ecc.). POP ITALIANO — Si chiama col loro nome, New Trolls, il nuovo Lp del gruppo genovese: c'è l'impronta chiara del loro stile, tra una punta di rock e un clima di musica latina, ma con in più il gusto nuovo dello scherzo e della parodia (Wb). Nuovissimo disco anche per i Matia Bazar: si chiama Tournée (Ariston), e ha il solito accattivante impasto vocale-corale, arricchito stavolta anche da più raffinate sonorità melodiche. Triangolo, infine, è l'Lp (Fontana) e il nome d'un trio esoterico, che fa rock duro con molte citazioni disco-elettroniche e un misterioso invito a scoperte metafisiche. IL FOLK — Arriva dal sud della Spagna questo Chitarra flamenca (Arion), dove l'influenza andalusa e lo stile zingaro si colorano delle lunghe memorie della civiltà araba. Alan Stivell, bardo della canzone bretone, nel terzo disco «live», Tro ar bed (Pdu), ricrea con straordinaria vitalità un linguaggio musicale che recupera le sonorità antiche della tradizione celtica. LA «NOVA CANCO. — Nata in Catalogna per la rivendicazione d'una cultura e d'una lingua proibiti dal franchismo, è diventata poi presto una presa di coscienza polìtica ma anche uno stimolo fecondo di rinnovamento della canzone spagnola. La Divergo pubblica ora gli album di Luis Llach (Venitn del nord venim del sud), che ha appena ricevuto il Premio Tenco, e di Pi de la Serra (All'Olympia). E' musica solare, mediterranea, con il simbolismo e le immagini poetiche della tipica cultura dei cantautori. TEATRO MUSICALE — E' un modo becero, ma utile, per catalogare due dischi molto interessanti: il Giudadio e Sudabestia che Ivan Della Mea sta portando in tournée in questi giorni (un amaro oratorio sulla fine delle illusioni rivoluzionarie), e il doppio album in cofanetto che raccoglie La grande madre impazzita, lo spettacolo di Giovanna Marini che sperimentava nuove relazioni tra la tecnica tradizionale del canto popolare e l'improvvisazione d'origine jazzistica (Dischi del sole). m. c. ■Alda» al Regio — Stasera alle 20,30 (in serata di recupero per la mancata rappresentazione a causa dello sciopero) replica di «Aida» di Verdi diretta da Andrea Gavazzeni. Giorgia Ciakarevic Tradito sostituisce Fiorenza Cossotto nella parte di Amneris.

Luoghi citati: Catalogna, Chicago, Francia, Italia, Spagna, Varsavia