Siamo un po' tutti contadini

Siamo un po' tutti contadini L'ultimo romanzo agreste di Piccinelli Siamo un po' tutti contadini Il mondo contadino, le sue speranze di sopravvivenza legate in parte anche alla sorte dell'agricoltura, sono stati i motivi conduttori nella presentazione avvenuta alla Libreria Croce di Roma del romanzo di Franco Piccinelli, Tersilio Matterò contadino, pubblicato da Cappelli e vincitore del Premio Chiavari per la narrativa. II pubblico ha dialogato a lungo con l'autore, sui temi cari a Piccinelli del rinnovamento delle nostre campagne, che si inizia valorizzando adeguatamente i lavoratori della terra e sostenendoli nella volontà di continuare un mestiere tuttora faticoso e spesso! di scarsa soddisfazione. II critico e saggista Mario Guidotti ha «letto» il romanzo in chiave ottimistica: pur se la vicenda sembra condurre a sconsolate conclusioni perché il lungo sogno del protagonista, di vedere finalmente affrontati i problemi della terra, non si avvera, rimane tuttavia la certezza di un contributo decisivo che la campagna dà, per affrontare in dimensione umana i problemi esistenziali Non più, quindi, antitesi fra i due mondi, città e campagna; ma un'integrazione che consenta, ad esempio, al giovane di città di poter scegliere un'attività contadina, cioè con le stesse occasioni che il mondo della fabbrica offre a chi è nato in campagna e vuole cambiare mestiere. Originale la tesi che fa da sfondo al romanzo di Piccinelli: essendo, il mondo, nato contadino, con la sua morte si segnerebbe l'estinzione non solo della campagna, ma della nostra civiltà, e di noi tutti che l'esprimiamo.

Persone citate: Cappelli, Franco Piccinelli, Mario Guidotti, Piccinelli

Luoghi citati: Roma