Torino: assalto delle Br alla Fiat due dipendenti feriti e due rapine

Torino: assalto delle Br alla Fiat due dipendenti feriti e due rapine In poche ore un raid di terroristi sconvolge quattro punti della città Torino: assalto delle Br alla Fiat due dipendenti feriti e due rapine Ore 6: davanti al cancello di IVI ir afiori viene colpito il caporeparto Adriano Albertino - Ore 7: un commando tenta una rapina al Lingotto, fallisce e fugge con due ostaggi, che poi vengono rilasciati - Un arresto: si tratta di un detenuto in libertà vigilata, che nega le accuse - Ore 9: a Rivalta rapinati 500 milioni - Ore 10,15: irruzione alFIveco, il sorvegliante Michele Sacco tenta di fuggire, ma viene ferito TORINO — Ancora terrorismo e criminalità prorompenti, una nuova giornata di violenza, un venerdì nero, ieri, per Torino. Nell'aria e negli animi pesava ancora il senso di oppressione, di angoscia e di incapacità di difesa che si era abbattuto sulla città con l'assalto dei terroristi, martedì scorso, alla Scuola di amministrazione aziendale dell'Università, dove dieci persone erano state ferite a colpi di pistola. Ed ecco che riecheggiano spari, uomini — lavoratori — sono presi di mira dalle armi; e gruppi di armati Irrompono, rapinano, fuggono con ostaggi. Ululano le sirene da una parte e dall'altra della città, i cittadini avvertono una stretta allo stomaco, paura, sfiducia, insicurezza. Ed è sempre più fievole il filo di speranza di ritrovare la serenità di una civile vita sociale. Il raid di ieri comprende quattro episodi criminosi, forse tutti collegati e tutti terroristici. Ma se anche non proprio in tutti i casi c'è il legame dell'eversione, resta questa negativa dimostrazione da parte del fuorilegge di potersi muovere con estrema facilità. Due dipendenti della Fiat, un caporeparto e un sorvegliante, sono stati azzoppati, uno è grave; in due stabilimenti, pure della Fiat, c'è stato assalto al denaro, riuscito in un caso, a Rivalta. con bottino di mezzo miliardo e mancato nell'altro, al Lingotto. Nelle mani delle forze dell'ordine c'è un uomo solo, sospettato d'essere uno degli autori del colpo al Lingotto. Un bilancio, purtroppo, negativo. Altro motivo di scoramento è questo: che tutti gli attacchi sono rivolti al mondo del lavoro, in questo caso la Fiat, per Torino fonte primaria di sopravvivenza. C'è forse un riferimento in questa offensiva con il processo che proprio ieri si doveva celebrare in Pretura, poi rinviato, per i recenti licenziamenti operati dall'azienda? La drammatica sequenza s'inizia alle 6 del mattino, un'ora che è una tappa nel calendario giornaliero della grande azienda: l'inizio del primo turno. A Miraflori, davanti allo stabilimento, un uomo, Adriano Albertino, 42 anni, da Carignano, cammina frettolosamente. E' in ritardo, l'orario è passato da due minuti e lui è un caporeparto, deve dare l'esempio. Ha lasciato la sua «125» al parcheggio nel grande spiazzo antistante lo stabilimento e cammina sul marciapiede, diretto al cancello numero tre. E' ancora buio, pioviggina. 11 luogo è deserto perché chi doveva entrare è già entrato. Albertino (che consegnò le prime lettere di licenziamento ai 61 della Fiat) si trova di fronte due uomini, sono armati di pistola, gli sparano sette colpi, alle gambe. Il caporeparto cade. Dalle guardiole degli ingressi escono i sorveglianti, appena in tempo per vedere fuggire una «127» colore amaranto. Il ferito viene soccorso, portato al Cto, lo ricoverano con prognosi riservata perché uno del proiettili gli ha leso un'arteria femorale e altri gli hanno fratturato 1 femori. Mezz'ora dopo una telefonata giunge alla redazione dell'Ansa. Una voce d'uomo, giovane. • Qui Brigate rosse. Abbiamo sospeso noi il capo reparto carrozzeria. Se tornerà in fabbrica lo elimineremo». Alle sette il teatro del crimine ha la sua scena al Lingotto, in via Nizza 250. E' il momento in cui l'operazione dei banditi assume aspetti esteriori, con il coinvolgimento di tiptbpfpdpt tutti e l'allarme generale; ma i criminali hanno già da tempo iniziato a ordire la loro trappola che, si ritiene, sarebbe dovuta scattare un po' dopo le sette, con l'arrivo del furgone contenente il denaro per la distribuzione della tredicesima. La ricostruzione del fatti procede con qualche difficoltà e qualche discordanza. Sembra, comunque, che ci sia stato questo susseguirsi di episodi. Alle 5,30 un operaio che è all'interno dello stabilimento vede due sconosciuti aggirarsi in un cortile e avverte due guardiani, DalmaRemo Lugli (Continua a pagina 2 in quinta colonna) Torino. Carabinieri davanti alla Flat-Iveco di via Valprato, subito dopo l'attenuto al guardiano Michele Sacco

Persone citate: Adriano Albertino, Adriano Albertino - Ore, Lugli, Michele Sacco

Luoghi citati: Carignano, Miraflori, Rivalta, Torino