Tutto il Veneto cifra per cifra

Tutto il Veneto cifra per cifra Tutto il Veneto cifra per cifra Esteso su una superficie di 19.365 kmq e con una popolazione di 4 milioni e 300 mila abitanti (il 7,7% degli italiani), il Veneto è la regione settentrionale col più basso livello di reddito medio annuo individuale. Bisogna tuttavia rilevare che negli ultimi quindici anni la regione ha attraversato una fase di espansione economica più rapida del ritmo medio di sviluppo dell'economia nazionale. Data la natura prevalentemente pianeggiante del territorio (56,6%; le colline occupano il 14,2% e le aree di montagna 11 29,2%), l'agricoltura rappresenta la maggiore risorsa della regione ed occupa poco meno di un quarto della popolazione attiva, una percentuale notevole per una regione settentrionale. Essa è caratterizzata da un'alta produttività media dovuta alla razionale regolamentazione delle acque nella pianura bassa, all'elevato grado di meccanizzazione e al forte impiego di fertilizzanti chimici. COLTURE PRINCIPALI: primeggia il granoturco (il 33% della produzione nazionale con circa 18 milioni di quintali); seguono legumi e ortaggi (per la maggior parte destinati all'esportazione), mele (17%)" e ciliegie <18#). Proporzioni considerevoli ha la produzione di barbabietola da zucchero (14%), del tabacco (13%), l'allevamento di bovini da carne e da lavoro (13,6%) e di pollame (14%, primo posto tra le regioni italiane, circa 600 milioni di uova l'anno). La bachicoltura, un tempo risorsa rilevante, è un po' in declino; la produzione di bozzoli, concentrata soprattutto in provincia di Treviso, mantiene il primato in Italia con il 57% del totale. Un'altra produzione tradizionale delle province venete di pianura e di collina è quella di uva. Alcune grappe, ma soprattutto alcuni vini delle colline veronesi («Soave», •Bardolino», •Valpolicella») hanno rinomanza internazionale. , INDUSTRIA. I minerali non mancano, ma i giacimenti sono di modesta consistenza: zinco, rame e piombo intorno ad Agordo, marna da cemento presso Vittorio Veneto, marmo nel Veronese e nel Vicentino, lignite nel Vicentino. L'industria manifatturiera è concentrata soprattutto lungo l'asse principale delle comunicazioni, cioè la strada che collega Verona, Vicenza, Padova e Venezia (capoluogo della regione con circa 362 mila abitanti), terzo porto italiano dopo Genova e Napoli: Vicino a Venezia, e precisamente nella zona industriale di Porto Marghera, sono concentrate le industrie pesanti: metallurgiche (acciaio e alluminio), meccaniche, chimiche, petrolchimiche e cantieristiche. Le industrie laniere (12% sul totale degli addetti al settore in Italia) hanno grandi dimensioni (Marzotto di Valdagno e Lanerossi di Schio) e da esse esce una quota notevole della produzione nazionale di lana. Numerosi I cotonifici, specie nella provincia di Treviso. Anche l'industria della raffinazione dello zucchero dispone di grandi stabilimenti ubicati nella provincia di Rovigo. Fiorenti, nel settore alimentare, anche le Industrie conserviere, quella delle bevande alcoliche (grappa, birra) e quella casearia. Fra le attività artigianali hanno rinomanza mondiale la lavorazione del vetri soffiati a Murano, quella del pizzi a Butano, e altre tipiche produzioni veneziane come le oreficerie e le argenterie, i broccati, i damaschi, le pelletterie sbalzate e bulinate. COMMERCIO. L'importanza commerciale del Veneto è dovuta non soltanto al porto di Venezia, che svolge una funzione di rilievo nel traffico di merci e passeggeri col Medio ed Estremo Oriente, ma anche al fatto che la regione è un nodo vitale per le comunicazioni fra l'Italia e l'Europa settentrionale. Il grande scalo ferroviario di Verona è il centro di raccolta e di smistamento dei prodotti ortofrutticoli italiani destinati ai mercati austriaci e tedeschi. Da menzionare infine, tra le risorse economiche della regione, il turismo, sia nelle città di Interesse artistico e storico (Venezia, Verona, Vicenza, Padova, ecc.), sia nelle stazioni balneari, sciistiche e termali. a. |,

Persone citate: Butano, Murano, Veronese