Cee: col latte nuovo scandalo

Cee: col latte nuovo scandalo Danno di 4 miliardi all'Italia Cee: col latte nuovo scandalo La Comunità ha venduto ad altri Paesi 600 mila quintali di latte in polvere destinato ai nostri allevatori ROMA — La Cee ha venduto ad altri paesi (extracomunitari) 600.000 quintali di latte in polvere scremato destinato all'Italia per l'alimentazione di suini e polli. La notizia è trapelata negli ambienti dei produttori zootecnici e in quelli ministeriali dopo una serie di tergiversazioni da parte delle autorità di Bruxelles, che ritardavano continuamente l'invio del prodotto sul mercato italiano. Come si è arrivati a questa conclusione clamorosa, che rischia di danneggiare ulteriormente settori già in crisi, come quello suinicolo e avicolo, in difficoltà — il primo — per i montanti compensativi, e — il secondo — psr le forti importazioni? Tutto s'inizia nel 1977, quando la Cee emana un regolamento (il 368) che destina il surplus di latte scremato in polvere invenduto (cioè il 35,3% del prodotto pari a 6 milioni di quintali sui complessivi 17 milioni) all'alimentazione di suini e polli, previa denaturazione, al prezzo di 12 mila lire il quintale, salito oggi ad oltre 20 mila lire, con un notevole risparmio quindi sulla soia, l'altro componente fondamentale negli integratori dei mangimi, che in quel momento superava le 38 mila lire il quintale. Il ministro Marcora, due anni orsono, riesce a spuntare a Bruxelles l'assegnazione all'Italia (con il regolamento 1763/78) di un milione di quintali di tale «latte vecchio». Una prima tronche di 400.000 quintali viene subito assegnata; ma dopo un anno e mezzo, nonostante le ripetute sollecitazioni per ottenere il completamento degli altri 600 mila quintali, la Cee dapprima ha tergiversato e poi ha fatto sapere che tale quantitativo non era più disponibile e che era possibile fornire all'Italia' soltanto il «latte nuovo» (al, prezzo però di 48.000 lire il quintale. Più il trasporto, un altro 6-7%); il che vuol dire — complessivamente — una spesa in più per il nostro Paese di 17 miliardi rispetto ai 13previsti. I produttori agricoli chiedono quindi che la Cee mantenga gli impegni assunti con l'Italia. I produttori si domandano se alla beffa debba aggiungersi anche il danno di dover pagare di più per altro latte, dopo l'impegno sottoscritto dalla Cee. La vicenda, cioè, ripropone l'urgenza di rivedere tutta la politica lattiera comunitaria e il sistema degli incentivi che avvantaggia i paesi del centro Europa e danneggia quelli mediterranei. r. a.

Persone citate: Marcora

Luoghi citati: Bruxelles, Europa, Italia, Roma