Domani si processano a Napoli 15 imputati di terrorismo al Sud di Francesco Santini

Domani si processano a Napoli 15 imputati di terrorismo al Sud Appartengono al gruppo «Primi fuochi di guerriglia» Domani si processano a Napoli 15 imputati di terrorismo al Sud Fra di essi c'è Maria Fiora Pirri Ardizzone, moglie separata di Franco Piperno Sono accusati di banda armata e di associazione sovversiva - Ad essi si fanno risalire attentati e rapine - Le basi scoperte nelle zone di Napoli, Potenza e Cosenza DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE NAPOLI — A Port'Alba c'è 10 stato d'assedio: si processa, nel cuore di Napoli, il terrorismo del Sud. Il nome più noto è quello di Maria Fiora Pirri Ardizzone, 29 anni, moglie separata di Franco Piperno. Erede di una delle famiglie più in vista di Palermo, ricercatrice nell'Università di Cosenza, Maria Fiora Pirri Ardizzone è imputata di banda armata e associazione sovversiva. Sarà da domani sui banchi di San Domenico Maggiore, in un'aula superprotetta, assieme ad altri quattordici esponenti del gruppo «Primi fuochi di guerriglia». Per l'accusa si processano gli eredi dei Nap e, nell'antico convento, gli uomini armati di mitra, vigilano accanto agli archi d'acciaio dei metal detector. In Corte d'assise è presente 11 gruppo finito nella rete dell'antiterrorismo con la sco¬ perta del covo di Licola. Il giudice istruttore, Giuseppe De Falco Giannone, nel firmare la sentenza di rinvio a giudizio, si sofferma sull'eversione nel Meridione tra la Campania, la Basilicata e la Calabria. Il magistrato porta avanti una vasta analisi tesa a dimostrare come, attraverso una .struttura cellulare» e i versamenti di .oscuri finanziatori», gli esponenti dei Primi fuochi di guerriglia»' mirassero a estendersi nel Mezzogiorno, ricorrendo. In alcune occasioni, alle rapine. La sentenza istruttoria, prima di illustrare le azioni degli imputati, ne traccia i contorni ideologici. .La cosiddetta area dell'autonomia operaia — scrive il dott. De Falco Giannone —non è un'entità evanescente e indefinibile, ma è precisamente collocabile nello spazio politico rivoluzionario esistente fra l'estrema sinistra extraparlamentare e le forma¬ zioni clandestine storiche (Nap e Br)». A giudizio del magistrato .tale spazio politico è riempito dai collettivi e comitati autonomi i cui aderenti, militando anche in associazioni sovversive o in formazioni armate, sviluppano attività di doppia militanza». E fu proprio questa doppia attività a portare l'antiterrorismo al gruppo dei «Primi fuochi di guerriglia». L'inchiesta giudiziaria si innestò il 5 marzo del '78 sull'esplosione di un ordigno nel centro storico di Napoli, a San Liborio, in vico Consiglio. Due giovani stavano mettendo a punto un congegno ad orologeria. Luigi Campiteli!, 22 anni, e Stefania Maurizio, 24 anni, rimasero feriti. Fu l'avvio delle indagini, con un susseguirsi di arresti e di sorprese in basi di Napoli. Potenza e Cosenza. Al gruppo si addebitarono una serie di episodi: l'attentato al Centro meccanografico della Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania a Cosenza, la rapina ad una gioielleria napoletana, al Vico dei Costanzi, con il ferimento di un agente in uno scontro a fuoco. Furono arrestati, in quell'occasione, mentre tentavano di fuggire, Antimo De Santis e Maria De Maio. I militari di Dalla Chiesa, il 6 aprile, scoprirono infine a Licola, sulla via Domiziana, in direzione di Roma, una nuova1 base. Arrestarono, con Maria Fiora Pirri Ardizzone, Lanfranco Caminiti, 30 anni, Davide Sacco, 29 anni ed Ugo Melchionda, 24 anni. Dinanzi al magistrato l'ex moglie di Franco Piperno si limitò a dire: .Mi dichiaro prigioniero politico». Mai, da allora, ha voluto parlare. C'è chi dice' che lo farà domani, in Corte d'assise. Francesco Santini