Escono tutti meno Stenmark

Escono tutti meno Stenmark Nello speciale di Coppa del Mondo a Madonna di Campiglio Escono tutti meno Stenmark Nella seconda manche sono saltati Popangelov (in testa dopo la prima discesa) e Thoeni (in rimonta) Fuori anche Gros, Heidegger e Phil Mahre - Bernardi (4°) il migliore degli azzurri - Oggi il gigante DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE MADONNA DI CAMPIGLIO — Che lo slalom fosse terreno di scontro aperto s'era già intravisto con le gare di Livigno e Senales. ma ieri all'esordio in Coppa del Mondo il livellamento in alto è stato incredibile, al di sopra di ogni logica previsione. L'unica costante resta quella di Ingemar Stenmark vincitore, a dispetto di tutti, anche di avversari come Popangelov che nell'occasione avevano meriti maggiori. Lo scalognatissimo Krizaj continua con i posti d'onore, tanto in gigante che in slalom, unico sciatore al momento capace di avvicinare sempre Stenmark. La neve resa calda dallo scirocco e dalla pioggerellina continua non ha fondamentalmente danneggiato il lavoro condotto ormai da settimane sul canalone Miramonti dall'equipe dell'ing. Schiavon. Il tracciato si è progressivamente scavato, allargando il solco ma lasciando possibilità di scivolamento maggiori che hanno finito col mettere in corsa tutti, anche chi partiva con numeri alti. Cosi alla fine di una manche assolutamente ingiudicabile (la prima parte per quasi tutti è stata opposta alla seconda) erano in 26 nello spazio di un secondo e mezzo, un margine che soltanto lo scorso anno in parecchie occasioni è servito per dividere il vincitore dal secondo piazzato. In testa Peter Popangelov. il ragazzino bulgaro che già s'è imposto a Livigno. autore di un passaggio incredibile laddove la pendenza cambia e dal falsopiano dell'arrivo imbocca un tratto quasi verticale. In quel punto si può perdere la gara per troppo azzardo, oppure mancarla per prudenza. «Poppy» ha rischiato il tutto per tutto con una progressione finale pazzesca, mentre Krizaj adottava un po' di prudenza e lo stesso Stenmark aveva due bloccaggi prima di scatenarsi nel rush finale. Gli azzurri erano nel mucchio, con Gros e Thoeni attardati da un avvio incredibilmente lento (a metà percorso erano rispettivamente 26° e 23°) cui faceva seguito una buona seconda parte: Troyr e Bernardi litigavano invece con pali volanti perdendo per strada almeno un secondo a testa e finendo logicamente indietro, pur sempre in quell'elite' di mini-distacchi. Visivamente non si poteva rimproverare proprio nulla a nessuno, perfino Mally aveva sciato in modo decente finendo tredicesimo, e Gros. cronometro alla mano, poteva vantarsi del miglior tempo nella seconda parte del tracciato, quando finalmente aveva deciso di togliere ogni freno. Eppure i piazzamenti parlavano chiaro: ci si avviava verso una sconfitta anche nella specialità che pure ci vuole favoriti. Recriminavano i più sfortunati come Troyer e Bernardi, taceva ma si disapprovava Thoeni fino a sbilanciarsi e dire sinteticamente: -Avevo paura, ho sciato come un baccalà-. Forse il giudizio era troppo severo, ma il Thoeni di Livigno e Val Senales era un'altra cosa. L'unica conferma veniva da De Chiesa, che partendo da lontano s'inseriva