Padova: solidarietà del rettore al preside accusato per la riunione con gli autonomi di Giuliano Marchesini

Padova: solidarietà del rettore al preside accusato per la riunione con gli autonomi H professor Sterpi ha deciso di non replicare alle critiche del pei Padova: solidarietà del rettore al preside accusato per la riunione con gli autonomi «Quello che succede a lei è soltanto la decima parte di quello che è capitato a me» - Sta per concludersi la fase istruttoria dell'inchiesta del 7 aprile - Annunciato l'arrivo di Rognoni DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE PADOVA — Severino Sterpi, duramente attaccato dalla federazione padovana del pei per la sua partecipazione alla conferenza stampa indetta dagli autonomi del «Comitato di agitazione», esce dallo studio del Rettore dell'Università, Luciano Merigliano. Ha avuto un lungo colloquio, e si può intuire quale sia stato l'argomento. Nel congedarlo. Merigliano esclama: -Pensi che questa è forse la decima parte di quel che capita a me». Allude, evidentemente, alle critiche che gli sono piovute addosso nel corso delle travagliate vicende dell'ateneo patavino. Il preside di Scienze politiche, accompagnato da due docenti, si avvia di fretta verso l'uscita. «Professore — gli chiediamo — che cosa dice del comunicato emesso dalla federazione provinciale comunista, dopo che lei ha preso parte alla conferenza stampa dei rappresentanti del Comitato di agitazione?». Severino Sterpi risponde che quella nota non l'ha ancora letta. La scorre sul giornale, allarga le braccia: -A quella conferen¬ za-stampa io ho parlato anche di conflitto. Quindi non capisco il motivo per cui adesso si usino queste espressioni nei miei confronti». Comunque, sul piano personale, il preside di Scienze politiche non intenderebbe replicare all'attacco dei comunisti, almeno per il momento. -Probabilmente — dice — si riunirà di 7iuovo il consiglio di facoltà. E può darsi che al termine della seduta venga diramato un comunicato». Se si terrà, questa sarà una riunione particolarmente agitata. Nell'ultima parte della nota uscita dalla federazione provinciale del pei l'accusa si appesantisce, là dove i comunisti si domandano -quale funzione pubblica possa mai essere svolta da docenti» che «non si propongono nemmeno di reagire». Severino Sterpi, tralasciando un momento il proposito di non rispondere direttamente, esclama: -Se anni di lotte significano, per i comunisti, non reagire, allora io non so proprio che cosa dire». Nell'intreccio delle vicende padovane, dunque, s'inserisce anche questa «battaglia» tra gli esponenti del pei e il presi¬ de di Scienze politiche. Gli. sviluppi di questa aspra polemica non sono facilmente prevedibili: si attende con particolare interesse la presa di posizione del Consiglio di facoltà sulla decisione di Severino Sterpi di accettare il dialogo con i rappresentanti del Comitato di agitazione. C'è da tener presente, tra l'al- tro. che il «confronto» tra autonomi e docenti era già stato ammesso, con regolare autorizzazione, per la seduta del Consiglio di facoltà del 5 dicembre scorso, durante la quale un esponente del movimento aveva letto un comunicato. Mentre divampano le polemiche, si indicono riunioni, si infittiscono i commenti, Padova vive un momento carico di attesa: dicono che tra poco i giudici istruttori Giovanni Palombarini e Mario Fabiani depositeranno gli atti dell'inchiesta sugli esponenti dell'Autonomia arrestati il 7 aprile scorso per ordine del sostituto procuratore della Repubblica Pietro Calogero: si conosceranno, infine, le decisioni dell'ufficio istruzione sulla clamorosa indagine. Intanto, questa città continua ad essere al centro di tante attenzioni. E' annunciato l'arrivo del ministro dell'Interno: la notizia è stata data ieri pomeriggio dal presidente della consulta per l'ordine democratico. Rognoni dovrebbe essere a Padova tra venerdì e sabato della prossima settimana. Giuliano Marchesini

Persone citate: Giovanni Palombarini, Luciano Merigliano, Mario Fabiani, Pietro Calogero, Rognoni, Severino Sterpi

Luoghi citati: Padova