Il giorno maledetto vissuto in Questura
Il giorno maledetto vissuto in Questura Arrivano allarmi, partono Volanti Il giorno maledetto vissuto in Questura TORINO — AL Centro operativo della Questura. Riceve gli allarmi della città, da qui partono via radio le istruzioni per le pattuglie. Definiscono la giornata di ieri «terrificante». Ci sono giorni che la vita è uno schifo: ieri è stato uno di questi giorni. Dice il funzionario responsabile del Centro, Giovani orte : • Un'omicidio ci ha dato da fare dall'una di notte fino alle S. Subito dopo chiamano da Mirafiori: uno sparato. Alle 7,15 allarme dal Lingotto: una rapina in corso. Appena dopo le 8,30 da Rivalta: rapina. Verso le 10 telefonano per un altro sparato, in via Cigna». Dal Centro partono continuamente ordini. Pattuglie spostate da una parte all'altra della città, come pedine su una scacchiera. Volanti dirottate da Lingotto a Rivolta, da Rivalta in via Cigna. Raccomandazioni: •Attenzione al furgone di tale tipo e di tale targa. Se rintracciato, fare molta attenzione. Ripeto a tutte le Volanti: fare molta attenzione e chiamare rinforzi». Una macchina sospetta, segnalata in piazza Cavour. • Vedete, ma mi raccomando senza toccarla, vedete se all'interno c'è qualcosa». Perché senza toccarla? Perché potrebbe essere un'esca, potrebbe essere imbottita di esplosivo. E' una macchina qualsiasi, assolutamente innocua, ma in questa giornata maledetta tutte le notizie appaiono drammatiche. Finora, troppe le chiamate «terrificanti», sicché ogni volta che suona 11 telefono si pensa al peggio. Rientrano pattuglie, sfatte dalla fatica e dalla tensione. C'è chi sfoga malumore e irritazione. 'In giornate come questa Roma tempesta di telefonate il questore. Il questore non dà pace ai funzionari. I funzionari incalzano i poliziotti in strada. Siamo sulle nostre macchine e cominciano a chiederci notizie quando Irnon siamo ancora arrivati sul posto. Prima che ci siamo resi conto dell'accaduto, ci chiama la radio: vuole sapere la matrice politica, quante persone hanno operato, tutto dalla alla zeta». C'è frustrazione, scontento e molti non lo nascondono. Vogliono, anzi, parlare. Un uomo della Dlgos: 'Siamo stanchi. Non ce la facciamo a tirare avanti. Io penso di andarmene. Siamo suTseicento, noi a Torino, che quest'anno lasciamo la polizia, la maggior parte sono giovani del triennio. Ce ne andiamo in seicento e ne arrivano, se va bene, quattrocento. Ecco guai è la situazione». Altri sfoghi «Afa» come in questi giorni ci siamo sentiti impotenti: II terrorismo e sempre più organizzato e spietato, e noi subiamo». Dice un funzionario: 'Ripetono che questa è ormai una guerra. Ma è una guerra dove noi usiamo soltanto lo scudo, mai la lancia. Gli obiettivi per il nemico sono centinaia, migliaia. Adesso anche le scuole sono diventate un obiettivo. Ognuno di noi della polizia è un obiettivo e lo sono chissà quanti dirigenti e capi s qua-' Luciano Carino (Continua a pagina 2 In sesta colonna)
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