Crescono gli avversari di Craxi di Franco Mimmi

Crescono gli avversari di Craxi Crescono gli avversari di Craxi (Segue dalla l'pagina) con due di esse (una craxiana e una anticraxiana) sono scesi in campo per la prima volta anche i sindacalisti di fede socialista. Nella terza. 25 intellettuali, «socialisti con e senza tessera», attaccano il segretario parlando di «processo di degradazione», di abbandono della linea strategica del progetto e dell'alternativa, di collocazione «osci/tante e ambigua» nello schieramento politico, di carenze nella democrazia interna. Tra i 25, spiccano i nomi di alcuni che furono gli autori della «svolta ideologica» craxiana: Amato e Bassanini, Coen e Flores D'Arcais e altri. Ma non è solo per Craxi. questa nota, ce n'è per tutti: Il conflitto interno ha assunto forme degradanti, fino a rendere difficilmente decifrabili le sue motivazioni politiche. In questo clima avvelenato, ogni incontro diventa una congiura, ogni critica un complotto. Cosi la ragione politica si corrompe nell'intrigo. E la parola compagno assume una connotazione derisoria ... Occorre porre termine alle lotte di potere. Occorre ristabilire un clima di responsabilità, di trasparenza, di pulizia, di solidarietà». I quattro segretari socialisti della Cgil — Ceremigna. Marianetti, Verzelli e Zuccherini — criticano anch'essi la gestione del partito e le oscillazioni della linea politica. Ribadiscono la propria convinzione che unica alternativa all'attuale coalizione è un governo con tutte le forze democratiche, e dunque anche il pei. e auspicano che nelle prossime riunioni degli organi direttivi del partito «si precisi con assoluta chiarezza la proposta politica delpsi-. Dalla parte di Craxi. invece. Bellocchio (Cgil Lombardia). Bonfanti (Camera del lavoro di Milano), Giorgio (KlleaCgil) e Mezzanotte (FederbracciantiCgil) invitano alla compattezza, affermando che dopo il congresso di Torino spira nel partito uno spirito nuovo e efficace. «Di questo processo — affermano — il compagno Bettino Craxi è stato ed è il protagonista principale». Nascosto dietro la crisi dei socialisti e un po' rafforzato dalle decisioni per l'antiterrorismo (su parte delle quali, tuttavia, molti discutono, ritenendole illiberali), il governo tira un respiro di sollievo. Ormai passerà il Natale, magari arriverà anche al congresso de. se i socialisti consentiranno. Non che la vita gli sia diventata facile: al Consiglio dei ministri di domani si affronterà la situazione economica, e già si parla di nuovi «sacrifici» per i cittadini («/ sacrifici — dice Terracini in un'intervista all'Astrolabio — fanno parte di una vecchia strategia. Nuova è forse la loro entità»). Poi c'è la promessa dei comunisti di dare battaglia sul disegno di legge che autorizza l'esercizio provvisorio del bilancio per il 1980. Sia ai comunisti, sia ai socialisti, la de rivolge un invito alla cautela, «a misurarsi sulla dura oggettività dei problemi interni e internazionali». Lo scrive stamane il direttore de il Popolo, Beici, che sostiene l'azione del governo in vari settori. Franco Mimmi

Luoghi citati: Milano, Torino