al diciassettesimo posto. Pioggia ancora sulla seconda manche e un tracciato con più insidie perché sviluppato sulla parte esterna della curva naturale disegnata dal canalone. Nonostante tutto era più veloce del primo. Era il gioco al massacro, con una serie impressionante di eliminazioni che portavano fuori gara metà dei concorrenti che contano, soprattutto la maggior parte di coloro che forzavano nella fase d'avvio. Gustavo, che partiva questa volta animato da furore sacro, a metà percorso aveva già recuperato tutto il distacco accusato nei confronti di Stenmark e risultava secondo nel computo parziale al solo ■ Poppy. per l'inezia di nove centesimi. Solo che di 11 al traguardo Thoeni più in alto e Po¬ pangelov più in basso, i due potenziali leaders. saltavano via lasciando spazio all'incredibile cambio di ritmo di Stenmark (1" su 200 metri al primo inseguitore) che riusciva a ripassare in testa di poco. Anche Gros in pieno recupero. Heidegger. Phil Mahre volavano fuori dai pali e. dalle posizioni di rincalzo, compiva il miracolo Bernardi risalendo al quarto posto totale con una discesa che testimonia fi nalmente di quel recupero, già intravisto, ma non confermato dalle classifiche. Per gli azzurri il piazzamento del gardenese riequilibrava insieme con quello di Mally (undicesimo) una giornata che poteva essere interpretata in chiave di sconfitta. E non ce n'era proprio bisogno, visto il nervosismo che c'è nell'ambiente. Erick Demetz. direttore tecnico in carica, ha scritto una lettera aperta al suo predecessore Mario Cotelli, stizzito per le critiche che questi gli ha rivolto dalle colonne di un giornale. Perfetto, c'è libertà di stampa, di replica e magari anche di ping-pong all'infinito: ma a chi giova? Giorgio Viglino PRIMA MANCHE: 1. Popangelov (Bui) 48"81; 2. Krizaj a 33/100; 3. Stenmark a 54; 4. Gruber a 65; 5. Steiner a 75; 6. Heidegger (Au) a 78; 7. S. Mahre a 79; 8. P. Mahre a 85; 9. Gros (It) a 87; 10. Thoeni a 95; 11. Andreev (Urss) a 97; 12. P. Frommelt a 1"05; 13. Mally a riO; 14. Luthy a 1"13; 15. Wenzel a 1"19; 17. De Chiesa a 1"32; 23. Bernardi a 1"45. SECONDA: 1. Stenmark 47"85; 2. Krizj a 60/100 : 3. Bernardi a 65; 4. Wenzel a 94; 5. Frommelt a 1"03; 6. Luthy a 1"19; 7. Beck (Germ.) a 1 "21 ; 8. Neureuther a 1"23; 9. Skajem (Norv) a 1"28; 10. Strand e Enn a 1 "54; 12. Mally a 1"66; 13. Moneti (Fr) a 1"67; 14. Luscher a 1"73; 15. Steiner a 1"74. FINALE: 1. Stenmark (Sv) l'37"20; 2. Krizaj (Ju) a 49/100; 3. P. Frommelt (Liech) a 1"54; 4. Bernardi (It) a 1"56; 5. Wenzel (Liech) a 1"59; 6. Luthy (Svi) a 1"81; 7. Gruber (Au) a 1"86; 8. Steiner (Au) a 1"95; 9. S. Mahre (Usa) a 2"06; 10. Neureuther (G) a 2"09; 11. Mally (It) a 2"22; 12. Strand (Sve) a 2"39; 13. Enn (Au) a 2"41; 14. Luscher (Svi) a 2"64; 15. Beck (G) a 2"68; 20. De Chiesa (It) a 3"12; 23. Hofer (It) a 3"70. COPPA DEL MONDO: 1. Stenmark p. 50; 2. Krizaj p. 40; 3. Phil e Steve Mahre p. 27; 5. Winsberger (Au) p. 25; 6. Luthy 21; 7. Plank (It) p. 20; 8. Wenzel p. 19; 9. Enn p. 18; 10. Tsyganov (Urss) p. 17; 11. Vion (Fr) e Frommelt p. 15; 13. Bernardi p. 13; 14. Gros, Strel e Grissmann p. 12. Madonna di Campiglio. Stenmark in piena azione

Luoghi citati: Campiglio, Livigno, Senales, Urss, Usa