Impegno di Cossiga per il consorzio Sir I lavoratori: «L'azienda può riprendersi» di Franco Giliberto

Impegno di Cossiga per il consorzio Sir I lavoratori: «L'azienda può riprendersi» Incontro con una delegazione del Consiglio regionale sardo Impegno di Cossiga per il consorzio Sir I lavoratori: «L'azienda può riprendersi» ROMA — Il governo procederà in tempi brevi alla definizione e all'avvio del consorzio bancario che dovrà gestire 11 gruppo industriale Sir-Rumianca: lo ha ribadito 11 presidente del Consiglio, Cossiga, nel corso di un Incontro con una folta delegazione del consiglio regionale della Sardegna, guidata dal presidente Chinami. Dell'Incontro con Cossiga il presidente della giunta si è detto «soddisfatto». DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE PORTO TORRES — C'erano stati giorni plumbei, con pioggia e vento teso da settentrione, 1 pescatori non erano usciti In mare. Ma Ieri è tornato 11 sole, fra un po' di nuvole sfilacciate rimaste in cielo, e il tempo sembrava riflettere lo stato d'animo dei lavoratori del petrolchimico Sir: rasserenati ma non del tutto, Hanno tirato un mezzo sospiro di sollievo in diecimila: 1 quattromllaclnquecento dipendenti attivi, i tremila in cassa integrazione, 1 duemila cinquecento della cagliaritana Sir-Rumianca. A loro poco Importa se il •consorzio di salvataggio» vedrà Intervenire anche ricalcasse, oppure soltanto le Casse di Risparmio, associate o singolarmente. •Quel che conta — dicono i sindacalisti — è che non si metta in ginocchio la Sardegna, facendo pagare a una intera popolazione gli errori di Rovelli e di chi lo ha sostenuto per inconfessabili motivi. Se oggi si darà una mano a questa industria, nel volgere di pochi mesi i dipendenti potranno dimostrare che la produzione aumenta. Se si chiedesse il parere a un manager Illuminato, dicono tuttavia i più pessimisti osservatori, egli paragonerebbe la Sir a una vecchia pianta, alla quale non basterebbe il taglio dei rami secchi per ridar vigore al tronco. Posta la domanda a un folto gruppo di sindacalisti, tecnici, operai, impiegati riuniti in assemblea in un capannone del petrolchimico, il cronista ha ricevuto veementi risposte: *E' assurdo, maligno, strumentale il discorso di chi vorrebbe declassare il ruolo di questa industria. E' vero che nella chimica di base gli impianti vanno soggetti a continue revisioni e aggiornamenti. E' vero che dopo due anni parecchie tecnologie, nel settore, si considerano superate e vanno riviste secondo criteri d'avanguardia. Ma la Sir è stata per molti anni e per molti aspetti alla avanguardia tecnologica e nessuno può sostenere che oggi sia da buttare. Senza scendere in queste pur elementari valutazioni tecnico-economiche, la massa dei lavoratori di Porto Torres nutre egualmente fiducia nell'Impresa. I dipendenti gudagnanano 500-600 mila lire al mese In media (la Sir distribuisce 100 miliardi In salari ogni anno), vengono qui a lavorare ogni giorno da cittadine e paesetti lontani anche ottanta chilometri. Oltre cinquanta grandi autobus glallo-canarino della Sir fanno una spola continua fra Porto Torres, Sassari, Ittlri, Alghero. Ploaghe, Castelsardo, Ozieri, Bosa e decine di centri minori, raccogliendo (e poi riportandoli a casa a fine turno) due terzi dei lavoratori dell'Industria. -E' gente che nell'ottanta per cento dei casi — ricorda un sindacalista — dieci anni fa faceva il pastore oppure l'agricoltore. Gente che è stata sradicata dall'unico modello di vita che conosceva. In questi tempi di crisi, recriminazioni del genere sono all'ordine del giorno. Si rim¬ provera la costituzione di imprese velleitarie che oggi hanno gli operai In cassa integrazione o navigano al minimo delle capacità produttive: «Come lo stabilimento della Piana di Ottana — dicono i sindacati — che è uno dei maggiori impianti MontedisonAnic di fibre sintetiche, utilizzato al minimo; come la Metallurgia del Tirso, nel cuore della Sardegna, a Lula, nata per produrre se¬ condo tecnologie avanzatissime e oggi ridotta quasi a chiudere o ad accettare una commessa inglese di banali caminetti metallici; come la Solis, nel Nuorese, che in fatto di megalomania imprenditoriale batte tutti, con il suo impianto di liofilizzazione che da solo può mettere sotto vuoto spinto tutto ciò che oggi si consuma in Europa, e naturalmente non lo mette». Franco Giliberto

Persone citate: Bosa, Cossiga, Rovelli, Solis