Ha scritto al Papa il barbiere che fu respinto come padrino per la foto d'una donna nuda di Franco Giliberto

Ha scritto al Papa il barbiere che fu respinto come padrino per la foto d'una donna nuda Il singolare caso in un paesino sardo Ha scritto al Papa il barbiere che fu respinto come padrino per la foto d'una donna nuda Il parroco si dimostrò irremovibile e i genitori del bambino si rifiutarono di farlo battezzare - La polemica si trascina ormai da 8 mesi DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE NUORO — Francesco Murru è un bel bambino di otto mesi, che per fortuna ha salute da vendere. Ma se cosi non fosse («Tocchiamo ferro», dicono i suoi genitori) rispetto ai coetanei avrebbe il potenziale svantaggio di finire nel limbo, anziché in paradiso: perché non è battezzato, anche suo padre, sua madre e tutti i 1500 abitanti di un paese sardo vorrebbero vederlo in chiesa, come è capitato a ogni altra creatura, al fonte battesimale per la regolarizzazione sacramentale. Però c'è un pastore d'anime che dall'aprile scorso si oppone: è don Pietrino Pani, parroco di Talana, il paesetto di Francesco Murru. a 40 chilometri da Nuoro. Perché si oppone? Perché i genitori del bimbo hanno scelto il padrino di Francesco nel barbiere del luogo, un giovanotto che nel negozio tiene affisso un calendario con un nudo femminile. «Non dovevate scegliervi un compare così», ha detto don Pani alla signora Piera Murru. «Ma è un carissimo amico di mio marito Antonio!», ha insistito la donna. Niente da fare. Da otto mesi, il piccolo Francesco non entra in chiesa per il veto del parroco. Óra il barbiere ha scritto, con l'aiuto di un conoscente («Ho rispettato uno per uno i suoi sentimenti», dice lo scrivano) una garbata lettera al Papa, imbucata ieri. La pubblichiamo qui accanto. Chissà se Giovanni Paolo II la leggerà mai. — Lei pensa che la leggerà?. chiediamo a Mario Tegas. il barbiere. — Io lo spero moltissimo. Se interviene il Papa. Francesco sarà finalmente battezzato. — Ma lei, oltre all'esposizione del calendario, non ha per caso da rimproverarsi qualche cosa che non va giù a don Pani? — Niente, io sono un uomo tranquillo. Il mio sogno è di avere qualche animale da allevare, un pezzo di campagna, una sposa e qualche figlio, una vita serena. Che cosa dovrebbe rimproverarsi uno come me? La storia di Mario Tegas ha girato la Sardegna. Molte persone gli hanno scritto. Da Orgosolo. dove ha fatto barba e capelli per qualche anno a buoni e cattivi cristiani, un gruppo di conoscenti gli ha proposto: «Veniamo noi a Talana per darti una mano?». Naturalmente Mario Tegas ha rifiutato, perché altrimenti si sarebbe verificato il primo caso della storia del cattolicesimo di una estorsione battesimale. «No. questa storia si deve risolvere con tranquillità, don Pani si deve convincere con il buonsenso». In attesa di un intervento del Papa (nessuno sa quanto probabile) c'è da fare un'ultima considerazione sul calen¬ dario dello scandalo, già rimosso dal barbiere. La ragazza che vi è ritratta di fianco, sdraiata sulla sabbia, non ha nemmeno un pizzico di malizia nella posa. Sembra addormentata, è composta, non è di aspetto esuberante, anzi sembra leggermente denutrita. «Ma ricordatevi che qui c'è gente che per mesi vede solo capre», dicono che abbia esclamato don Pani nella valutazione del calendario ed è una rispettabile diagnosi. Ma a Talana tutti sanno che le vie del Signore sono infinite e aspettano ora un'altra diagnosi, quella di Papa Wojtyla. Franco Giliberto

Persone citate: Francesco Murru, Giovanni Paolo Ii, Mario Tegas, Murru, Papa Wojtyla, Piera Murru, Pietrino Pani

Luoghi citati: Nuoro, Orgosolo, Sardegna, Talana