Protesta popolare per un ospedale che è inutilizzato da trenta anni

Protesta popolare per un ospedale che è inutilizzato da trenta anni Pescara: mobilitate 5 mila persone per un'incredibile vicenda Protesta popolare per un ospedale che è inutilizzato da trenta anni PESCARA — Ancora alla' ribalta della cronaca per un sit-in cui hanno partecipato quattro-cinquemila persone, l'incredibile vicenda dell'ospedale sanatoriale di San Valentino, che. a 30 anni dall'inizio dei lavori di costruzione, non è ancora stato reso operante. Il «comitato di agitazione per l'apertura dell'ospedale di San Valentino», infatti, riunitosi P8 dicembre scorso, ha indetto la manifestazione, che si è svolta domenica scorsa, per richiamare l'attenzione pubblica e delle forze politiche sulla vicenda che ancora non sembra presentare sbocchi immediati. Iniziati i lavori nel dopoguerra (l'ospedale è sorto in sostituzione di quello distrutto durante l'ultimo conflitto) sono andati poi via via sorgendo ostacoli di varia natura che ne hanno impedito l'utilizzazione. La prima causa era la mancaza di fondi per ultimare i lavori, poi la neces¬ sità di trasformare la struttura da sanatorio a centro di recupero polivalente, poi le dispute su chi incaricare della gestione (il consorzio antitubercolare, la Regione o l'ente ospedaliero di Pescara) e infine l'estate scorsa ii ritiro del mandato di comodato con il quale, l'anno prima, l'ospedale civile di Pescara aveva ottenuto la gestione dell'impianto dall'amministrazione provinciale. Affidando infatti la struttura all'ospedale di Pescara, si pensava che in breve tempo si sarebbe potuto dare il via al funzionamento di un impianto che era costato moltissimo denaro. Invece anche quest'ultimo tentativo è stato inutile: l'ospedale San Valentino, capace di 120 posti-letto ed in grado di offrire lavoro ad almeno 80 persone, continua a rimanere inutilizzato. Adesso proprio gli amministratori dell'ospedale di Pescara sono i principale bersagli degli attacchi del comitato di agitazione. L'accusa è di totale disinteresse e mancanza degli impegni assunti (alla riunione dell'8 dicembre i suddetti amministratori erano assenti). La protesta di domenica si è tenuta di fronte all'ospedale con un sit-in cui hanno partecipato tutti i cittadini e le forze politiche. La manifestazione è a oltranza. Più avanti non si escludono altre iniziative quali raccolte di firme, lo sciopero generale del comune ed addirittura un'azione legale contro gli amministratori dell'ospedale di Pescara. Non si può dire quali saranno i risultati di questa protesta, ma certo è che è la prima volta che in questa vicenda, sono stati i cittadini stessi a scendere in campo reclamando il loro diritto di usufruire di una struttura sanitaria che. ormai pronta a svolgere i compiti a cui è destinata, resta inspiegabilmente inoperante in una regione dove c'è carenza di posti-letto.

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