Mazzola: «I gruppi eversivi collegati con Paesi stranieri»
Mazzola: «I gruppi eversivi collegati con Paesi stranieri» Nuovi dati su servizi segreti e terrorismo Mazzola: «I gruppi eversivi collegati con Paesi stranieri» Il responsabile del coordinamento dei servizi di informazione ha annunciato altre misure per combattere la violenza contro lo Stato ROMA — Il sottosegretario Francesco Mazzola (de), presidente per delega del Cesis, l'organizzazione che coordina i servizi segreti, ha reso noti alcuni dati inediti sulla struttura dei maggiori gruppi eversivi e dei servizi di sicurezza che li combattono. Mazzola, che ha parlato durante un incontro con i giornalisti cattolici politico-parlamentari, ha anche annuciato nuove misure allo studio per frenare l'aumento -preoccupantissimo* del terrorismo. Nuove misure — E' allo studio un nuovo documento di identità per tutti i cittadini in materiale plastico indistruttibile, dotato di banda magnetica non falsificabile e facilmente controllabile. Inserito in un computer potrà fornire eventuali notizie riguardanti l'intestatario. Avrà valore di convalida di qualsiasi altro documento (patente auto, passaporto ecc.). quindi senza di esso gli altri documenti non saranno validi. Organici — Il Sismi (dipende dal ministero Difesa) dispone oggi di 1700 uomini, pari al 70 per cento dell'organico; il Sisde (dipende dal ministero dell'Interno) di 550 uomini, pari al 50 per cento dell'organico. Le carenze verranno colmate con l'immissione di molti specialisti appartenenti alla struttura organizzata precedentemente dal gen. Dalla Chiesa. Autonomia — Secondo Mazzola, la crescita del terrorismo è dovuta anche al passaggio dell'area di Autonomia dalla posizione di fiancheggiatrice del terrorismo armato (posizione di «ponte, fra violenze di piazza e azioni terroristiche tenuta per lungo tempo) a centro di vera e propria eversione. I vari collettivi autonomi sono diventati — dice il sottosegretario — centri di azione terroristica. L'area dispone di centomila sostenitori, ma è soltanto una cifra potenziale perché non tutti gli autonomi sono veri e propri terroristi. Dal passaggio all'azione terroristica hanno tratto vantaggio soprattutto le Brigate rosse e Prima linea, che operano sugli stessi obiettivi, sia pure con due strutture diverse e. sono oggi i gruppi eversivi più forti. Brigate rosse — Sono guidate — spiega Mazzola — da una direzione strategica nazionale formata da vari capicolonna e si articolano appunto in .colonne», sparse ovunque con funzioni operative e guidate dal capo colonna. Prima linea — E' strutturata al vertice in un comando nazionale, in un'assemblea nazionale dei quadri e in una direzione strategica; alla base, invece, operano un «gruppo di fuoco» per le azioni di terrorismo e un «gruppo di proselitismo politico». Obiettivi — Dagli obiettivi tradizionali (come agenti, carabinieri ecc.) i terroristi sono passati a obiettivi di tipo militare e l'uso dei missili trovati in possesso a Pifano e delle bombe anticarro «Energa» sequestrate a Torino provano — dice Mazzola — il collegamento con Paesi esteri. Reclutamento — Br e Prima linea stanno conducendo nelle carceri italiane una capillare azione di reclutamento nei confronti dei criminali comuni. Spesso molti vengono convinti al terrorismo — dice Mazzola — con l'attrazione della droga. Carceri — E' necessario un provvedimento che divida i cosiddetti detenuti politici da quelli comuni, cosi come è allo studio un provvedimento riguardante la presenza di stranieri in Italia che in alcuni casi si trovano coinvolti in fatti eversivi. Detenuti — Per attività eversive sono attualmente in carcere 502 persone; 75 sono ricercate e 175 sono in libertà provvisoria: queste persone appartengono a gruppi di estrema sinistra come Br, Nap, Prima linea, Azione rivoluzionaria, Unità combattenti comuniste. Invece sono in carcere 178 persone, altre 49 sono ricercate e 465 sono in libertà provvisoria appartenenti a gruppi eversivi di estrema destra. r. i.
Persone citate: Dalla Chiesa, Francesco Mazzola, Mazzola, Pifano
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