«Non so quanto resisteremo» dice un marine prigioniero di Ennio Caretto

«Non so quanto resisteremo» dice un marine prigioniero Venti ostaggi non sono più nell'ambasciata «Non so quanto resisteremo» dice un marine prigioniero NEW YORK — Tramite emissari di Paesi medioorientali ed europei a Teheran, gli Stati Uniti stanno cercando di negoziare il rilascio degli ostaggi della loro ambasciata. Lo ha annunciato la Casa Bianca, in concomitanza con la visita del segretario di Stato Vance a Londra, Parigi, Roma e Bonn. Su questi emissari si mantiene il massimo riserbo: due di loro sarebbero però il ministro degli Esteri di Sri Lanka, Hameed, e il delegato dell'Onu. il libanese Yammin. Dal Palazzo di Vetro, il Segretario generale Waldheim ha telefonato al ministro degli Esteri iraniano Ghotbzadeh, chiedendo che permetta loro di visitare i prigionieri. n negoziato indiretto è considerato un estremo tentativo per risolvere pacificamente la crisi. Qualora fallisse, gli Stati Uniti, con l'aiuto degli alleati, imporrebbero gravi sanzioni economiche contro l'Iran. Il portavoce della Casa Bianca Jody Powell ha ammonito il regime dell'ayatollah Khomeini che anche una sola inchiesta internazionale sugli ostaggi sarebbe considerata un atto di ostilità. «Se fosse indetta in violazione dei regolamenti diplomatici — ha detto — non resteremmo certamente con le mani in mano». La notizia del negoziato indiretto è giunta in un clima reso particolarmente emotivo dalla prima intervista dall'interno dell'ambasciata di Teheran con uno degli ostaggi. Impegnandosi a trasmettere integralmente sia le dichiarazioni del caporale dei marines William Gallegos, che quelle dei suoi carcerieri, ma riservandosi completa libertà di commento, due giornalisti della rete televisiva Nbc sono riusciti a fil¬ mare per circa un'ora due o tre persone in una stanza, davanti a un enorme ritratto dell'ayatollah. Presentata lunedi sera tardi, l'intervista è da ieri oggetto di aspre polemiche. Jody Powell l'ha definita un grossolano tentativo di Khomeini di evitare che -testimoni imparziali controllino l'ubicazione e lo stato di salute dei prigionieri». Il Dipartimento di Stato ha accusato le televisioni americane di lasciarsi strumentalizzare dagli iraniani. Numerosi psichiatri hanno dedotto dal programma che gli ostaggi sono stati sottoposti a lavaggio del cervello, e i servizi segreti che una ventina di loro non si trovano più nell'ambasciata. William Gallegos è un ragazzo di 22 anni, figlio di un ex marine, a Teheran da soli 4-5 mesi. E' bruno, ha un viso aperto e uno sguardo intelligente. I genitori, che hanno seguito l'intervista piangendo, lo hanno definito «teso, ansioso di dire cose die non poteva». Ecco alcur ne delle domande e delle risposte, tutte fatte" alla presenza dei carcerieri. Come si svolge la tua giornata? • Mi alzo, mangio la colazione, faccio la doccia. Torno indietro, leggo un libro, pulisco il mio box. Abbiamo un materasso, una sedia, un tavolino, lenzuola e coperte pulite». Siete legati? «Si, non in maniera scomoda. Le mani sono abbastanza libere, quel tanto per leggere e fare ginnastica. Possiamo muoverci tre volte al giorno per 15 minuti...». Sei solo? • No, siamo in molti, una trentina direi». Siete tutti insieme? -Siamo separati, ognuno nel suo box, ma tutti nello stesso stanzone. Le pareti dei box sono basse, possiamo vederci». Potete parlarvi l'un l'altro? -No, vale la legge: il silenzio è d'oro». Non vi preoccupa il rumore della folla fuori? 1 -Ci preoccupava all'inizio, quando eravamo in un locale dove il rumore della folla scuoteva anche i muri». Quali sono le vostre condizioni di spirito? -La tensione è tremenda Ma ce la facciamo ancora Siamo noi marines a tenere tutti su. Quando gli altri ostaggi ci guardano, sorridiamo per rassicurarli». Ti hanno accusato di spionaggio? «Si. Mi hanno accusato di ' essere una agente della Cia, di lavorare in un nido di spie». Ti hanno interrogato? -No. Mi hanno accusato. Sono convinti di aver trovato delle prove a nostro carico». Hai un'idea di quello che succede nel mondo? -No, nessuna. Ogni tanto gli studenti ci fanno sapere qualcosa che serve loro». Ricevete posta? «Si, ma la censurano se contiene notizie». Che cosa speri che facciano gli Stati Uniti? -Noi non riusciremo a resistere per sempre. Non so per quanto tempo ancora sopporteremo questa situazione. Specialmente se lo Scià non verrà estradato, peggiorerà... Dipende dal presidente Carter». Sei sottoposto a lavaggio del cervello? •No. Non ci sono interrogatori». Tu hai parlato di 30 prigionieri. Non siete 50? •Dovremmo esserlo* ma non so dove siano gli altri. Qualcuno è stato portato via.». Ennio Caretto

Persone citate: Hameed, Jody Powell, Khomeini, Waldheim, William Gallegos